Relazione previsionale e programmatica per il periodo 2002-2004

Allegato 2

Le recenti tendenze demografiche, sociali ed economiche di Bologna e della sua area metropolitana

1. Il quadro demografico, sociale ed economico di Bologna nel 2000

1.1 La popolazione e le famiglie

a) La dinamica della popolazione residente

Alla fine del 2000 la popolazione della provincia di Bologna ha raggiunto i 921.922 residenti, facendo registrare un aumento rispetto al 1999 di 4.812 unità (pari a +0,5%). Continua così il trend positivo dell'intera provincia che è iniziato nel 1996, dopo un lungo periodo di calo che si protraeva fin da prima degli anni '80.

Tav. 1 - Popolazione residente nella provincia di Bologna negli anni 1999 e 2000.

 

L’analisi della dinamica demografica di ciascuna delle zone che compongono la provincia di Bologna (vedi Tav. 1) evidenzia tassi di incremento della popolazione residente di poco superiori all'1% in tre delle quattro zone (Montagna +1,3%; Pianura +1,2%; P.U.I. +1,1%); l'imolese presenta invece un incremento contenuto (+0,9%)* .

 

Decisamente importanti e degni di nota sono i dati che si riferiscono al comune capoluogo. Anche nel 2000, come nei due anni precedenti, la riduzione della popolazione residente risulta assai contenuta se confrontata con i saldi negativi assai elevati (pari a circa 4.600 unità annue) registrati fino alla metà degli anni '90.

La consistenza della popolazione residente a Bologna alla data del 31 dicembre 2000 (vedi Tav. 2) è pari a 379.964 unità (di cui 177.437 maschi e 202.527 femmine); nel capoluogo abita oggi il 41,2% della popolazione provinciale a fronte del 45,2% del 1990.

I fattori che hanno contribuito a questo risultato sono il permanere di un saldo migratorio positivo e l'ulteriore miglioramento di quello naturale.

 

Occorre in particolare evidenziare che:

  • il numero dei nati (2.834 bambini), in crescita rispetto al 1999 (+132 pari a +4,9%), è attestato su livelli piuttosto elevati, analoghi a quelli raggiunti verso la fine degli anni '70;
  • nonostante il saldo naturale permanga negativo (-2.209 unità), esso è ulteriormente migliorato del 6,4%;
  • il saldo migratorio, dopo aver raggiunto nel 1999 il valore più elevato fatto registrare dai primi anni '70, pur mantenendo il segno positivo, subisce un sensibile ridimensionamento.

Tav. 2 - Movimento della popolazione residente nel comune di Bologna negli anni 1999 e 2000.

Questi andamenti sono stati accompagnati da una crescita sia del quoziente di natalità (il numero di nati ogni 1.000 residenti) pari al 7,4 per mille, che del quoziente generico di fecondità (il rapporto fra numero dei nati e consistenza delle donne in età compresa fra i 15 ed i 49 anni) pari a 34,5 nati ogni 1.000 donne in età feconda (vedi Tav. 3).

Si noti come tutti i quozienti specifici di fecondità (che esprimono il numero dei nati vivi da donne in una determinata classe di età ogni 1.000 donne appartenenti a quella classe) siano in aumento, con la sola eccezione della classe di età 20-24 anni.

Il tasso di fecondità totale si mantiene su livelli più elevati rispetto all'inizio del decennio, ovvero in media 1,05 figli per donna in età feconda.

Tav. 3 - Quozienti specifici di fecondità delle donne residenti nel comune di Bologna negli anni 1999 e 2000.

 

Quozienti specifici di fecondità delle donne residenti nel comune di Bologna nel periodo 1990-2000

 

Il numero di morti (5.043 unità) si attesta su livelli analoghi a quelli del 1999, confermando un quoziente generico di mortalità prossimo a 13,3 morti ogni mille residenti.

Il segno positivo assunto anche lo scorso anno dalla dinamica migratoria frena il trend discendente della popolazione nel comune capoluogo. Nel 2000 un numero molto elevato e crescente di persone è immigrato (12.650 unità; +820 rispetto al 1999, pari a +6,9%) e una crescita ancora più accentuata ha interessato il contingente degli emigrati (11.638 unità; +1.324 rispetto al 1999, pari a +12,8%).

L’esame delle origini e delle destinazioni dei principali flussi in ingresso ed in uscita da Bologna denota che gli immigrati del 2000 provengono per il 29,4% dagli altri comuni della provincia di Bologna, per l'8% dalle altre province dell’Emilia Romagna, per il 28% dalle regioni meridionali e per il 17,4% dall’estero (vedi Tav. 4).

Anche nel 2000, una quota preponderante dei flussi in uscita dalla città si è indirizzata verso i comuni della provincia (61,4%): dei 6.715 emigrati nel territorio provinciale il 60,6% si è fermato nei comuni appartenenti alla prima cintura (zona P.U.I.) - primi fra tutti San Lazzaro di Savena (7,1%), Casalecchio di Reno (6,1%) e Castel Maggiore (4,6%) - mentre un ulteriore 10,8% ha scelto come destinazione una delle altre province dell’Emilia Romagna.

 

Tav. 4 - Flussi migratori per e dal comune di Bologna negli anni 1999 e 2000 secondo la provenienza e la destinazione.

 

La dinamica demografica illustrata ha determinato alcuni cambiamenti nella struttura per età della popolazione cittadina.

Tav. 5 - Popolazione residente nel comune di Bologna al 31 dicembre 2000 per grandi classi di età.

 

 

Alla fine del 2000 i residenti di 65 anni e più rappresentano oltre un quarto (26,1%) dell'intera compagine demografica bolognese (vedi Tav. 5).

In particolare, gli ultrasettantaquattrenni sono ormai il 13% dei bolognesi e in un anno sono aumentati del 2,2%.

Il rapporto fra il numero di anziani oltre i 65 anni e quello dei giovani sotto i 15 anni (l’indice di vecchiaia) scende a 280,7 (rispetto al 287,4 registrato al 31.12.1999), proseguendo una tendenza già in atto da qualche anno.

Assai differenziato appare l'andamento demografico a livello subcomunale (vedi Tav. 6).

A fine 2000 un solo quartiere, Reno, vantava un bilancio positivo con un incremento di ben 577 abitanti. Particolarmente negativo è stato, al contrario, il risultato di Porto (-274 abitanti). A livello di singola zona, oltre a Barca e S.Viola, è risultata in attivo anche Colli (+258 residenti); notevolmente in calo sono apparse Murri (-388), San Donato (-248) e Mazzini (-224 abitanti).

Quanto alla struttura per età, i più bassi indici di vecchiaia si registrano a Santo Stefano (233), San Vitale (256) e Navile (258), mentre nel quartiere Porto si raggiunge il massimo di 323 anziani ogni 100 giovani. Esaminando i dati per zona le differenze si accentuano: la zona più vecchia, Barca, mostra un grado di invecchiamento più che doppio rispetto alla zona più giovane, Colli (con valori dell'indice rispettivamente pari a 338 e 146 anziani ogni 100 giovani).

 

Tav. 6 - Popolazione residente nei quartieri e nelle zone di Bologna al 31 dicembre 1999 e 2000.

Variazioni assolute e percentuali.

 

b) La popolazione residente straniera

In analogia con quanto si registra a livello nazionale, è proseguita anche nel 2000 la crescita dei residenti a Bologna con cittadinanza straniera (vedi Tav. 7).

Alla fine dello scorso anno i residenti stranieri hanno raggiunto le 16.190 persone (+1.751 unità; +12,1% rispetto al 1999) e rappresentano ormai il 4,3% dell’intera popolazione bolognese.

Il ritmo di crescita più accentuato ha ancora una volta riguardato le femmine (+14,2% contro il +10,2% dei maschi). Con 7.805 donne a fronte di 8.385 uomini l'incidenza della componente femminile passa dal 47,3% al 48,2%.

La popolazione straniera si caratterizza per essere molto giovane: il 43,9% del totale ha un'età inferiore ai 30 anni e la percentuale sale all'86,2% se consideriamo gli stranieri che hanno meno di 45 anni.

Nel corso del 2000 sono nati inoltre 290 bambini con cittadinanza straniera che rappresentano il 10,2% del totale dei nati residenti (8,4% nel 1999).

 

Tav. 7 - Stranieri residenti al 31 dicembre 1999 e 2000 per aree geografiche, principali cittadinanze e sesso.

L’Asia e l’Africa, rispettivamente con 6.033 unità (37,3% del totale) e 4.518 unità (27,9%), sono i continenti maggiormente rappresentati fra i cittadini stranieri che abitano a Bologna. I residenti provenienti dall’Europa sono quasi 4.500 (27,6%) e denotano una presenza accentuata di cittadini dei paesi dell’Unione Europea (1.659 unità; 10,2%).

Marocco (2.100 unità), Filippine (1.968) e Cina (1.356) sono i paesi dai quali provengono le rappresentanze più numerose. Fra le altre realtà occorre evidenziare, oltre all'Albania (898), il Bangladesh (765), la Jugoslavia (692 unità), la Tunisia (634), lo Sri Lanka (630) e il Pakistan (539).

Alcuni dei paesi sopra elencati rappresentano realtà consolidate da anni nella città, altre (come Bangladesh, Sri Lanka e Pakistan) stanno sempre più rafforzandosi.

Inoltre occorre sottolineare il forte incremento che caratterizza le realtà dell'Est europeo nel suo complesso.

 

Un'ultima considerazione merita l'analisi della cittadinanza in relazione al sesso. Mentre continua ad essere maggioritaria la presenza maschile nelle comunità nord-africane, pakistana e bengalese, la prevalenza femminile si osserva tra coloro che provengono dall'Europa dell'Est e da alcuni stati dell'America latina quali Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Messico, Perù e Repubblica Dominicana.

 

 

 

I quartieri cittadini caratterizzati da una maggiore presenza assoluta di stranieri sono Navile (22,3% sul totale degli stranieri residenti a Bologna, con una particolare concentrazione nella zona Bolognina), San Vitale (15,1%) e Santo Stefano (14,1%). Se si considera però l'incidenza degli stranieri sulla popolazione residente, i valori percentuali più elevati si riscontrano nelle quattro zone del centro storico e, ancora una volta, in Bolognina.

Il quartiere Navile si qualifica inoltre come il territorio "multietnico" di Bologna, dal momento che vi risiedono alte percentuali di numerosi collettivi esteri (per es. il 53% della comunità cinese, il 39% dei tunisini, il 36% dei marocchini, il 27% degli etiopi ed eritrei, il 24% degli albanesi).

