Sportello Lavoro, un anno dopo

Ha compiuto da poco un anno il nuovo Sportello Lavoro, riorganizzato in una sede unica e con un ventaglio di attività più ampio e diversificato, rivolto a tutti i cittadini domiciliati a Bologna. Per la precisione, il bilancio che presentiamo abbraccia un arco temporale di quasi 14 mesi, dal 5 novembre 2012 a tutto dicembre 2013.

In questo periodo, lo Sportello ha realizzato attività a favore di 5.900 persone.

Di queste, 5.707 sono state ricevute direttamente allo Sportello. Il dato, riferito al solo anno 2013, è di 4.931 unità, con un incremento di 400 sull'anno precedente, cui vanno aggiunte altre 200 contattate in sedi esterne nel territorio.

3.725 persone, quindi circa due terzi, si sono recati allo Sportello nei tre giorni settimanali di accesso libero, le restanti - poco meno di 2.000 - previo appuntamento per svolgere un'attività di approfondimento.

Circa un terzo di questi cittadini era già stato utente dei tre Sportelli preesistenti, mentre gli altri sono al primo accesso al servizio. Circa metà abita nel Quartiere San Donato, anche se si registra un graduale aumento di persone provenienti dagli altri territori.
La grande maggioranza è costituita da persone senza lavoro, di cui l'83% disoccupati (persone che hanno perso un lavoro) e il 5% in cerca di prima occupazione.
L'analisi di genere ed età mostra una lieve prevalenza maschile (53%) e una concentrazione dell'utenza nelle fasce intermedie, soprattutto in quella tra i 35 e i 44 anni (27%), mentre i minori di 25 anni sono il 13% e i maggiori di 55 anni meno del 10%.
Nella distribuzione per nazionalità, si nota che gli italiani sono circa il 53%, con un aumento dell'utenza straniera, e in particolare dei cittadini di paesi al di fuori dell'Unione Europea (38%), rispetto all'esperienza degli anni precedenti.
Per quanto riguarda i titoli di studio, si conferma la prevalenza dei detentori di licenza media (22%) e di diploma superiore (18%), mentre i laureati sono attorno al 10%. I cittadini con la sola scuola dell'obbligo sono il 23% e gli stranieri con titoli conseguiti all'estero ma non riconosciuti dal nostro ordinamento sono il 38% del totale.
Poco meno di un quinto degli utenti presenta difficoltà personali o familiari per le quali è in carico a un servizio sociale del territorio.

L'analisi dei servizi offerti mostra che un quarto degli interventi è di tipo informativo, anche tramite telefono ed e-mail. Una parte rilevante dell'impegno degli operatori è rivolta a fornire materiali e indicazioni sulle opportunità di lavoro e di formazione, attività che ha riguardato 5.300 utenti. Per consentire una più diretta fruizione delle informazioni, presso lo Sportello sono stati allestiti due spazi espositivi per la consultazione, sia autonoma che assistita, di notizie e annunci di lavoro e opportunità formative, che vengono aggiornati mediamente con circa 100 nuove inserzioni alla settimana.
3.300 persone hanno fruito di assistenza personalizzata alla redazione del curriculum, attività divenuta sempre più centrale tra quelle dello Sportello.
Le azioni di tipo orientativo individuale hanno coinvolto 1.800 utenti. Sono stati tenuti 708 colloqui di presa in carico, su invio del Centro per l'Impiego, e 668 colloqui di orientamento, su richiesta diretta dell'interessato, oltre a 302 contatti di richiamo (monitoraggio e verifica periodica dei percorsi degli utenti).
Un'attenzione particolare viene rivolta a fornire risposte mirate e personalizzate alle fasce più deboli della popolazione, anche attraverso la collaborazione con altri servizi pubblici e privati: nel periodo in esame sono stati realizzati 18 percorsi integrati con i Servizi Sociali Territoriali.
Un altro settore specifico di attività riguarda il lavoro di cura privato domiciliare, e prevede l'analisi delle competenze degli assistenti familiari con inserimento nella banca dati provinciale Madreperla, per favorire l'incontro con la domanda delle famiglie e dei servizi sociali. Sono stati effettuati 153 colloqui con 'badanti', in particolare finalizzati all'accesso al progetto Home Care Premium (Badabene), realizzato dall'ASP Giovanni XXIII a favore di famiglie che necessitano di assistenza ad anziani non autosufficienti.

Accanto all'attività di sportello, sono state sviluppate azioni formative e di laboratorio per rafforzare le competenze dei cittadini con maggiori difficoltà occupazionali.

