Insegnamento lingua italiana ad alunni stranieri: Comune investe 270.000 euro per corsi e mediazione

La lingua italiana è il principale strumento di integrazione per i giovani alunni stranieri delle scuole bolognesi. Questo è vero sia per bambini e ragazzi neo arrivati nel nostro Paese, sia per chi è nato in Italia da famiglie provenienti da altre parti del mondo. Ne è profondamente convinto il Comune di Bologna che ha affidato i servizi per l'insegnamento della lingua italiana (L2) e per la mediazione linguistico-culturale in ambito educativo e scolastico a un raggruppamento temporaneo d'impresa costituito da Open Group, Cooperativa Aipi, Cooperativa Camelot e dall'Associazione di mediazione e formazione interculturale Antinea. Il contratto, grazie a un investimento di circa 270.000 euro per gli anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017, prevede la possibilità per nidi, scuole d'infanzia, scuole primarie e secondarie di primo grado, di richiedere l'attivazione di 9.400 ore di L2 e 2.000 ore di mediazione. Il servizio è coordinato dal Comune di Bologna tramite il CD>>LEI, il Centro di Educazione Interculturale.

Nell'anno scolastico 2015-2016, in linea con gli anni precedenti, gli alunni seguiti nei corsi di L2 sono stati 618, di cui 348 frequentanti la scuola primaria e 270 della scuola secondaria di primo grado. Dei 618 minori coinvolti, sono stati seguiti 345 maschi e 273 femmine, di cui 149 neo arrivati (91 maschi e 58 femmine). Le nazionalità degli alunni coinvolti sono state 40, con una forte prevalenza di minori di origine cinese, pakistana, bengalese e filippina.

Nell'anno scolastico 2015-2016 gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado che sono stati raggiunti dal servizio di mediazione sono stati 432, di cui 121 destinatari diretti, in quanto coinvolti nei percorsi individualizzati svolti in orario curricolare, e 311 destinatari indiretti, in quanto beneficiari del servizio attraverso i colloqui con i loro genitori/tutori e gruppi operativi. Dei 432 minori raggiunti dal servizio, solo 104 sono neo arrivati.
Circa il 50% delle ore destinate al servizio di mediazione sono state utilizzate per i colloqui con i genitori e per i gruppi operativi, e sono state rivolte soprattutto a famiglie di non recente immigrazione. Ciò conferma la bontà della proposta che mira non solo all'educazione dell'alunno, ma anche al coinvolgimento della famiglia nella vita scolastica. Le lingue più richieste sono state: cinese, urdu, bengalese e arabo.

Sono stati inoltre richiesti dai coordinatori pedagogici dei servizi 0-6 della città interventi di mediazione per un totale di 150 ore destinate soprattutto alle scuole dell'infanzia per colloqui con famiglie di bambini che presentano difficoltà di ambientamento, e per colloqui con genitori e operatori dei servizi finalizzati a dare informazioni alle famiglie sull'organizzazione e sul funzionamento del nido o della scuola d'infanzia.

Per approfondire i temi legati alla didattica dell'L2 e alla mediazione linguistico-culturale in ambito educativo e scolastico, in particolare sul ruolo della lingua madre nell'apprendimento della lingua italiana, martedì 29 novembre mattina il CD>>LEI organizza nell'auditorium Biagi di Salaborsa il seminario “Un bambino due lingue”. L'iniziativa, rivolta a educatori, insegnanti e addetti ai lavori, è uno degli appuntamenti principali del programma “Bologna città delle bambine e dei bambini”, cartellone di iniziative coordinate dal Comune per festeggiare l'anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
Durante il seminario esperti del settore affronteranno il tema sia in termini di valutazione delle competenze dell'apprendente, che di analisi delle dinamiche di comunicazione. Sarà preso in considerazione anche l'aspetto clinico, approfondendo il tema dei cosiddetti bambini silenziosi.
Il seminario sarà inoltre l'occasione per valorizzare le esperienze che il Comune e le Istituzioni scolastiche della città hanno maturato in questi anni nell'accoglienza e nell'integrazione dei bambini di origine straniera, con particolare riferimento ai minori neo arrivati.

Alcuni dati della presenza di alunni non italiani nella scuola statale primaria e secondaria di primo grado di Bologna

Secondo i dati rilevati, anche in collaborazione con le 5 Scuole Polo che svolgono il punto di prima accoglienza scolastica degli alunni stranieri in città, dall'anno scolastico 2013-14 al 2015-16 la popolazione scolastica del primo ciclo di istruzione (scuole primarie e secondarie di primo grado) è complessivamente aumentata di 484 studenti, passando da 20.091 a 20.575. Negli stessi anni il numero di alunni con cittadinanza non italiana è passato da 4.640 a 4.923, rappresentando oggi il 23,94% della popolazione scolastica iscritta alla primaria o alla secondaria di primo grado.

La popolazione straniera si suddivide tra i minori nati sul territorio e neo arrivati in Italia. Mentre per i primi le cifre del triennio parlano di una tendenza in aumento (dal 56,90% al 65,22%) per i secondi la tendenza è in diminuzione (dal 7,41% al 5,12%). Il calo più significativo riguardo ai minori neo arrivati si è verificato tra gli anni scolastici 2013-14 e 2014-15 quando la percentuale in Italia è scesa dell'1,5%, passando dal 7,41% al 5,90%.