Altri quartieri si caratterizzano invece per la presenza di particolari etnie in stretta connessione, in alcuni casi, con la presenza di strutture d'accoglienza per la comunità (ad esempio: pakistani a San Vitale, cittadini della ex Jugoslavia a San Donato) oppure con motivazioni lavorative (è il caso degli stranieri occupati nei servizi domestici - filippini, cingalesi, etiopi ed eritrei - residenti in larga parte nei quartieri Santo Stefano e Saragozza).

 

c) Le famiglie

A fronte di una popolazione in lievissima flessione, è proseguita anche nel 2000 la crescita dei nuclei familiari residenti nel comune (vedi Tav. 8). Alla data del 31 dicembre 2000, le famiglie residenti risultavano 184.180 (1.778 in più; +1,0%). Questo trend trova conferma, seppure con una intensità differenziata, anche nei dati per quartiere (vedi Tav. 9)

Crescono in termini assoluti e relativi le famiglie unipersonali che, al termine del 2000, ammontano a 74.321 unità con un aumento di poco inferiore al 4%. Le famiglie con un solo componente rappresentano ormai il 40,4% di tutti i nuclei residenti in città contro il 30% ed il 18,6% delle famiglie costituite, rispettivamente, da due e da tre persone.

 

La conseguenza diretta di tale andamento è riscontrabile nella dimensione familiare media scesa, al termine dello scorso anno, a 2,04 componenti per nucleo (contro i 2,06 del 1999).

Tav. 8 - Famiglie residenti nel comune di Bologna al 31 dicembre 1999 e 2000 per numero di componenti.

Tav. 9 - Famiglie residenti nel comune di Bologna al 31 dicembre 1999 e 2000 per quartiere.

 

1.2 L'istruzione

a) I nidi e le scuole dell'infanzia

L'aumento delle nascite caratterizza positivamente la dinamica demografica di Bologna negli ultimi anni. L'ingresso nel 2000 di un contingente di nati superiore a quello dello scorso anno contribuisce ad ampliare anche l’utenza potenziale dei nidi di infanzia. I residenti compresi fra 0 e 2 anni (vedi Tav. 10) sono passati, infatti, dalle 7.714 unità di fine 1999 alle 7.945 del 31.12.2000 (+231 unità; +3%).

Tav. 10 - Servizi per la prima infanzia del Comune di Bologna: andamento dei principali indicatori negli anni educativi 1999-2000 e 2000-2001.

La necessità di rispondere adeguatamente a questo andamento, unitamente alla elevata propensione ad usufruire dei servizi rivolti a questa particolare utenza, ha avuto come conseguenza l'avvio di numerosi interventi tesi a creare sia offerta aggiuntiva dei servizi tradizionali che nuove tipologie.

Per quanto riguarda l’offerta dei nidi comunali si può rilevare come, rispetto all’anno educativo 1999-2000, vi sia stato un lieve incremento che assesta il servizio su 1.983 posti di nido tradizionale e 181 di nido part-time. L'incremento dell'offerta relativa ai posti nido part-time è da ascriversi alla riapertura del nido Amico Gattone nel quartiere Borgo Panigale in precedenza chiuso per lavori di ristrutturazione.

 

La convenzione stipulata nel corso del 1999 nel quartiere Porto con una struttura gestita da privati (ex Botteghe di transizione) ha consentito di offrire anche nell'anno educativo 2000-2001 ulteriori 30 posti.

Nel 2000 sono stati inoltre erogati 175 assegni ex legge 1204 a fronte dei 125 del 1999, portando il numero totale degli assegni erogati dall'entrata in vigore del progetto "Un anno in famiglia" a 445.

Pur in presenza dell’ulteriore aumento dell’utenza potenziale, il grado di copertura del servizio - espresso dal rapporto fra offerta complessiva ed utenza potenziale - rimane sostanzialmente inalterato e pari al 29,8%.

Il numero dei bambini in età 3-5 anni, alla data del 31 dicembre 2000, ha raggiunto le 7.407 unità (+325 rispetto al 1999, pari a +4,6%); l'utenza potenziale delle scuole dell'infanzia fa dunque registrare anche nel 2000 un significativo incremento.

Nell'anno scolastico 2000-2001 risultano iscritti alle scuole materne bolognesi 7.654 bambini, 276 in più rispetto al 1999 (vedi Tav. 11).

Tav. 11 - Sistema integrato delle scuole dell'infanzia: andamento dei principali indicatori negli anni scolastici 1999-2000 e 2000-2001.

In particolare, le sezioni della scuola dell'infanzia gestite dal Comune di Bologna sono passate da 207 a 210 con un numero di iscritti pari a 5.175 unità (+1,2%).

Le sezioni gestite dallo Stato sono 31 (otto più dell’anno precedente) con un numero di bambini iscritti pari a 683 (126 in più rispetto al 1999-2000; in termini relativi +22,6%).

Anche gli iscritti nelle scuole autonome evidenziano nell’ultimo anno un significativo incremento: le 71 sezioni attivate in scuole autonome (5 in più rispetto al 1999) vedono la frequenza di 1.796 bambini, con una netta prevalenza della quota riconducibile alle scuole convenzionate con il Comune di Bologna (57 sezioni con 1.442 iscritti).

 

Anche nel 2000-2001 il tasso di copertura delle scuole dell'infanzia di Bologna - ottenuto come rapporto fra gli iscritti alle scuole (comunali, statali e autonome) e la popolazione in età 3-5 anni - seppur in lieve diminuzione, è di gran lunga superiore al 100% (precisamente 103,3%), a testimonianza del fatto che le strutture bolognesi ospitano una quota significativa di utenza proveniente da altri comuni.

In particolare, il tasso di copertura relativo alle scuole dell’infanzia comunali è in lieve calo (69,9%), quello delle scuole statali sale invece al 9,2%, mentre il valore riscontrato per le scuole autonome raggiunge il 24,3%.

b) La scuola dell'obbligo e le scuole secondarie superiori

L'andamento degli iscritti nelle scuole elementari e medie inferiori cittadine risulta sostanzialmente in linea con la dinamica demografica.

Nell’anno scolastico 2000-2001 gli alunni della scuola primaria ammontano a 11.883 bambini (vedi Tav. 12). Si tratta di un dato sostanzialmente analogo a quello dell'anno precedente (+0,4%), in sintonia con un trend in crescita che dura dall'anno scolastico 1995-96.

Tav. 12 - Alunni delle scuole elementari, medie inferiori e superiori di Bologna negli anni scolastici 1999-2000 e 2000-2001.

 

 

L'aumento delle iscrizioni nelle scuole medie inferiori cittadine, iniziato con l'anno scolastico 1999-2000 dopo un lungo periodo di calo, segue, ovviamente, con un ritardo temporale di cinque anni l'andamento delle iscrizioni nella scuola elementare. Gli effettivi di questo segmento della scuola dell'obbligo, pari nel 2000-2001 a 6.773 alunni, aumentano infatti di 182 unità (+2,8%).

 

 

Tale incremento, è totalmente ascrivibile alle scuole pubbliche (+197 unità; +3,5%), mentre nelle scuole medie autonome si assiste ad una lievissima flessione (-15 unità; -1,6%).

Gli iscritti alla scuola secondaria superiore nell'anno scolastico 2000-2001 ammontano a 15.957, evidenziando una crescita complessiva di 150 iscritti (+0,9%) grazie ad un incremento di 188 unità nelle scuole pubbliche (+1,3%) a fronte di una riduzione di 38 unità nelle scuole autonome (-2,6%).

Con riferimento ai percorsi scolastici, notiamo come il 32% degli iscritti frequenti un istituto tecnico ed il 17,9% un istituto professionale. Entrambi gli indirizzi mostrano tuttavia un marcato ridimensionamento nel corso degli anni '90.

Viceversa, il liceo scientifico ed il liceo classico registrano un'espansione dell'utenza, che li porta a raccogliere rispettivamente il 25,7% e l'11,4% delle iscrizioni.

Gli Istituti medi comunali (Aldini-Valeriani e Sirani) coprono, nell’anno scolastico in corso, il 13,8% della esigenza formativa con 2.198 iscrizioni, facendo registrare un calo di un punto percentuale rispetto all'anno scolastico 1999-2000. In particolare, gli iscritti alle Aldini Valeriani sono 1.561 (-47; -2,9% rispetto al 1999-2000), mentre gli effettivi delle Sirani diminuiscono di 93 unità giungendo a quota 637 (-12,7%).

c) L'Università

L’apertura delle facoltà di Architettura a Cesena, di Scienze motorie a Bologna, l’attivazione del corso di laurea in Farmacia a Rimini e del Diploma universitario in Scienze criminologiche applicate nell'ambito della Facoltà di Scienze politiche a Forlì spiegano in larga parte l'incremento del numero delle immatricolazioni nell'anno accademico 1999-2000 che risultano, al 31 luglio 2000, pari a 16.737 (+3,4%).

 

Gli iscritti in complesso sono 96.690 ed evidenziano invece un leggero calo (vedi Tav. 13) quasi interamente ascrivibile alla diminuzione degli studenti fuori corso (-3,9%).

Continua a crescere il numero degli iscritti nelle sedi romagnole distaccate (Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini). Nel 1999-2000 gli studenti del polo romagnolo costituiscono il 17,6% degli iscritti complessivi, mentre fra quelli del primo anno essi raggiungono una quota pari al 26,5% del totale.

Tav. 13 - Iscritti al I anno ed in complesso all'Università di Bologna negli anni accademici dal 1990-1991 al 1999-2000.

 

Le facoltà di Lettere e Filosofia, Economia, Ingegneria, Scienze politiche e Giurisprudenza coprono quasi i 2/3 delle immatricolazioni.

La componente femminile è ormai maggioritaria, rappresentando il 52,7% degli iscritti in complesso ed il 51,5% delle immatricolazioni. Si conferma la netta prevalenza femminile nelle facoltà di tipo umanistico, quali Scienze della formazione, Lingue e Letterature straniere, Scuola superiore per interpreti e traduttori, Psicologia, Conservazione dei beni culturali. Le facoltà di Ingegneria, Agraria e Chimica Industriale continuano invece ad essere caratterizzate da una prevalente presenza maschile.

