Lo sguardo di Michelangelo

Resterà aperta fino al 9 giugno a Palazzo dei Diamanti di Ferrara Lo sguardo di MICHELANGELO. ANTONIONI e le arti, la bella mostra che Ferrara Arte ha realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna.

I volti di Lucia Bosè e Monica Vitti si impongono come icone di una bellezza che oggi appare più irraggiungibile che mai. I loro sguardi attraggono fatalmente. E' lo sguardo infatti ragion d’essere e significato di questo percorso espositivo che parte dal cinema di un maestro per vedere oltre i suoi film, coglierne il profilo più ampio, scoprire il senso profondo di modernità che impregna il suo immaginario.

“Autore pienamente calato nel suo tempo, che non cerca nel passato, ma nel presente la linfa vitale della sua poetica”, così coglie l’essenza di Michelangelo Antonioni Dominique Païni, il curatore della mostra di Ferrara, un percorso espositivo che segue tappa a tappa i film di questo grande artista, ricercando inedite citazioni tra i colori di Morandi e Rothko, le fughe prospettiche di De Chirico o i paesaggi bidimensionali di Schifano. Così l’arte diventa specchio su cui si riflette il cinema di un artista “uomo del Rinascimento”, per la sua attenzione pittorica alle inquadrature, fino al richiamo esplicito dell’uovo tra le mani di Monica Vitti in Il deserto rosso, trasposizione contemporanea dell’uovo della Pala di Brera di Piero della Francesca, il pittore più amato da Antonioni.

E' toccato alla Cineteca di Bologna il difficile compito compito di mettere mano all’archivio privato di Michelangelo Antonioni, una ricerca approfondita e competente i cui esiti hanno sovrapposto al poeta dell'incomunicabilità il ritratto sconosciuto dell'uomo innamorato e del regista sentimentale. Questo il punto di vista originale da cui prende avvio la mostra curata per Palazzo dei Diamanti da Dominique Païni. Un viaggio inconsueto nell'opera di uno dei più grandi maestri della storia del Cinema. Buona visione.

 

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