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Nuovo ISEE dal 2015

E' entrato in vigore il nuovo modello di ISEE, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che sostituisce il precedente regime dall'inizio del 2015.

L'ISEE, in vigore dal 1998, serve per valutare la situazione economica delle famiglie per modulare il loro accesso alle erogazioni di contributi o ai servizi in campo sociale e sociosanitario, e l'eventuale compartecipazione alla spesa (rette, ticket, ecc.). La situazione economica è valutata tenendo conto del reddito di tutti i componenti (con un sistema di detrazioni), del loro patrimonio (valorizzato al 20%) e, attraverso una scala di equivalenza, della composizione del nucleo familiare (numero dei componenti e loro caratteristiche).

La richiesta di rilascio dell'ISEE va inoltrata all'INPS, per via telematica, autonomamente o tramite gli intermediari come i patronati e i CAAF; occorre compilare una dichiarazione della propria situazione reddituale, patrimoniale e familiare (DSU - dichiarazione sostitutiva unica) su moduli diversi a seconda della prestazione richiesta o della composizione del nucleo, tra cui un tipo di dichiarazione semplificata - il "modello MINI" - che dovrebbe riguardare la gran parte delle situazioni ordinarie. I dati che sono già in possesso dell'Agenzia delle Entrate e dell'INPS non vanno più indicati, ma vengono direttamente inseriti dal sistema. I tempi di rilascio sono di dieci giorni, salvo richiesta di integrazioni da parte dell'ente.

Ecco le principali novità introdotte dal decreto:
a) vengono conteggiati, e quindi vanno dichiarati, anche i redditi fiscalmente esenti (pensioni di invalidità, indennità di accompagnamento, trattamenti assistenziali), ma non più gli assegni del coniuge separato per il mantenimento dei figli;
b) sono previste franchigie per i disabili (da 4.000 euro per disabilità medie fino a 7.000 per i non autosufficienti, con ulteriori incrementi per i minorenni)
c) sono previste detrazioni di spese sanitarie e assistenziali, tra cui quelle per colf e badanti per i non autosufficienti;
d) il valore degli immobili è quello ai fini dell'IMU (quindi rivalutato del 60% rispetto al precedente), ma con una franchigia sulla prima casa di 52.500 euro più l'eventuale valore del mutuo ancora da pagare;
e) per i conti correnti si considera la giacenza media annuale, e non più il dato del 31 dicembre;
f) sono previste riduzioni per le famiglie numerose (con tre o più figli), con minori o con persone disabili e per i nuclei monogenitoriali;
g) sono utilizzati differenti indicatori in riferimento al tipo di prestazione richiesta;
h) altre correzioni vengono applicate a favore dei disabili che vivono con i genitori (che possono fare reddito a sé) e degli anziani ricoverati in residenze e senza figli (mentre se ci sono figli i loro redditi entrano a far parte dell'indicatore);
i) è possibile aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro o quando il reddito diminuisce di almeno il 25%, senza aspettare che il peggioramento delle condizioni venga registrato dalle dichiarazioni fiscali.

Uno degli aspetti chiave è il rafforzamento del sistema dei controlli, con incrocio di dati delle amministrazioni tra cui l'anagrafe tributaria, per ridurre le situazioni oggi frequenti di accesso indebito alle prestazioni agevolate.
La validità dell'ISEE non sarà più annuale, ma avrà una scadenza fissa al 15 gennaio dell'anno successivo, in modo da prendere subito in considerazione i redditi del penultimo anno.

Regioni, Comuni e altri enti dovranno adeguare i propri regolamenti al nuovo regime, tenendo conto che la maggiore incidenza dei patrimoni comporta un aumento del valore medio ISEE; inoltre, potranno facoltativamente applicare l'ISEE anche alle tasse locali.

Il nuovo ISEE: istruzioni e domande frequenti, dal sito dell'INPS

 

Ultimo aggiornamento: martedì 19 maggio 2015