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Jobs Act, c'è la legge delega

E' stata pubblicata il 15 dicembre ed è quindi in vigore la legge n. 183 del 10 dicembre 2014, nota come 'Jobs Act' e denominata ufficialmente "Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro".

Si tratta come noto di una legge-delega, che non ha effetti immediati e non contiene un testo dettagliato, ma fissa dei criteri e principi generali, in base ai quali il governo potrà emanare una serie di decreti, che stabiliranno le nuove norme.
Il tempo fissato per l'adozione dei decreti delegati, predisposti dal Ministero del Lavoro e poi esaminati dalle Commissioni parlamentari che esprimeranno un parere non vincolante prima dell'approvazione definitiva del Consiglio dei Ministri, è di sei mesi a partire dal 16 dicembre 2014. E' però intenzione dichiarata del governo di procedere, almeno sui temi più importanti, in tempi molto più rapidi. E' prevista inoltre la possibilità di interventi correttivi entro un anno, e un monitoraggio permanente come già stabilito per la legge Fornero.

Le deleghe contenute nella legge sono cinque: vediamo gli aspetti più rilevanti, con la premessa che, data l'estrema generalità dei criteri, su alcuni temi è difficile prevedere che cosa e come cambierà nella pratica, prima di conoscere i testi dei decreti.

Ammortizzatori sociali

- Cassa integrazione: non potrà più essere utilizzata in caso di cessazione dell'attività dell'azienda o di un ramo di essa; verrà adottata solo dopo l'esaurimento delle possibilità di riduzione dell'orario di lavoro previste dal contratto e privilegiando i contratti di solidarietà; sarà di durata più breve; sarà prevista una maggiore compartecipazione delle aziende che la utilizzano e una rimodulazione delle aliquote tra i settori in funzione dell'effettivo impiego.

- Indennità di disoccupazione: la nuova Assicurazione sociale per l'impiego unificherà i due regimi attuali di trattamento (AspI e mini-ASpI), non avrà una durata fissa ma proporzionale ai periodi di contribuzione con innalzamento del massimo per i lavoratori con una carriera più lunga, sarà estesa ai collaboratori (in attesa del superamento dell'istituto dei co.co.co.) e quindi diventerà la misura, unica e universale, di sostegno al reddito nei casi di disoccupazione involontaria; tuttavia prima dell'entrata a regime della nuova AspI è prevista una sperimentazione biennale con un tetto di spesa predefinito.

- Per le persone in situazione di disagio economico potrebbe essere introdotta, al termine dell'ASpI, una ulteriore prestazione eventualmente priva di contributi figurativi.

- I lavoratori beneficiari di ammortizzatori saranno maggiormente vincolati, anche con sanzioni in caso di indisponibilità, ad attivarsi per la ricerca del lavoro e a svolgere attività utili a favore della comunità.

Politiche attive e servizi per il lavoro

- Incentivi all'assunzione: verranno razionalizzati e collegati alle caratteristiche dei destinatari (quindi mirati alle fasce considerate meno occupabili in base a indicatori statistici).

- Incentivi all'autoimpiego: verrà definita una cornice nazionale cui le Regioni dovranno attenersi nel promuovere le politiche a favore della creazione di impresa.

- Servizi per l'impiego: verranno affidati a una nuova 'Agenzia nazionale per l'occupazione', partecipata da Stato e Regioni, con la consultazione delle parti sociali e in coordinamento con l'INPS.

- Coinvolgimento di soggetti privati, del terzo settore e del sistema formativo, con definizione di criteri per il loro accreditamento; accordi con le agenzie per il lavoro e altri soggetti accreditati per la presa in carico dei disoccupati, che prevedano una remunerazione del servizio condizionata al collocamento dei soggetti e proporzionale alla loro difficoltà di inserimento.

Semplificazione per le imprese

Riduzione di procedure e adempimenti nella gestione del rapporto di lavoro; digitalizzazione di comunicazioni e documenti con l'obiettivo di svolgere tutte le procedure in via telematica.

Riordino dei contratti e dei rapporti di lavoro

E' prevista l'adozione di un nuovo testo organico semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro, che sostituisca tutte le norme attuali, e vengono definiti alcuni principi attuativi:

- Analisi delle forme contrattuali esistenti, con la finalità di semplificare, modificare o superare quelle meno coerenti con il tessuto occupazionale e produttivo.

- Introduzione, per le nuove assunzioni, del 'contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio', la novità più attesa ma anche la più indefinita, dato che l'unica specificazione riguarda l'abolizione del famoso art. 18 dello Statuto dei Lavoratori: viene esclusa per i licenziamenti economici ingiustificati la possibilità della reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro, prevedendo al suo posto un indennizzo economico, mentre questa possibilità viene mantenuta per i licenziamenti discriminatori e per casi, da definire, di licenziamento disciplinare ingiustificato.

- Le aziende potranno modificare le mansioni dei lavoratori, anche al ribasso, in caso di riorganizzazione, contemperando le esigenze produttive "con l'interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita ed economiche": non è chiaro se questa tutela implichi che il demansionamento avvenga a parità di retribuzione.

- Vengono consentiti controlli a distanza sugli impianti e strumenti di lavoro, nel rispetto della dignità e della privacy del lavoratore.

- Verrà introdotto in via sperimentale il compenso orario minimo nei settori non regolati da contratti collettivi, previa consultazione delle parti sociali.

- Sarà estesa la possibilità di utilizzare prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali nei diversi settori produttivi.

- Razionalizzazione delle ispezioni sul lavoro, mediante il coordinamento o, in alternativa, l'unificazione in una nuova Agenzia dei servizi ispettivi di Ministero, INPS e INAIL e il coordinamento con quelli di ASL e ARPA.

Sostegno alla genitorialità e alla conciliazione

- Possibilità di estensione graduale dell'indennità di maternità a tutte le lavoratrici.

- Ridefinizione del regime fiscale per favorire l'occupazione femminile, con introduzione di un credito per le lavoratrici con figli minori o disabili al di sotto di una soglia di reddito e la contestuale riduzione delle detrazioni per il coniuge a carico.

- I lavoratori potranno cedere alcuni giorni di riposo ai colleghi che ne abbiano necessità per assistere i figli in gravi condizioni di salute.

- Verrà sostenuta l'integrazione dell'offerta di servizi per la prima infanzia forniti dalle aziende, nel sistema pubblico-privato dei servizi alla persona.

 

Ultimo aggiornamento: martedì 16 dicembre 2014