L’istituzione di nuove facoltà (Economia a Rimini e Forlì, Scienze politiche a Forlì), l'attivazione di nuovi corsi di diploma e lo sdoppiamento di altri, verificatisi nell’anno accademico 2000-2001, hanno ampliato ulteriormente l’offerta formativa dell’ateneo bolognese lasciando intravedere per l'anno accademico in corso un possibile ulteriore incremento delle immatricolazioni.

 

1.3 Servizi socio-sanitari e socio-assistenziali

a) Le strutture ospedaliere

Nel 1999 erano disponibili, sull’intero territorio provinciale, 4.191 posti letto in strutture pubbliche (191 in meno rispetto al 1998; -4,4%) localizzati nel modo seguente (vedi anche Tav. 14):

  • il 38,8% (1.625 posti letto) nell’Azienda Ospedaliera S. Orsola-Malpighi;
  • il 25,5% (1.069 posti letto) nelle strutture ospedaliere dell'Azienda USL Città di Bologna;
  • l’ 8,2% (342 posti letto) nell'Istituto Ortopedico Rizzoli;
  • il 27,5% (1.155 posti letto) nelle strutture ospedaliere delle altre Aziende USL della provincia.

Tav. 14 – Indicatori di attività negli istituti di cura pubblici della provincia di Bologna nel 1999.

 

Il numero delle giornate di degenza è risultato pari a 1.318.987 (-2,2% rispetto al 1998) e si è assistito ad una ulteriore lieve contrazione della durata media della degenza, che nel 1999 è stata di poco inferiore alle sette giornate.

In particolare, a Bologna città risultavano, sempre nel 1999, 3.036 posti letto pubblici, con un calo del 5,1% rispetto al 1998. Più della metà di questi posti letto (53,5%) era disponibile presso l’azienda ospedaliera S. Orsola-Malpighi, che registrava altresì il 51,9% delle giornate di degenza.

Tav. 15 - Dipendenti delle Aziende USL della provincia di Bologna negli anni 1999 e 2000.

 

I dipendenti delle Aziende Usl della provincia di Bologna erano, nel 2000, 15.895 (+1,4% rispetto al 1999).

Il 62% di essi risultava in carico all’Azienda USL Città di Bologna e all’Azienda ospedaliera S.Orsola/ Malpighi (vedi Tav. 15).

 

 

b) Vita media e mortalità

Nel corso degli anni nella nostra città si è verificato un continuo incremento della durata media della vita. Attualmente la speranza di vita dei bolognesi di 76,2 anni per i maschi e di 82,2 anni per le femmine. Vent’anni fa essa non raggiungeva i 72 anni per gli uomini e i 78 per le donne; è pertanto possibile quantificare in più di 4 anni il guadagno medio registrato da entrambi i sessi nell'ultimo ventennio. Le donne continuano a vivere mediamente circa 6 anni più degli uomini.

 

I progressi ottenuti dipendono naturalmente, in larga parte, dai risultati sperimentati in questi anni in campo medico e farmaceutico, dall’adozione crescente di politiche di prevenzione sanitaria nonché dalla maggiore consapevolezza della stessa popolazione relativamente all’adozione di corretti comportamenti ed abitudini di vita.

Tav. 16 - Morti residenti nel comune di Bologna negli anni 1999 e 2000 secondo la causa di morte.

 

Quanto alle cause di morte, le patologie cui è dovuto il numero maggiore di decessi risultano tuttora quelle legate al sistema circolatorio, fra le quali sono comprese l’infarto miocardico, l’ictus cerebrale, l’ipertensione arteriosa, ecc. (vedi Tav. 16). Nel 2000 i casi di decesso per questa tipologia sono stati 1.993. La loro incidenza appare comunque in calo: nell’ultimo decennio, ad esempio, la percentuale di morti dovuta a malattie del sistema circolatorio è passata dal 43,1% al 39,5%. Particolarmente rilevante appare il peso di questa causa di morte nelle classi di età più avanzate.

La seconda causa di morte è costituita dai tumori, cui deve essere attribuito il 30,3% dei decessi avvenuti nel 2000 (1.530 morti). I tassi di mortalità per questa patologia sono sensibilmente più elevati per gli uomini che per le donne, anche se per queste ultime assai rilevante è l'incidenza nelle classi centrali di età.

Fra le altre cause di morte, in posizione però nettamente distaccata rispetto alle prime due, si trovano le malattie del sistema respiratorio (7,3%), le cause esterne dei traumatismi e avvelenamenti (3,8%), le malattie dell’apparato digerente (3,3%) e quelle delle ghiandole endocrine e del metabolismo ( 3,2%).

Vale la pena però di sottolineare come le cause esterne dei traumatismi (tra cui gli incidenti stradali) e le malattie del metabolismo (tra cui l’Aids) siano rispettivamente la prima e la seconda causa di morte nelle fasce di età giovanili.

c) La tossicodipendenza

Secondo i dati raccolti dall'Osservatorio Epidemiologico sulle Tossicodipendenze, gli utenti in carico ai SerT provinciali sono aumentati di 147 unità, passando dai 2.414 del 1999 ai 2.561 del 2000. Ciò è dovuto in parte all'aumentata permanenza in trattamento e in parte al flusso di nuovi utenti, grazie anche a nuovi servizi attivati nella città di Bologna (unità mobile metadone, équipe carcere SerT Navile, Unità di aiuto, Sportello sociale opportunità, Pronto soccorso sociale).

In particolare, i tossicodipendenti in carico ai servizi cittadini (vedi Tav. 17) sono stati 1.444 (+5,6% rispetto al 1999).

I nuovi utenti sono 299 (20,7%), mentre coloro che, con o senza interruzione del rapporto, erano già stati in carico ammontano a 1.145. L'88% degli utenti già in carico ha un rapporto stabile coi SerT da più di un anno, il 45% da più di tre anni.

L'età media degli utenti SerT è in aumento ed è di 33,8 anni; la percentuale di femmine è stabile attorno al 23%. Con riferimento ai nuovi utenti si segnala la maggiore presenza di residenti fuori città, di stranieri e di senza fissa dimora.

Il numero dei decessi per overdose nel territorio cittadino è stato, nel 2000, di 21 unità, il valore più basso a Bologna dal 1994. L'Osservatorio Epidemiologico sulle tossicodipendenze rileva come il 57% dei morti per overdose fosse sconosciuto ai SerT.

Tav. 17 - Soggetti in carico ai Servizi Tossicodipendenze delle USL di Bologna negli anni dal 1990 al 2000.

 

d) Servizi socio-assistenziali per anziani

L'insieme dei servizi socio-assistenziali rivolti alla popolazione anziana si può ricondurre alle seguenti tipologie:

  • assistenza domiciliare
  • servizi semi-residenziali e residenziali (centri diurni, case di riposo, case protette, RSA)
  • altri servizi (sussidi, buoni trasporto e mensa, telesoccorso, centri vacanze, etc.).

Nel 2000 il servizio di assistenza domiciliare si è rivolto ad un numero medio di utenti pari a 1.966 anziani, ai quali sono state erogate complessivamente circa 398.000 ore. Il confronto con il 1999 pone in evidenza un rilevante incremento dell'utenza (+14,4%) a fronte di un altrettanto significativo aumento del numero di ore (+11,2%). Occorre precisare che tali valori sono al netto degli utenti e delle ore di Assistenza Domiciliare Integrata a carico della AUSL.

I posti offerti nei centri diurni sono prossimi ai 200, mentre continua il calo del numero medio di utenti assistiti in strutture residenziali (974 nel 1998, 915 nel 1999 e 902 nel 2000).

Fra gli utenti di strutture residenziali si assiste inoltre ad una progressiva diminuzione degli utenti delle case di riposo ed al contestuale aumento degli utenti delle altre tipologie (case protette ed RSA) grazie, da un lato, all'attivazione di politiche rivolte alla popolazione anziana tese ad evitarne il ricovero e, dall'altro, a causa dell'insorgenza di nuove patologie correlate alle età senili (vedi Tav. 18).

 

Fra gli altri servizi socio-assistenziali va segnalato l'ulteriore potenziamento del servizio di telesoccorso, i cui utenti sono saliti dai 232 del 1999 ai 246 del 2000.

Tav. 18 - Andamento dei servizi residenziali e semiresidenziali per gli anziani negli anni dal 1990 al 2000.

 

Occorre ancora evidenziare come a fronte di un aumento, nel periodo 1990-2000, della popolazione ultrasessantaquattrenne del 5,3% e di quella ultrasettantaquattrenne del 16,4%, gli utenti medi dei servizi rivolti alla terza età (strutture residenziali, centri diurni, assistenza domiciliare, telesoccorso) siano aumentati dell'85,1%.

 

 

1.4 Musei e biblioteche

Nel corso del 2000 il numero dei visitatori dei musei cittadini ha sfiorato le 357.000 unità, un risultato importante conseguito soprattutto grazie alle manifestazioni connesse all'evento "Bologna 2000 - capitale europea della cultura" (vedi Tav. 19). Basti pensare ad alcune mostre organizzate negli spazi espositivi comunali: i "Principi etruschi", "Paul Klee", "L'ombra della ragione", "Duecento".

   

Il numero dei musei comunali, oggi nove (cui va aggiunta la Pinacoteca, di proprietà statale), è destinato a crescere non appena saranno terminati i lavori di recupero di Palazzo Sanguinetti, destinato ad ospitare il Museo della Musica che raccoglierà gli strumenti antichi del Museo Medievale e parte delle raccolte del Civico Museo Bibliografico Musicale.

Il Museo Archeologico vanta nel 2000 il primato quanto a numero di visitatori (poco più di 143.000), seguito a considerevole distanza dal Museo Morandi (circa 53.000 presenze) e dalla Galleria d'Arte Moderna con oltre 44.000 presenze.

Anche la Pinacoteca ha beneficiato dell'eccezionalità dell'anno, superando i 33.000 visitatori (7.000 in più rispetto al 1999).

Il Museo Ebraico, aperto solo nel maggio 1999, è stato in grado di attrarre oltre 7.000 persone.

Tav. 19 - Presenze nei musei negli anni 1999 e 2000.

 

 

 

 

Venendo ora ad un altro aspetto della vita culturale cittadina, vale a dire la presenza di biblioteche pubbliche, occorre preliminarmente osservare che la situazione odierna è destinata ad evolvere profondamente a Bologna nel prossimo futuro sia con riferimento all'organizzazione del servizio sul territorio, sia per l'introduzione anche in questo campo delle nuove tecnologie.