Un programma di alfabetizzazione digitale mirata ai bisogni delle persone in cerca di impiego, è stato attuato grazie alla collaborazione e al finanziamento di altri soggetti (Regione Emilia Romagna tramite il progetto Pane e internet, Centro Risorse di Genere, Biblioteca Sala Borsa). Sono stati realizzati 6 corsi di avvicinamento all'informatica e a internet, di 20 ore ciascuno, con la partecipazione complessiva di 80 persone inviate dallo Sportello, di cui 60 hanno frequentato almeno i due terzi delle lezioni.

Lo Sportello ha messo a punto un prototipo di laboratorio informatico per la ricerca attiva del lavoro, sperimentato alla fine del 2012 e divenuto poi una modalità ordinaria di sostegno a cittadini in possesso di nozioni informatiche di base ma non in grado di utilizzare pienamente le potenzialità offerte da internet, sia per il reperimento di opportunità che per la presentazione di candidature attraverso e-mail, siti aziendali e portali specializzati. Successivamente, il modello di laboratorio è stato adattato a diverse tipologie di utenza e arricchito di nuovi contenuti, come la preparazione del colloquio con il datore di lavoro. Ogni edizione è articolata in 3 incontri di 3 ore ciascuno, tenuti da personale dello Sportello e da volontari (messi a disposizione dall'associazione Bibliobologna), in collaborazione con la Biblioteca Sala Borsa. I laboratori si tengono con cadenza mensile per gruppi variabili dalle 6 alle 10 persone. Alle nove edizioni svolte a tutto dicembre 2013, hanno partecipato 70 utenti; un ulteriore ciclo di 4 incontri laboratoriali è stato rivolto ai partecipanti dei corsi di alfabetizzazione digitale. Per tutti i gruppi si sono avuti positivi riscontri in termini di maggiore autonomia nell'uso degli strumenti di ricerca del lavoro.

Il sito web "Lavoro e orientamento" all'interno del portale Iperbole del Comune di Bologna, ha pubblicato 150 news di attualità e offre costantemente oltre 120 pagine informative con centinaia di link e documenti sul mondo del lavoro e sulle opportunità formative e occupazionali. La media mensile degli accessi è di oltre 11.000 con 22.000 pagine visitate. Da novembre 2013 è stato aperto anche un profilo Facebook.

Si è inoltre compiuto un investimento per la "proiezione esterna" dello Sportello, con l'intento di ampliare il servizio di front office tradizionale anche attraverso accordi con istituzioni, associazioni di categoria, gruppi di volontariato per lo svolgimento di determinate attività rivolte a target differenziati (es. ospiti di strutture residenziali) o ubicate in luoghi frequentati dal pubblico o all'interno di manifestazioni su temi attinenti il lavoro.

La più significativa azione realizzata è stata la presenza alla Bussola del Lavoro, manifestazione promossa da alcune associazioni, in marzo, all'interno dei centri commerciali della città. In quattro giornate, gli operatori dello Sportello hanno fatto colloqui con 168 persone, fornendo informazioni, brevi consulenze, supervisione del curriculum, oltre a fissare eventuali colloqui di approfondimento allo Sportello. La composizione di questa utenza particolare, in gran parte affluita grazie alla pubblicizzazione dell'evento e alle sinergie con gli altri soggetti privati presenti, si distingue da quella abituale dello Sportello, per una presenza maggioritaria di italiani e per un titolo di studio mediamente più elevato: quasi due terzi sono laureati o diplomati in cerca di lavoro.

Successivamente sono state sperimentate altre modalità di intervento in sedi esterne: 8 colloqui con ospiti di strutture di accoglienza di stranieri rifugiati e un laboratorio sulla ricerca del lavoro di 3 giornate con 7 giovani che frequentano un circolo ricreativo-culturale. E' stata inoltre attivata la collaborazione con soggetti del privato-sociale che operano in questo campo, sia per condividere strumenti e metodologie, che per realizzare progetti congiunti di intervento a favore di target specifici. In questo ambito va sottolineata la partecipazione al percorso di co-progettazione di "Case Zanardi" che coinvolge numerosi servizi e soggetti del terzo settore e che ha tra i suoi obiettivi la creazione di nuove possibilità di inserimento lavorativo di persone in difficoltà.

Il complesso di queste ultime attività ha confermato l'efficacia di una presenza mirata in luoghi diversi da quelli istituzionali come mezzo per contattare persone che, pur in condizione di bisogno, possono trovare difficoltà, per motivi psicologici, mancanza di tempo o di informazioni, a recarsi personalmente ai servizi.

 

Ultimo aggiornamento: venerdì 28 febbraio 2014