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#diamociunamano: volontariato e prestazioni sociali

Partirà nei prossimi mesi #diamociunamano, progetto del Ministero del Lavoro che consentirà a chi beneficia di misure di sostegno al reddito di svolgere un'attività volontaria in favore della propria comunità, nell'ambito di progetti realizzati congiuntamente da organizzazioni di terzo settore e da enti locali. Gli oneri della relativa copertura assicurativa, attivata dall'Inail, saranno sostenuti da un apposito Fondo, di durata biennale, istituito presso il Ministero. Lo prevede un decreto ministeriale, già registrato dalla Corte dei Conti, che disciplina le modalità di attuazione della misura sperimentale introdotta dall'articolo 12 del decreto-legge 90 del 2014.

Il decreto prevede che i soggetti beneficiari di misure di sostegno al reddito possano essere invitati a rendersi disponibili, in forma volontaria, per essere coinvolti in attività di volontariato a fini di utilità sociale, nell'ambito di progetti realizzati congiuntamente da organizzazioni di terzo settore e da Comuni o altri enti locali.

Una volta acquisita la disponibilità del soggetto e verificato il possesso dei requisiti, l'organizzazione di terzo settore potrà richiedere all'Inail l'attivazione della copertura assicurativa a valere sulle risorse dell'apposito Fondo nazionale istituito presso il Ministero. Il fondo ammonta a 9,8 milioni di euro per due anni, che dovrebbe garantire circa 19 mila persone per anno. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha chiarito che "c'è ampia libertà, nel senso che i Comuni e le associazioni possono agire come meglio credono, mentre al ministero spetta la realizzazione dell'infrastruttura operativa".

Il Ministero del Lavoro, unitamente all'ANCI (l'associazione che rappresenta tutti i Comuni italiani, presieduta da Piero Fassino), ha già firmato il protocollo d'intesa con il Forum nazionale del terzo settore, coinvolto già nelle fasi di predisposizione del provvedimento, per l'attuazione di iniziative sperimentali, soprattutto in campo socio-assistenziale, socio-sanitari e di tutela dei beni culturali e ambientali. I risultati, al termine della sperimentazione, saranno monitorati attentamente dal Ministero del Lavoro che sta lavorando all'idea di trasformare il volontariato in una sorta di 'servizio civile' inserito stabilmente nelle politiche attive del lavoro, come corrispettivo dell'erogazione di un sostegno al reddito.

In concreto, può accedere alla misura sperimentale chi beneficia di una delle seguenti prestazioni:

a) cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria, anche in deroga alla vigente normativa;

b) integrazione salariale e contributo a seguito di stipula di contratti di solidarietà;

c) indennità di mobilità, anche in deroga alla vigente normativa, Aspi e mini-Aspi;

d) prestazioni, legate alla cessazione del rapporto di lavoro o alla sospensione o riduzione dell'attività lavorativa, anche a carico dei Fondi di solidarietà;

e) altre prestazioni di natura assistenziale finalizzate a rimuovere e superare condizioni di bisogno e di difficoltà della persona, erogate a livello nazionale e locale.

Per assicurare la necessaria informazione e conoscenza delle iniziative progettuali attive sul territorio nazionale, è stata attivata sul sito internet del Ministero la sezione #diamociunamano, per consentire agli enti locali e alle organizzazioni di terzo settore di inserire i progetti di volontariato di cui sono titolari.

I commenti e il testo del protocollo di intesa sul sito dell'ANCI

 

Ultimo aggiornamento: giovedì 26 marzo 2015