Ci riferiamo in particolare all'apertura della Biblioteca Multimediale Sala Borsa, che offrirà nuove opportunità di informazione, più libri, anche in lingua originale, materiali multimediali, video, CD-rom, cd musicali, quotidiani e riviste. Saranno inoltre a disposizione computer per navigare in Internet e apprendere gli strumenti conoscitivi dell'informatica.

L'attività preliminare all'apertura di Sala Borsa ha determinato, fra l'altro, la chiusura dal 1° agosto 2000 della Biblioteca Centrale in Palazzo Montanari per consentirne il trasferimento. Si spiega così il calo, avvenuto lo scorso anno, delle presenze e dei prestiti librari come indicato nella Tav. 20.

Analogamente si spiega la riduzione dell'attività della Biblioteca Ragazzi che, dopo un periodo di funzionamento ad orario limitato, ha chiuso a partire dall'inizio di ottobre. La Biblioteca Ruffilli, destinata anch'essa a confluire in Sala Borsa, ha dovuto ridurre del 51%, per motivi organizzativi, le ore di apertura al pubblico.

La biblioteca della Cineteca, anch'essa interessata dal trasferimento della propria sede presso la Manifattura Tabacchi, ha ridotto l'orario di apertura e ha proceduto alla ricatalogazione del proprio patrimonio con parziali conseguenze sul servizio al pubblico.

Tav. 20 - Presenze e unità prestate nelle biblioteche centrali (a) negli anni 1999 e 2000.

 

1.5 Criminalità

E’ stato recentemente presentato dalla Prefettura di Bologna il "Rapporto sullo stato della sicurezza nella provincia di Bologna" nel quale vengono analizzati alcuni dati riferiti all’andamento della criminalità nel corso del 2000 (vedi Tav. 21). I dati diffusi si basano sulle denunce all'Autorità Giudiziaria compiute da Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Occorre precisare che le statistiche sulla delittuosità esprimono il variare quantitativo dei fatti di reato denunciati che è in funzione dell’andamento reale della criminalità, ma anche della propensione denunciataria e del suo variare nel tempo e nello spazio e della efficienza stessa delle agenzie preposte alla repressione dei reati.

Tav. 21 - Delitti denunciati nel 1999 e nel 2000 all'Autorità Giudiziaria dalla Polizia di Stato, dall'Arma dei Carabinieri e dal Corpo della Guardia di Finanza nella provincia di Bologna.

I dati riferiti all'intera provincia mettono in evidenza un trend in diminuzione per alcune tipologie di reati che normalmente hanno forte impatto sulle comunità quali gli omicidi (sia tentati che consumati), lo sfruttamento ed il favoreggiamento della prostituzione ed i reati concernenti la produzione ed il commercio di stupefacenti.

Anche alcuni tra i cosiddetti "reati predatori" quali gli scippi, i furti in appartamento e quelli di autoveicoli subiscono una contrazione. In controtendenza è il dato relativo alle rapine, in particolare quelle compiute ai danni delle banche, ed ai borseggi. Con riferimento a questi ultimi, occorre osservare come la loro frequenza non sia egualmente ripartita nel corso dell’anno, ma presenti dei picchi in corrispondenza di particolari eventi che vedono una folta presenza di pubblico.

La Prefettura di Bologna evidenzia inoltre come la provincia non "manifesti particolari segnali di radicamento di organizzazioni criminali strutturate su modelli mafiosi o in grado di influenzare la vita economico-sociale del territorio". Verosimilmente, "l'alto livello di diffuso benessere e dei servizi sociali ed assistenziali hanno impedito sinora il formarsi di fasce estese di emarginazione e di disagio sociale…che rendono altrove fertile il terreno di infiltrazione della criminalità organizzata".

Particolare peso hanno invece assunto negli ultimi anni le organizzazioni criminali straniere, soprattutto per quanto attiene i reati connessi al traffico di droga, lo sfruttamento della prostituzione, lo sfruttamento dell'immigrazione clandestina.

 

Principali reati denunciati tra il 1998 ed il 2000 all'Autorità Giudiziaria dalla Polizia di Stato, dall'Arma dei Carabinieri e dal Corpo della Guardia di Finanza nella provincia di Bologna.

 

1.6 L'economia

La graduatoria stilata annualmente dal Sole 24 Ore relativa alla qualità della vita nelle province italiane ha assegnato il primo posto per l'anno 2000 alla provincia di Bologna. A determinare questo eccellente posizionamento ha contribuito in maniera determinante l'alto livello di reddito e di consumi.

Le stime per l'anno 2000, effettuate dal Sole 24 Ore su dati Prometeia, indicano infatti in 57,1 milioni pro-capite il reddito per la provincia di Bologna a fronte di un dato nazionale pari a 36,9. Analogamente i consumi sono stimati in 34,9 milioni pro-capite rispetto a una media italiana pari a 24,4.

La collocazione di Bologna ai vertici nel contesto nazionale è evidentemente il risultato del perdurare di una fase economica provinciale positiva come risulta anche dall'analisi congiunturale effettuata per il 2000 dalla Camera di Commercio. Come si vedrà più in dettaglio, infatti, i principali indicatori economici denotano una situazione in ulteriore miglioramento rispetto al 1999 e fanno emergere una realtà locale sotto il profilo economico fra le più solide.

L'andamento dell'economia provinciale nel corso del 2000 non è stato però uniforme: i risultati migliori si sono realizzati nel primo semestre, mentre nel secondo si è manifestato un lieve rallentamento e solo a fine periodo si è riscontrata una ripresa che risulta particolarmente evidente per alcuni settori.

Per quel che riguarda l'importante comparto dell'industria manifatturiera, si può osservare una ripresa dell'attività a partire dal quarto trimestre 1999 che si è consolidata nel corso del 2000. Il quarto trimestre del 2000 si è chiuso con un aumento tendenziale del 6,9%, a fronte di un dato regionale che si ferma al 5,3% (vedi Tav. 22). Nell'arco dell'intero anno l'incremento medio è stato nella nostra provincia particolarmente sostenuto (+5,1%).

Il grado di utilizzazione degli impianti conferma la tendenza in atto, collocandosi su valori nettamente superiori ai corrispondenti del 1999 e attestandosi a fine 2000 sul 78%. La domanda ha evidenziato nel IV trimestre 2000 un incremento tendenziale complessivo del 6,3%, che deriva da un +4,6% sul mercato interno e da un +9,2% sui mercati esteri.

Tav. 22 - Congiuntura industriale in Emilia Romagna e in provincia di Bologna - Principali indicatori - IV trimestre 2000

(tassi di variazione sullo stesso trimestre dell'anno precedente)

 

La percentuale di ordini proveniente dall'estero era a fine 2000 del 38% per la provincia di Bologna e del 33,2% per l'intera regione. La domanda estera particolarmente dinamica ha determinato, a livello provinciale, un miglioramento del saldo commerciale di circa il 25% rispetto al 1999.

a) L'Anagrafe delle Imprese

Secondo i dati provenienti dal Registro delle imprese esistente presso le Camere di Commercio, il 2000 si è qualificato come un anno complessivamente positivo per il sistema imprenditoriale della nostra provincia (vedi Tav. 23).

Lo stock delle imprese registrate (escluse quelle agricole e della pesca) è aumentato dell'1,8%, passando dalle 79.976 di fine 1999 alle 81.459. Questo risultato deriva da un saldo positivo di 1.330 unità fra iscrizioni (6.761; +10,6%) e cancellazioni (5.431; +12,7%).

Per quanto riguarda i settori di attività economica, i saldi positivi più consistenti fra iscrizioni e cancellazioni si registrano tra le imprese operanti nel settore delle costruzioni, delle attività immobiliari, nel campo dell’informatica, del credito e delle altre attività professionali in genere.

 

Tav. 23 - Variazioni nell'Anagrafe delle imprese della provincia di Bologna negli anni 1999 e 2000.

Le imprese attive (cioè le imprese iscritte che esercitano l'attività e non risultano avere procedure concorsuali in atto) sono, a fine 2000, 71.377 (+1,5% rispetto al 1999). Circa 50.000 operano nel terziario; di queste oltre 22.600 sono imprese commerciali e quasi 11.000 rientrano nell'ampia categoria delle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca.

L'industria in senso stretto conta 12.225 imprese, presentando un lieve calo (-0,5%) rispetto al 1999; viceversa, l'industria delle costruzioni vanta circa 9.800 imprese con un incremento del 3,7%.

Tav. 24 - Imprese attive in provincia di Bologna negli anni 1999 e 2000 per sezione di attività economica (a).

 

Quanto alla forma giuridica, la crescita più sostenuta tra il 1999 ed il 2000 ha riguardato le società di capitale (13.000 imprese, +5,9%). Sostanzialmente stabile rimane il numero delle ditte individuali, che continuano comunque ad occupare una posizione predominante (costituiscono il 55,7% delle imprese attive) e che si attestano sulle 39.753 unità. Senza grandi variazioni appare anche la consistenza delle società di persone, che supera di poco quota 17.000.

b) L'occupazione

L'indagine campionaria condotta trimestralmente dall'ISTAT sulle forze di lavoro evidenzia che, nel 2000, gli occupati a livello provinciale sono 407.000, di cui 225.000 maschi e 183.000 femmine. 14.000 persone lavorano in agricoltura, 142.000 nell'industria (di cui 24.000 nelle costruzioni) e 252.000 nelle altre attività (di cui 59.000 nel commercio): oltre il 60% dei bolognesi presta quindi la propria attività nel settore della produzione dei servizi pubblici e privati, mentre la quota di chi lavora in attività di produzione industriale di beni (escluse le costruzioni) è inferiore al 30%.

I lavoratori dipendenti sono 289.000 (oltre il 70% del totale degli occupati). Particolarmente confortanti le notizie sulla disoccupazione: le persone in cerca di occupazione sono 13.000 (5.000 maschi e 8.000 femmine) ed il tasso di disoccupazione è ridotto alla soglia minima del 3,1% (2,2% per i maschi e 4,2% per le femmine), a fronte di un valore regionale del 4% e nazionale del 10,6% (vedi Tav. 25).

 

 

 

Tav. 25 - Tassi di attività, di occupazione e di disoccupazione in provincia di Bologna, in Emilia Romagna e in Italia negli anni 1999 e 2000.

