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FSE: 786 milioni per l'Emilia Romagna

Approvato dalla Commissione europea il Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo 2014-2020 dell'Emilia-Romagna, che è così la prima regione in Italia a concludere positivamente il negoziato con l'istituzione europea. Il documento delinea per i prossimi sei anni strategie e risorse per investire sulle persone, sostenere l'occupazione e la competitività dei territori. La dotazione finanziaria è di 786.250.182 euro (393 milioni di fondi europei, 275 milioni da risorse nazionali, 118 di cofinanziamento regionale) a cui si aggiungono 74 milioni di euro destinati al Programma Garanzia Giovani per il bienno 2014-2015, per un totale di 860 milioni.

Nel ciclo precedente, il 2007-2013, la Regione ha impiegato 847 milioni di euro (di cui 40 milioni di contributo di solidarietà da parte delle altre Regioni per il terremoto del 2012), realizzato 32.000 progetti e coinvolto 381mila persone.

"La Regione Emilia-Romagna ha posto al centro del proprio approccio l'integrazione dei diversi fondi e una visione sistemica delle politiche per incidere sulla struttura dell'economia, sulla produttività, sul capitale umano e sociale - sottolinea Patrizio Bianchi, assessore alla formazione e lavoro - Tre le priorità della strategia regionale: valorizzare il capitale intellettuale, favorire l'innovazione, la diversificazione e la capacità imprenditoriale del sistema produttivo e mantenere un elevato grado di qualità dell'ambiente e dell'infrastrutturazione del territorio potenziando la qualità dei servizi collettivi".

Tra le direttrici del piano: ridurre la percentuale dei giovani non possesso di qualifica professionale e contrastare la dispersione scolastica, anche mediante un'offerta di percorsi triennali di istruzione e formazione professionale (IeFP); qualificare la Rete Politecnica e sostenere la formazione di alte competenze con percorsi da realizzare in sinergia con università, sistema della ricerca e sistema economico-produttivo per favorire processi di innovazione, trasferimento tecnologico e creazione di nuove imprese; rafforzare i percorsi di raccordo, in particolare i tirocini, tra sistema educativo e mondo del lavoro e tra diversi posti di lavoro; affrontare l'emergenza occupazionale con azioni mirate di riqualificazione delle competenze. In questa ottica sono previste azioni di politica attiva del lavoro, a partire dalla riorganizzazione dei centri per l'impiego in servizi in rete per il lavoro per le persone e per le imprese, accessibili anche attraverso le tecnologie digitali. Con un approccio integrato delle politiche del lavoro e delle politiche sociali si intende rispondere con interventi formativi e di inserimento lavorativo mirati ai bisogni delle persone, con particolare attenzione ai disabili. Viene inoltre confermato l'impegno per sostenere l'apertura del sistema educativo alla dimensione internazionale, in integrazione con il Programma comunitario Erasmus+. Principi orizzontali a tutta la programmazione saranno lo sviluppo sostenibile, attraverso l'incentivazione di un'economia più efficiente sotto il profilo delle risorse, più verde e più competitiva; pari opportunità e non discriminazione, per favorire l'inclusione lavorativa delle persone in situazioni di svantaggio; la parità tra uomini e donne.

L'avvio delle azioni avverrà in tempi brevi, e nel corso del 2015 verranno recuperate anche le risorse previste per l'anno precedente e non utilizzate.

Il comunicato della Regione

I documenti di programmazione del ciclo 2014-2020

 

Ultimo aggiornamento: mercoledì 07 gennaio 2015