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Raddoppia il voucher alle mamme

Novità per le mamme lavoratrici che non intendono fruire del congedo parentale e preferiscono ricevere un contributo economico per utilizzare servizi di baby sitting o asilo nido.

Si tratta della misura istituita dalla legge n. 92/2012, in via sperimentale per tre anni, con l'obiettivo di sostenere la genitorialità e favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Il decreto interministeriale del 28 ottobre 2014 ha introdotto sostanziali modifiche, sulla base dell'esperienza non esaltante del primo anno di applicazione, in cui solo un quarto del budget disponibile è stato utilizzato. In sintesi, le principali novità sono il raddoppio dell'importo, l'estensione del beneficio alle pubbliche dipendenti, la possibilità di presentare domanda in qualsiasi momento dell'anno senza aspettare il bando, e anche per più di un figlio. Tuttavia, dato il ritardo con cui la misura è stata resa operativa, per le donne che hanno concluso il congedo di maternità obbligatorio nel corso del 2014, i tempi sono molto stretti: bisogna fare domanda entro la fine dell'anno.

Il contributo economico è alternativo al congedo parentale, in tutto o in parte (è possibile infatti utilizzare uno o più mesi interi di congedo e per le restanti mensilità chiedere il contributo). Il 'voucher' è di 600 euro mensili per un periodo massimo uguale al congedo cui si ha diritto: sei mesi per le lavoratrici dipendenti, tre mesi per le atipiche e autonome iscritte alla Gestione Separata, con riparametrazione in caso di orario part-time. Ne sono escluse le lavoratrici autonome iscritte ad altre casse previdenziali, le lavoratrici domestiche e quelle esentate dal pagamento di rette o beneficiarie di altri sussidi con le stesse finalità. Il contributo va chiesto entro gli 11 mesi successivi al congedo di maternità, ed è spendibile in due modi: l'acquisto di prestazioni di baby-sitter (attraverso i buoni per il lavoro accessorio) o le rette di servizi educativi pubblici o privati (che vengono direttamente pagate dall'INPS alle strutture convenzionate).

Le domande vanno presentate per via telematica sul sito dell'INPS, entro il 31 dicembre dell'anno in cui si ha diritto al congedo, e vengono accolte in base all'ordine di arrivo. Occorre allegare la dichiarazione ISEE, dato che il decreto prevede un tetto di spesa pari a 20 milioni e, in caso di flussi di domande superiori al budget, l'eventuale introduzione di una soglia di reddito massima e, se necessario, una riduzione dell'importo.

Le istruzioni e i moduli sul sito dell'INPS

Vedi anche la sezione del nostro sito dedicata a conciliazione, maternità e paternità

 

Ultimo aggiornamento: giovedì 18 dicembre 2014