 

Per avere un’idea dell’evoluzione temporale negli ultimi anni, possiamo aggiungere che nel periodo 1995-2000 il numero degli occupati in provincia è salito da 367.000 a 407.000 (40.000 persone in più, di cui 10.000 maschi e 30.000 femmine): 3 su 4 dei nuovi posti di lavoro creati negli ultimi 5 anni sono stati quindi ricoperti da personale femminile. Sempre nello stesso periodo le persone in cerca di occupazione si sono ridotte di 6 mila unità (da 19.000 a 13.000) ed il tasso di disoccupazione è sceso dal 4,9 al 3,1%.

Il buon momento attraversato dal mercato del lavoro trova una ulteriore conferma nei dati riguardanti la Cassa Integrazione Guadagni. Il numero delle ore concesse nel corso del 2000, sia dal lato degli interventi anticongiunturali che dal lato di quelli strutturali, appare in netta diminuzione rispetto a quello dell’anno precedente. In particolare, le ore di C.I.G. ordinaria nel 2000 sono risultate pari a circa 840.000 e quelle di C.I.G. straordinaria poco al di sotto delle 334.500.

c) L'inflazione

La dinamica dei prezzi nel 2000 ha evidenziato una spinta al rialzo di entità di poco inferiore a un punto percentuale rispetto alla media 1999.

L'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), calcolato con riferimento all'intera popolazione presente sul territorio nazionale e all'insieme di tutti i beni e servizi acquistati dalle famiglie, presenta una variazione media annua per il 2000 pari al 2,5%, il valore più alto degli ultimi quattro anni.

A Bologna, tale indicatore si è attestato al 2,3% facendo registrare un valore inferiore a quello nazionale.

Ancora una volta i fattori esplicativi di tale andamento stanno, da un lato, negli aumenti delle quotazioni petrolifere (il costo medio annuo del petrolio Brent ha subito un incremento del 58,3%, passando dai 18 dollari al barile del 1999 ai 28,5 dell'anno 2000) e, dall'altro, nel peggioramento della ragione di scambio dell'Euro, e conseguentemente della lira, nei confronti del dollaro (dollaro/lira: +15,6%).

Dalla Tav. 26 emerge come il tasso tendenziale di inflazione sia passato a Bologna nel corso del 2000 dal 2,1% di gennaio al 2,8% di dicembre, facendo registrare i maggiori incrementi a fine anno.

 

Tav. 26 - Tassi tendenziali dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) a Bologna e in Italia nel 2000.

 

 

 

 

Lo stesso indice a livello nazionale mostra invece una dinamica più accelerata nel primo semestre (tra gennaio e giugno si assiste ad un incremento pari a mezzo punto percentuale: dal 2,2% al 2,7%) per poi stabilizzarsi attorno al 2,6-2,7%.

Con riferimento alle tipologie di beni che compongono il paniere si evidenziano variazioni medie annue più elevate a livello nazionale per la maggior parte dei capitoli (vedi Tav. 27).

Tav. 27 - Variazioni medie annue dei capitoli di spesa che compongono l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività a Bologna e in Italia nel 2000.

A Bologna è il capitolo dell'"Istruzione" a far registrare la variazione media annua più significativa (6,1%), a causa soprattutto dei rincari intervenuti nel settore dell'istruzione privata (corsi di lingua e di informatica: 7,2%).

Segue nella graduatoria il settore dell'"Abitazione" (5,7%), che risente in maniera significativa degli aumenti che hanno interessato i prodotti energetici. In evidenza anche i "Trasporti" (3,5%) per gli aumenti della categoria carburanti e lubrificanti (12,8%) ed "Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi" (3,2%).

In controtendenza, rispetto all'andamento degli altri capitoli, risulta invece il settore delle "Comunicazioni", l'unico a segnare una variazione annua tendenziale di segno negativo (-3,6%) grazie al calo nei comparti delle apparecchiature e materiale telefonico (-4,5%) e in quello dei servizi telefonici (-3,3%).

L’analisi dei trend inflazionistici nelle 20 città capoluogo di regione pone in luce andamenti in aumento con differenziali, rispetto al 1999, più o meno consistenti.

 

Tav. 28 - Variazioni medie annue dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati al netto dei tabacchi (FOS) nelle 20 città capoluogo di regione nel periodo dal 1998 al 2000.

 

Bologna presenta una variazione media annua assai prossima a quella nazionale, posizionandosi comunque nella parte alta della graduatoria (vedi Tav. 28).

Torino risulta la città con la variazione media annua più elevata (+3,4%), seguita da Trieste (+3,1%), Venezia (+3,0%), Bari e Reggio Calabria (+2,7%). Ad Aosta spetta il primato della città con il più basso livello di inflazione (+1,6%), mentre Bari, che deteneva precedentemente questo primato, registra gli incrementi maggiori passando dallo 0,4% del 1999 al 2,7% del 2000 con un'accelerazione superiore ai due punti percentuali.

d) Le nuove abitazioni

Nel 2000 le abitazioni progettate per le quali è stata rilasciata dal Comune una regolare concessione edilizia sono risultate pari a 869, il livello più elevato dell'ultimo decennio dopo l'eccezionale risultato dello scorso anno (1.110 abitazioni) (vedi Tav. 29).

L’andamento delle abitazioni iniziate - di quelle cioè per le quali il titolare della concessione ha comunicato al Comune l’inizio dei lavori - è stato caratterizzato da un notevole ridimensionamento rispetto all'anno 1999. Nel 2000 sono stati infatti avviati i lavori relativi a 649 abitazioni, meno della metà rispetto al dato registrato l'anno precedente. La consistenza assoluta delle abitazioni iniziate nel 2000 rimane comunque elevata se la si confronta con i valori registrati nei primi anni novanta.

In sintonia con la ripresa della progettazione e, soprattutto, dell’inizio dei lavori verificatosi negli anni più recenti, il 2000 mostra un aumento, rispetto al 1999, delle abitazioni ultimate. La comunicazione di conclusione dei lavori trasmessa al Comune dal titolare della concessione edilizia ha riguardato lo scorso anno 516 abitazioni contro le 211 dell’anno precedente.

Tav. 29 - Abitazioni in fabbricati residenziali e non residenziali progettate, iniziate e ultimate nel comune di Bologna negli anni 1999 e 2000.

 

Il numero delle stanze che si sono rese disponibili negli alloggi completati nel 2000 è stato complessivamente pari a 1.697. Gli standard dimensionali delle abitazioni ultimate appaiono pertanto in lieve diminuzione rispetto al recente passato (nel 2000 il valore medio è di 3,3 stanze per abitazione contro una media di 3,7 nell’ultimo decennio).

 

 

Tav. 30 - Abitazioni ultimate nel comune di Bologna negli anni 1999 e 2000 per quartiere e zona.

 

Per quel che riguarda la dislocazione delle nuove edificazioni sul territorio comunale, si può osservare come le zone in cui sono state ultimate più abitazioni nel corso del 2000 siano Borgo Panigale (136 alloggi), Mazzini (100), Corticella (86), Lame (63) e Barca (51) (vedi Tav. 30).

Considerando un intervallo di tempo più ampio, vale a dire l’ultimo decennio, si può altresì notare come il quartiere che ha subito le maggiori trasformazioni sia Navile (ed in particolare la zona Corticella), che nel periodo considerato ha incrementato il proprio patrimonio abitativo di oltre 1.700 alloggi. Al secondo posto si colloca il quartiere San Vitale (830 nuove abitazioni tra il 1990 e il 2000) seguito a una certa distanza da Reno (628), Savena (571) e San Donato (383).

 

 

 

e) Il movimento turistico

Bologna dispone attualmente di 77 esercizi alberghieri, che contano più di 4.300 camere (+8,5% rispetto al 1999) e quasi 8.000 letti. L'offerta di posti a disposizione dei turisti è completata da una serie di attrezzature extralberghiere, tra le quali possiamo citare 16 Bed & Breakfast, una forma di accoglienza finora poco diffusa nel nostro paese.

A livello dell’intero territorio provinciale, la consistenza delle attrezzature ricettive si attesta a 347 alberghi e 201 esercizi di altro tipo (campeggi, ostelli, rifugi, ecc.). La capacità complessiva di accoglienza è dunque aumentata rispetto al 1999 sia a livello di alberghi che di sistemazioni extralberghiere.

Vale altresì la pena di sottolineare come nel nostro territorio, alla presenza di visitatori per motivi di puro svago, si sommi una considerevole quota di presenze italiane e straniere richiamate dalla presenza di importati manifestazioni fieristiche e, più in generale, di eventi (musicali, sportivi, ecc.) di grande richiamo.

In particolare, il 2000 è stato l’anno del Giubileo e soprattutto di Bologna capitale europea della cultura, cui si è associato un lancio promozionale, soprattutto all’estero, che ha visibilmente portato i suoi frutti.

Il numero degli arrivi e quello delle presenze nel capoluogo ha raggiunto, infatti, nel 2000, rispettivamente le 720.329 e 1.467.939 unità, vale a dire ben il 7,9% ed il 12,1% in più rispetto ai risultati dell’anno prima. Determinanti per l’ottimo andamento della stagione turistica sono risultati i movimenti degli stranieri, i cui arrivi e presenze sono aumentati rispettivamente del 12,1% e del 19,1% (vedi Tav. 31).

Tav. 31 - Movimento turistico alberghiero ed extra-alberghiero nel comune e nella provincia di Bologna negli anni 1999 e 2000.

Il rapporto tra turisti italiani e stranieri risulta così di circa 1 straniero ogni 2 italiani, valore in netta crescita se si pensa che dieci anni fa solo un turista su quattro era straniero.

La nazione più rappresentata appare, come del resto negli anni passati, la Germania seguita da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Spagna e Olanda.

 

f) L'Aeroporto

Continuano anche nel 2000 i risultati positivi dell'Aeroporto G. Marconi di Bologna, che nel corso degli ultimi dieci anni ha praticamente visto triplicare il proprio movimento.

Il numero dei passeggeri che, fra gennaio e dicembre 2000, hanno utilizzato lo scalo della nostra città raggiunge i 3 milioni e mezzo, con un incremento del 6,1% rispetto all’anno precedente (vedi Tav. 32).

Tav. 32 - Movimento dei passeggeri nell'Aeroporto G.Marconi di Bologna negli anni 1999 e 2000.

 

Va però fatto notare come tale risultato sia attribuibile in maniera esclusiva al considerevole incremento dei voli internazionali (+10,5%), che hanno superato ormai i 2.400.000 viaggiatori, mentre il numero dei passeggeri dei voli nazionali, posizionati a quota 1.108.184, subisce un lieve decremento (-2,4%).

La maggiore espansione ha riguardato il traffico passeggeri su charter, che nel 2000 ha evidenziato una crescita del 13,4% rispetto al 1999.

