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Internet e i social per cercare lavoro

Il web e i social media, ormai parte integrante della nostra vita quotidiana, sono sempre più utilizzati anche per cercare lavoro. L'ultimo rapporto annuale del Censis ha evidenziato che il 12,3% di chi usa internet lo fa per questo motivo, un dato che sale al 26,8% considerando i giovani fra i 14 e i 29 anni. La maggioranza relativa è composta da disoccupati (41%), ma vi sono anche moltissime categorie di lavoratori, pensionati inclusi.

Si parte dai siti internet specializzati nella raccolta e pubblicazione di annunci. Monster, uno dei leader mondiali in questo settore, pubblica in media 10.000 offerte di lavoro e 45.000 curricula ogni mese. Ma il semplice invio di candidature o la risposta ad annunci è un mezzo limitato, di efficacia relativa soprattutto dal punto di vista della qualità delle proposte. Per una ricerca mirata contano sempre più la rete di conoscenze, le segnalazioni di opportunità che possono arrivarci da chi ci conosce e ha presente che cosa sappiamo fare.

Si arriva così ai business social network, strumenti di condivisione utili sia a chi vuole trovare lavoro che a chi intende sviluppare la propria impresa. LinkedIn, che conta ormai 170 milioni di utenti in tutto il mondo e più di 3 milioni in Italia, è il luogo più famoso in cui è possibile "mettere in vetrina" le proprie competenze, implementare le proprie conoscenze e restare in contatto con le aziende che assumono.

Job 24, magazine del Sole 24 Ore, ha pubblicato un decalogo per usare nel modo migliore LinkedIn, da cui riportiamo alcuni consigli:
- utilizzare le pagine e i profili aziendali per cercare le aziende che stanno assumendo
- mantenere sempre aggiornato il profilo e le competenze professionali:
- ottenere segnalazioni dai colleghi o ex capi, chiedendola direttamente e spiegando il perché
- far sapere se si sta cercando lavoro con l'aggiornamento dello status
- rivolgersi direttamente a chi cura le assunzioni, tramite la funzionalità" ricerca avanzata" delle persone con il titolo "reclutatori " o "HR manager".
- usare "CHI HA VISTO IL TUO PROFILO" per controllare chi ha fatto ricerche su di te
- costruirsi un network prima di averne bisogno: avere una forte rete di contatti è essenziale anche se hai già un lavoro. "NUTRIRE LA RETE sempre e comunque".

Oltre a LinkedIn ci sono altri 'social' specializzati, come Viadeo che con 45 milioni di iscritti è assai utile per la ricerca internazionale, mentre Branchout è un network dedicato al mondo del lavoro all'interno di Facebook.
Egomnia, network professionale fondato a marzo del 2012 si rivolge soprattutto ai neolaureati e ha messo a punto un metodo innovativo, basato su un algoritmo per "pesare" le varie competenze ed esperienze (voto di laurea, master, dottorato, stage in azienda) e assegnare un punteggio a ogni candidato.

Ma anche il social più rapido e immediato, l'ormai universale Twitter, offre interessanti possibilità, a patto di sapere come fare. Lo rivelano, in un articolo pubblicato sul webmagazine Miojob, due esperti, la giornalista di Forbes Susan Adams e il consulente David Weedmark.

Il primo passo è aprire un profilo "business", che sia ben distinto da quello personale, in modo da avere solo contatti realmente utili all'obiettivo di trovare lavoro.

Il profilo va personalizzato con una fotografia (che non sia troppo informale) e con una o due parole sulla nostra biografia e, soprattutto, su quello che sappiamo fare. Twitter è soprattutto un canale di comunicazione, che va alimentato con costanza e consapevolezza, con tweet che riflettano le nostre competenze e che siano capaci di interessare chi ci segue. E' utile, anche, dare un'occhiata alle persone e alle istituzioni seguite da chi si sta seguendo e fare una ricerca per parole chiave in modo da individuare chi ha i nostri stessi interessi.

Come nel caso di LinkedIn, è fondamentale creare una rete di contatti e poi curarla: non lasciare cadere nel vuoto gli inviti che si sono inviati, leggere e commentare ciò che scrivono i propri contatti, proporre temi e argomenti di discussione. Anche l'hashtag è un ottimo strumento per farsi conoscere e far salire la propria reputazione agli occhi di eventuali recruiter: la parola chiave preceduta dal simbolo "#" permette, infatti, di unirsi a discussioni su temi di interesse o addirittura di tendenza.

E' importante mantenere sempre aggiornato l'account, ma senza esagerare con i tweet, evitando di subissare i followers con informazioni inutili e ridondanti.

Tra le cose da evitare, fare dei copia-incolla o appropriarsi di testi scritti da altri senza citare la fonte. In generale, su tutti i social è sconsigliato mentire: non c'è niente di più facile che essere scoperti in rete, gli head hunter usano molto il web per capire se la carriera di una persona corrisponde a quanto viene dichiarato".

In conclusione, sul web, come nella vita reale, conta la reputazione che ci si costruisce, quindi anche la scelta delle persone che entreranno a far parte della nostra rete di relazione deve essere accurata: "È meglio puntare alla qualità piuttosto che alla quantità: accettare una persona nella propria rete di contatti significa darle una sorta di 'bollino di fiducia' che rappresenta, per gli altri, una garanzia di affidabilità".

Twitter per cercare lavoro, da Miojob

Un manuale per usare LinkedIn, da Miojob

 

Ultimo aggiornamento: venerdì 13 dicembre 2013