A dicembre 2000 l’Aeroporto ha inaugurato nuovi spazi a disposizione dei passeggeri, che ora beneficiano di 24 gate d’imbarco, 66 banchi per il check-in oltre a circa 3.000 mq destinati ad attività commerciali e alla ristorazione. Sono inoltre in previsione, fra l’altro, 4 nuovi punti commerciali, uno sportello farmaceutico, uno spazio per bambini.

Una attenzione particolare viene riservata dalla Società Aeroporto all’impatto ambientale della propria attività.

Ai fini della riduzione dell’impatto acustico, in particolare, possiamo ricordare la progressiva riduzione di aeromobili a motorizzazione rumorosa, l’installazione di un avanzato impianto di monitoraggio del rumore integrato con la traccia radar, il completamento della nuova via di rullaggio che permetterà di ridurre i decolli verso la città.

Il prolungamento della pista di volo, previsto nei prossimi tre anni, dovrebbe ulteriormente diminuire i problemi causati ai cittadini dalla vicinanza della stazione aeroportuale.

 

g) La Fiera

Continua anche nel 2000 l’espansione del polo fieristico bolognese. I visitatori professionali sono stati lo scorso anno 1.280.000 (vedi Tav. 33). Le superfici vendute ammontano complessivamente a più di 950.000 metri quadrati (+6,8% sul 1999), mentre il numero di espositori ha oltrepassato le 22.000 unità.

Bologna Fiere ospita oggi 28 manifestazioni specializzate, cui si aggiungono le 9 rassegne organizzate all'estero.

La superficie espositiva, sia coperta che esterna, ammonta a circa 230.000 mq e quella dedicata ai servizi ha raggiunto i 27.000 mq. I parcheggi, sia quelli interni per gli espositori che quelli esterni in prossimità degli ingressi, offrono in complesso 10.000 posti auto.

Tav. 33 - Espositori e visitatori delle rassegne del quartiere fieristico di Bologna negli anni 1999 e 2000.

 

Per adeguare le strutture fieristiche al crescente numero di manifestazioni e migliorare il rapporto con la città, ha preso il via un importante programma di interventi che prevede, tra gli altri, la costruzione di un nuovo padiglione nella zona nord, la sopraelevazione dei padiglioni 35 e 29-30, una nuova area espositiva esterna, l’acquisizione degli spazi dell’attuale Galleria di Arte Moderna, un nuovo casello autostradale ed il potenziamento della fermata ferroviaria BolognaFiera, l’ampliamento dei parcheggi Michelino e via Maserati/Calzoni.

h) L'Interporto

I dati raccolti per il 2000 sull’Interporto di Bologna e relativi al solo movimento ferroviario evidenziano una certa diminuzione del traffico che interessa questo scalo (-7,6% rispetto al 1999) (vedi Tav. 34).

Tav. 34 - Movimento ferroviario merci (in ton.) dello scalo di Bologna Interporto negli anni 1999 e 2000.

 

Tale diminuzione è attribuibile ai due comparti combinato e tradizionale, mentre il traffico su containers ha fatto registrare una buona espansione. Più in particolare, nel corso dell’anno 2000, sono state movimentate 1.380.282 tonnellate di merce, delle quali quasi il 60% proprio tramite containers (+17%) ed il 35% in modalità combinata (-29%). Residuale è invece il peso del traffico tradizionale, che conta per circa il 5% del totale.

Contestualmente alla contrazione del traffico ferroviario è da sottolineare il forte impulso del movimento "gomma - gomma", che ha a disposizione 12 ribalte contro le 4 ribalte "ferro - gomma".

Per far fronte alla domanda di nuovi insediamenti, all’Interporto di Bologna sono in via di realizzazione altri 20.000 mq. coperti di nuovi magazzini, per un investimento di oltre 20 miliardi di lire, che si aggiungono ai 240.000 mq. già realizzati ed interamente utilizzati.

 

 

 

2. Le tendenze del primo semestre 2001

2.1 La popolazione e le famiglie

 

Popolazione residente

Variazione annua: giugno

-0,3%

La popolazione bolognese alla fine del primo semestre 2001 ammonta a 379.547 residenti.

Rispetto al 31 dicembre del 2000 la flessione è pari a -0,1% (-417 persone), mentre la variazione annua risulta pari a -0,3%.

Anni 2000-2001


Prosegue il trend già evidenziato negli ultimi due anni, che configura una situazione di lievissima flessione successiva a un lungo periodo di contrazione demografica più marcata.

Si registra un miglioramento del saldo naturale e un saldo migratorio positivo (risultato di un movimento assai intenso sia in entrata che in uscita).

 

Movimento naturale

Nati vivi
Variazione annua:
gennaio - giugno

-4,0%

Morti
Variazione annua:
gennaio - giugno

-7,1%

Migliora il saldo naturale pari a -1.040 unità (+10,7% rispetto a giugno dello scorso anno); la diminuzione infatti dei morti è superiore a quella registrata dai nati.

Nel periodo gennaio - giugno 2001 a Bologna sono nati, da genitori residenti, 1.331 bambini, 56 bebè in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; la diminuzione annua è pari al -4%.

I decessi nel primo semestre 2001 sono stati complessivamente 2.371 (-181 rispetto allo stesso periodo del 2000) con una variazione annua pari al -7,1%.

 

 

Movimento migratorio

Immigrati

Variazione annua:
gennaio - giugno

-1,8%

Emigrati

Variazione annua:
gennaio - giugno

+0,4%

Nella prima metà del 2001 il saldo migratorio, pari a +623 residenti, mantiene il segno positivo che ha caratterizzato l’ultimo quinquennio, contribuendo in misura decisiva a limitare le perdite di popolazione; risulta tuttavia in calo del -18% rispetto al primo semestre 2000.

Il flusso migratorio è consistente in entrambe le direzioni e nei primi sei mesi dell'anno ha riguardato complessivamente oltre 11.000 persone.

Gli immigrati sono un contingente rilevante (in totale 6.004 persone) che fa registrare una contrazione rispetto alla prima metà del 2000 pari a -1,8% (-113 individui in termini assoluti).

Durante i primi sei mesi del 2001, 5.381 abitanti si sono trasferiti fuori città. Il flusso risulta analogo a quello dello primo semestre dello scorso anno (+0,4%).

 

I quartieri

.. Giugno 2001

Le dinamiche demografiche si presentano differenziate nelle diverse aree della città.

I quartieri con bilancio demografico positivo sono Reno (+160) e Borgo Panigale (+82), mentre risultano stabili gli abitanti del quartiere San Donato (+6). Le altre circoscrizioni risultano tutte in flessione. Particolarmente negativo è il saldo complessivo a Santo Stefano (-180 abitanti); vi sono poi con un passivo superiore ai 100 abitanti anche Navile, Porto e Saragozza.

Assai più differenziata la situazione per zona. Nel primo semestre 2001, gli aumenti di popolazione più significativi hanno riguardato Santa Viola (+93), Barca (+67), Corticella (+63) .Più contenuti risultano gli aumenti di Colli, San Ruffillo e Malpighi, stabile Lame. Le contrazioni più accentuate si registrano a Bolognina (-182), Costa Saragozza (-139), Galvani (-124), Mazzini (-118) e Murri (-113).

Struttura per sesso e per età

 

A Bologna più di un residente su quattro supera i 64 anni.

In particolare gli ultrasettantaquattrenni rappresentano il 13,2% dei bolognesi e in un anno sono aumentatati del +1,9%.

Ciò nonostante, in virtù delle dinamiche migratorie, il rapporto anziani/giovani sta progressivamente migliorando: questo si riflette anche nei valori dell’indice di vecchiaia (ovvero il numero di anziani oltre i 65 anni ogni 100 giovani fino a 14 anni).

Anziani (75 anni e oltre)

Variazione annua: giugno
+1,9%

Giugno 2001

L'indice di vecchiaia scende, alla fine di giugno 2001, a quota 279 (nel 1995 era pari a 307 anziani ogni 100 giovani).

 

I più bassi indici di vecchiaia si registrano nell’ordine a Santo Stefano (232), seguito da San Vitale (252) e Navile (257), mentre nel quartiere Porto l’indice raggiunge il massimo di 321 anziani ogni 100 giovani. Esaminando i dati per zona le differenze si accentuano: la zona più "vecchia" Barca (332 anziani ogni 100 giovani) mostra, infatti, un grado di invecchiamento più che doppio rispetto alla zona più "giovane" Colli (144).

Il rapporto di mascolinità conferma il vantaggio del 'gentil sesso': a Bologna risiedono 88 uomini ogni 100 donne.

L'indice di dipendenza evidenzia che vi sono circa 55 persone a carico ogni 100 individui in età attiva, mentre il tasso di ricambio mostra che il numero di persone in procinto di entrare nel mercato del lavoro è poco meno della metà di quello che sta per uscirne (194 in uscita ogni 100 in entrata).


Stranieri residenti

 

Si rafforza sensibilmente anche nella prima metà del 2001 la presenza degli stranieri residenti.

I cittadini stranieri al 30 giugno hanno raggiunto le 16.823 unità (+633) con una crescita rispetto al 31 dicembre 2000 pari a +3,9%. Gli stranieri rappresentano ormai il 4,4% dell’intera popolazione bolognese. Se consideriamo i bambini stranieri in età scolare (0-14 anni) essi sono il 7,9% dei residenti in questa fascia di età.

Si tratta di una popolazione molto giovane, per il 43,9% di età inferiore ai 30 anni (la percentuale sale all'85,5% se consideriamo gli stranieri che hanno meno di 45 anni).

Le cittadinanze più rappresentate a Bologna sono Marocco (2.154 unità), Filippine (2.072) e più distanziata la Cina (1.399 unità). Fra le altre realtà con presenze che superano i 500 abitanti si trovano sia quelle ormai consolidate come l’Albania (981 residenti), la Jugoslavia (695) e la Tunisia (629), sia quelle che di recente sono andate sempre più rafforzandosi, come il Bangladesh (806), lo Sri Lanka (676) e il Pakistan (546).

 

Giugno 2001

Famiglie

 

A fronte di una popolazione in lievissima flessione continua la crescita delle famiglie bolognesi che si accompagna all'affermarsi di nuclei familiari di dimensione ristretta.

Famiglie

Variazione annua: giugno
+1,0%

Giugno 2001

Alla fine di giugno 2001 in anagrafe risultano ben 185.061 famiglie, con una crescita di 1.790 unità (+1,0%) rispetto allo stesso mese del 2000.

E' importante il peso assunto dai nuclei composti da una sola persona, che sono complessivamente 75.645 e che negli ultimi hanno mostrato un progressivo aumento.

I 'single' rappresentano il 40,9% delle famiglie residenti a Bologna, contro il 29,9% delle famiglie con due componenti ed il 18,3% dei nuclei da tre persone.

La conseguenza diretta di tale fenomeno è riscontrabile nella dimensione familiare media contrattasi ulteriormente a 2,02 componenti per nucleo.

 

Matrimoni

Matrimoni
Variazione annua: gennaio – giugno
-3,5%

Nella prima metà dell'anno in corso sono state celebrate 613 nozze (-3,5% rispetto al 2000), contrazione che conferma le tendenze già evidenziate nel medio-lungo periodo.

E' interessante notare come la flessione dei matrimoni riguardi essenzialmente quelli religiosi.

Infatti sono stati celebrati 310 matrimoni civili, appena 3 in meno rispetto al primo semestre 2000.

In calo del -5,9% invece il numero dei riti religiosi

Si realizza così il sorpasso dei matrimoni civili (+7 unità) sui riti religiosi; è da notare tuttavia che nel periodo considerato è compresa la quaresima durante la quale avvengono meno cerimonie religiose.

Le nascite

.

Durante il primo semestre 2001 dei 1.331 nati 981 risultano legittimi, ovvero figli di coppie coniugate, e rappresentano il 73,7% del totale. I nati naturali, in totale 350, sono ormai il 26,3% dei nati.

I bambini bolognesi nascono prevalentemente presso le strutture ospedaliere cittadine: i nati fuori del territorio comunale infatti sono soltanto 99, appena il 7,4%.

Infine, nel periodo gennaio - giugno 2001, si è registrato un solo nato morto (nel primo semestre 2000 erano stati 6).

2.2 L’economia

L'anagrafe delle Imprese

Secondo i dati provenienti dal Registro delle imprese esistente presso le Camere di Commercio, il 2000 si è qualificato come un anno complessivamente positivo per l'economia bolognese, ed anche i dati relativi al primo trimestre 2001 mostrano su base annua un trend al rialzo.

 

 

Imprese attive provincia di Bologna

Variazione annua: marzo

+0,8%

Imprese attive comune di Bologna

Variazione annua: marzo

+1,0%

 

Nella provincia di Bologna le imprese registrate al termine del primo trimestre 2001 sono state complessivamente 95.218, mentre quelle attive (cioè le imprese che non risultano avere procedure concorsuali aperte, che non sono sospese o inattive) risultano 84.642. Le cancellazioni sono state nel periodo 2.398, mentre le iscrizioni 2.228 con un saldo negativo pari a 170 unità.

Le unità locali attive al termine del primo trimestre 2001 nella provincia risultano 99.707.

Per quanto riguarda invece il comune di Bologna lo stock delle imprese registrate alla fine del primo trimestre 2001 è aumentano del +1,7%, passando dalle 37.355 unità alla fine del primo trimestre 2000 alle attuali 37.990. Le imprese attive sono, a fine marzo 2001, 31.950 (+1,0% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno). Oltre 24.000 aziende operano nel terziario; di queste circa 10.500 sono imprese commerciali ed oltre 6.500 rientrano nella categoria dell'attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca.

Le unità locali attive al termine del primo trimestre 2001 nel comune di Bologna risultano 38.383.

 

Iscrizioni di disoccupati presso il Centro per l'Impiego di Bologna

A premessa dei dati che verranno qui di seguito commentati occorre ricordare che alla fine degli anni '90 la normativa che regola le modalità contrattuali e la gestione del mercato del lavoro ha subito importanti cambiamenti quali, ad esempio, l'introduzione del lavoro interinale nel 1998 e la riforma dei servizi per l'impiego, attuata a partire dal dicembre 1999.

Non bisogna infine dimenticare il fenomeno dell'immigrazione (che ormai caratterizza il mercato del lavoro provinciale e locale) determinato sia dagli andamenti demografici, sia dalla necessità di reperire professionalità non più presenti localmente.

Anno 2000

 

Complessivamente nel corso del 2000 gli iscritti al Centro per l'impiego di Bologna sono stati 26.754, di cui 13.061 (+48,8%) maschi e 13.693 femmine (+51,2%).

Ben il 47,2% degli iscritti ha un'età superiore ai 30 anni, mentre il 28,6% ne ha meno di 25.

Anno 2000

Fra gli extracomunitari sono le persone provenienti dall'Africa quelle maggiormente rappresentate (39,2%) ed in particolare i cittadini del Marocco, che da soli raggiungono una percentuale pari al 19%.

Analizzando poi la struttura per età si nota che il maggior numero di persone extracomunitarie iscritte ha un'età compresa tra i 30 ed i 45 anni (1.113), con una netta prevalenza di uomini (732) rispetto alle donne (381).

Al contrario, nella fascia di età fino a 29 anni sono le donne le più rappresentate (476 contro 456 maschi).

Avviamenti al lavoro

Gli avviamenti consistono nel numero di assunzioni che sono state comunicate al Centro per l'impiego di Bologna escludendo le assunzioni effettuate nel pubblico impiego.

Complessivamente gli avviamenti registrati presso il Centro per l'impiego di Bologna sono stati nel 2000 57.566, di cui 29.925 donne (52,0%) e 27.641 maschi.

Anno 2000

Il contratto a tempo indeterminato costituisce una forma minoritaria di avviamenti al lavoro con una quota pari al 27,3%, mentre è il lavoro a tempo determinato che rappresenta la tipologia più utilizzata dalle imprese (40,2%), seguito dal lavoro interinale (12,8%).

Il tempo indeterminato mostra per le donne una quota di avviamenti inferiori rispetto a quella degli uomini (43,4% contro il 56,6%); al contrario per il tempo determinato le donne rappresentano una quota preponderante (59,1% contro il 40,9%).

 

Anno 2000

Il maggior numero di avviamenti nel corso del 2000 si è avuto nel settore "Alberghi e ristoranti" (11.107 pari al 20,8%), seguito dal "Commercio" (9.058 pari al 17,0%).

Analizzando i dati per tipo di contratto si osserva come sia il settore del "Commercio" a raggiungere l'apice della graduatoria per quanto riguarda i contratti di formazione e lavoro (682), di apprendistato (991) e di lavoro interinale (1.721).

 

E' invece il settore delle "Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca ed altre attività professionali" a garantire una maggiore stabilità del posto di lavoro con ben 3.202 contratti a tempo indeterminato.

E' infine il settore "Alberghi e ristoranti" a ricorrere prevalentemente a contratti a tempo determinato (7.955).

 

Anno 2000

Gli extracomunitari per i quali il Centro per l'impiego di Bologna ha registrato il maggior numero di avviamenti sono stati i cittadini africani (37,5%), seguiti dagli asiatici (25,5%) e dagli europei non appartenenti all'Unione (24,3%). Nel 2000 gli extracomunitari avviati sono stati complessivamente 5.376.

 

Cassa integrazione

Nel primo semestre dell'anno 2001 il numero delle ore concesse in provincia di Bologna dalla Cassa Integrazione Guadagni - gestione ordinaria – mostra una sensibile riduzione (98.709 ore pari al -18,3% rispetto allo stesso periodo del 2000).

Ore di Cassa Integrazione
ordinaria

Variazione annua:

gennaio – giugno

-18,3%

Ore di Cassa Integrazione
straordinaria

Variazione annua:

gennaio – giugno

-51,8%

Il forte calo registrato nel secondo trimestre del 2001, rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente, ha determinato un analogo andamento anche per la gestione straordinaria, ma di entità decisamente superiore: le ore concesse scendono, infatti, dalle 196.352 nella prima metà del 2000 alle 94.625 nello stesso periodo del 2001 con una riduzione del 51,8%.

 

Complessivamente nel primo semestre 2001 le ore di cassa integrazione concesse sono calate del 27,2% rispetto all'analogo periodo dello scorso anno.

 

Protesti e fallimenti

Nel periodo gennaio-aprile 2001 i protesti levati nella provincia di Bologna a carico di ditte e persone residenti nel comune di Bologna sono stati complessivamente 3.703, di cui 2.443 per cambiali ordinarie (+28,3% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno), 473 per tratte non accettate (+14,0%) e 787 per assegni bancari (+4,8%), per un ammontare totale di 11.699 milioni di lire (+28,8% rispetto allo stesso periodo del 2000).

Ammontare dei protesti levati

Variazione annua:

gennaio – aprile

+28,8%

Fallimenti dichiarati

Variazione annua:

gennaio – giugno

+8,3%

I fallimenti dichiarati nel primo semestre del 2001 a carico di imprenditori aventi la sede principale dell'impresa nel comune di Bologna sono stati 52, quattro in più rispetto all'anno precedente.

 

 

2.3 L’attività edilizia

Abitazioni progettate

.

Abitazioni progettate

Variazione annua:
gennaio - giugno

-1,7%

Nel corso del primo semestre 2001 le nuove abitazioni progettate e per le quali il Comune ha rilasciato una regolare concessione edilizia sono risultate pari a 285, 5 in meno rispetto allo stesso periodo del 2000 (-1,7%).

 

Anni 2000-2001

 

Abitazioni iniziate

……..

Abitazioni iniziate

Variazione annua:
gennaio - giugno

-32,5%

Nel periodo gennaio - giugno 2001 si riduce quasi di un terzo rispetto all’anno precedente il numero delle abitazioni iniziate, in totale 262 unità (126 in meno rispetto al 2000; -32,5%).

 

Anni 2000-2001

 

Abitazioni ultimate

……..

.

Più che raddoppiate invece le abitazioni ultimate.

Le comunicazioni di conclusione dei lavori hanno riguardato nei primi sei mesi del 2001 383 nuove abitazioni, 216 in più sull'analogo periodo del 2000 (+129,3%).

Abitazioni ultimate

Variazione annua
gennaio - giugno

+129,3%

 

Anni 2000-2001

 

 

2.4 I prezzi

Se nel corso del 2000 il rincaro dei prezzi era stato maggiormente influenzato da variabili internazionali con un effetto congiunto di un cambio debole e di un petrolio in ascesa, nel primo semestre del 2001 le maggiori spinte giungono dalle componenti interne dei prezzi al consumo (alimentari, tariffe e servizi).

Nella prima metà del 2001 l'inflazione si è collocata in Italia su valori mediamente superiori a quelli dell'anno 2000, oscillando tra gennaio e giugno attorno al +3%.

 

 

Tasso tendenziale di inflazione a Bologna (NIC)

Variazione annua: giugno

+3,0%

In base alle indicazioni dei principali Istituti di ricerca è atteso un rallentamento dell'inflazione determinato dal rientro dei prezzi sia dei prodotti energetici sia di quelli alimentari.

Il dato di luglio (+2,9%) e la prima anticipazione relativa al mese di agosto (+2,8%), confermano tali aspettative.

Sul versante locale l'andamento dell'inflazione nel corso del primo semestre 2001 mostra una sostanziale stabilità. I valori oscillano, infatti, tra il +2,8% del mese di marzo e il +3,1% di gennaio, aprile e maggio.

Come evidenziato dal grafico, l'andamento dell'inflazione bolognese è del tutto analoga a quella registrata a livello nazionale e per ben quattro mesi (febbraio, marzo, aprile e giugno) i valori coincidono.

 

Esaminando i tassi tendenziali relativi all'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (al lordo dei tabacchi) dei 20 capoluoghi di regione nel corso dei primi sei mesi del 2001 si osserva un andamento altalenante.

Mentre per febbraio e marzo i dati sulle variazioni dei prezzi mostrano andamenti disomogenei nelle città, ad aprile tutte evidenziano un aumento più o meno consistente determinato in buona parte dai rincari fatti registrare dalla voce tabacchi e dallo sblocco delle tariffe assicurative.

Tra maggio e giugno la situazione tende a stabilizzarsi e nell'ultimo mese del semestre sono ben sette le città che fanno registrare il medesimo tasso tendenziale del mese precedente.

A giugno è Bari la città che presenta la maggiore tensione inflativa (+3,9%) con un dato superiore di quasi un punto percentuale a quello nazionale (+3,0%). Seguono Trieste (+3,5%), Roma (3,4%) e Trento, Venezia ed Ancona tutte al +3,2%.

 

Bologna con un +3,0% si posiziona al settimo posto a pari merito con altre quattro città (Torino, Genova, Firenze e L'Aquila) eguagliando il dato nazionale. In fondo alla graduatoria troviamo Cagliari (+2,3%) e Campobasso (+1,9%).

I dodici capitoli di spesa in cui si articola l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività hanno avuto andamenti differenziati nel corso del semestre contribuendo diversamente all'andamento generale dell'inflazione per la nostra città.

 

 

Prodotti alimentari, bevande analcoliche

Dopo il picco nel gennaio 2001 (+4,0%) è iniziata per questo importante capitolo una fase di moderato rientro dell'inflazione fino al mese di aprile (+3,2%), cui ha fatto seguito un ulteriore rialzo (+3,6% a giugno).

 

Tassi tendenziali - I Semestre 2001

Bevande alcoliche e tabacchi

L'inflazione per questo settore, il cui peso principale è rappresentato dai tabacchi, evidenzia un picco nel mese di aprile (+3,0%) proprio in corrispondenza degli aumenti fatti registrare dalla voce tabacchi. Successivamente il dato tende a stabilizzarsi al +3,1%.

 

Abbigliamento e calzature

Il capitolo mostra un andamento al rialzo nel corso del semestre. I valori tendenziali passano, infatti, se pur in modo graduale, dal +2,3% del mese di gennaio al +3,1% per maggio e giugno.

Abitazione, acqua, energia e combustibili

Scende notevolmente la tensione dei prezzi sul versante dell'abitazione dove il tasso tendenziale si riduce di ben oltre il 50%, passando dal +7,0% di gennaio al +3,1% di giugno.

Mobili, articoli e servizi per la casa

Pressoché stabili i prezzi di questo capitolo con valori che oscillano dal +2,4% per il mese di gennaio al +2,2% per gli ultimi tre mesi del semestre, passando per il +2,1% di marzo.

Servizi sanitari e spese per la salute

In leggera ripresa nella prima parte dell'anno, il dato tendenziale si riduce poi progressivamente chiudendo a giugno al +1,8%.

Trasporti

Andamento altalenante del tasso tendenziale del capitolo che tiene conto delle variazioni di prezzo dei carburanti. Il tasso tendenziale scende al +1,6% in marzo per poi risalire (+2,3% in aprile e +2,5% in maggio) e ridiscendere nuovamente a giugno (+1,7%).

Comunicazioni

Pur rimanendo l'unico capitolo a far registrare variazioni tendenziali negative, il tasso del settore delle comunicazioni sale nel corso del semestre, stabilizzandosi poi nel mese di maggio e giugno al -2,5%.

Ricreazione, spettacoli e cultura

Stabile il settore della ricreazione con un tasso che oscilla attorno al +2,9%.

 

Istruzione

E' il favorevole confronto statistico con l'elevata variazione mensile (+4,4%) fatta registrare nel mese di maggio dello scorso anno a far precipitare il tasso tendenziale, che passa dal +9,4% di gennaio al +4,8% di maggio e giugno.

Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi

In discesa dall'inizio dell'anno fino al mese di aprile (+3,0%), il tasso tendenziale torna a salire negli ultimi due mesi del semestre (+4,1% a maggio e giugno).

Altri beni e servizi

La variazione tendenziale raddoppia nell'arco dei sei mesi. A gennaio risultava pari al +2,5%, mentre raggiunge il 5,0% nei mesi di maggio e giugno.

 

2.5 La sanità

L’analisi della mortalità dei residenti nel primo semestre 2001 conferma la prevalenza dei decessi per malattie del sistema circolatorio (901 casi su 2.371 decessi pari al 38%), seguiti da quelli per tumore (733 casi; 30,9%) e dalle affezioni all'apparato respiratorio (138 casi; 5,8%).

Morti per malattie
del sistema circolatorio

Variazione annua:
gennaio - giugno

-15,6%

Gennaio - Giugno 2001

 

 

Morti per tumore
Variazione annua:
gennaio - giugno

+1,9%

 

Morti per malattie
dell'apparato respiratorio
Variazione annua:
gennaio - giugno

-31,0%

 

Dopo l'aumento registrato nel 2000, risulta più contenuta nei primi sei mesi del 2001 la mortalità per AIDS; si sono infatti registrati tra i bolognesi 6 decessi per AIDS contro i 14 riscontrati nello stesso periodo dello scorso anno.

Sempre nel primo semestre 2001, sono 11 i decessi di persone presenti a Bologna causati dall'AIDS, 7 in meno rispetto al 2000.

2.6 I trasporti

Incidenti stradali

Incidenti stradali

Variazione annua:
gennaio - marzo
-16,0%

Durante il primo trimestre dell’anno 2001 gli incidenti con morti e/o feriti registrati a Bologna sono stati 605 con una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2000 del -16% (-115 sinistri). Sono 2 in meno le persone decedute (6 in tutto) e si è ridotto anche il numero dei feriti (complessivamente 814; -13,7%).

Anni 2000 - 2001

Il maggior numero di sinistri si è verificato a Navile (123) e a San Vitale (87), mentre il minimo pari a 28 incidenti si è registrato nel quartiere Reno.

Nel periodo gennaio - marzo 2001 i giorni nei quali si sono verificati più incidenti sono il lunedì (112) e il venerdì (103), mentre più sicura appare la domenica con 58 sinistri. Nell'arco della giornata i sinistri si sono verificati principalmente nell’orario di rientro pomeridiano dalle 18 alle 20 (121 incidenti) e alla fine della mattinata dalle 12 alle 14 (104 incidenti).

Trasporti pubblici - ATC

Viaggiatori - ATC

Variazione annua:
gennaio - aprile

+2,3%

Il numero dei passeggeri nell’area urbana durante il primo quadrimestre del 2001 ha superato i 33 milioni con una crescita rispetto al 2000 pari a +2,3%.

In diminuzione i biglietti orari venduti pari a 2.055.238 (-3%) e i 'City pass' che, pur superando i 7 milioni e mezzo, segnano un calo del -3,3%.

Nello stesso periodo risultano in aumento del +3,9% gli abbonamenti mensili degli studenti (in totale 25.756) e gli abbonamenti annuali (complessivamente oltre 1.500). In aumento del 61,3% gli abbonamenti annuali personali che ammontano in totale a 1.326, mentre sono 225 gli abbonamenti annuali riservati agli studenti (+55,2%).

 

Aeroporto

Aeroporto: movimento passeggeri

Variazione annua:
gennaio - giugno

+3,8%

E’ intenso il traffico presso l’aeroporto G. Marconi dal quale nella prima metà del 2001 sono complessivamente partiti e arrivati 1.738.482 passeggeri (+3,8% rispetto al 2000); di questi 33.402 erano passeggeri in transito.

Anni 2000 - 2001

Da notare che la crescita ha riguardato sia i voli internazionali con un +4,1% (che rappresentano ormai il 67,9% del movimento passeggeri dello scalo aereo bolognese), sia i voli nazionali che segnano un +3,2%.

Interporto

 

L'Interporto di Bologna è un complesso integrato di infrastrutture logistiche, ferroviarie e stradali per il trasporto delle merci collegato direttamente alle rete ferroviaria e autostradale nazionale. La struttura ha dato un forte impulso del movimento 'gomma - gomma' che ha a disposizione 12 ribalte contro le 4 ribalte ferro-gomma.

Interporto: traffico ferroviario merci

Variazione annua:
gennaio – maggio

+9,5%

I dati analizzati sono relativi esclusivamente al traffico ferroviario nel periodo gennaio - maggio 2001 e mostrano un incremento annuo pari a +9,5% rispetto allo stesso periodo del 2000.

Il traffico ferroviario ha riguardato 706.918 tonnellate di merci, di cui 391.005 tonnellate in modalità intermodale-containers e 220.923 in intermodale-combinato, mentre il movimento tradizionale ha riguardato quasi 95.000 tonnellate di merci.

 

 

2.7 Il turismo

Bilancio positivo nella prima metà del 2001 per il turismo bolognese sia nel comune che nella provincia.

Turismo in città

Arrivi di turisti

Variazione annua:

gennaio - giugno

+5,1%

Presenze di turisti

Variazione annua:

gennaio - giugno

+11,1%

Nel primo semestre 2001 Bologna ha ospitato complessivamente 360.660 turisti con un incremento annuo pari al +5,1% (+17.515 unità).

Anche la durata di permanenza si allunga e i pernottamenti (presenze) in città salgono a 797.466 con un aumento del +11,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+79.782).

Le presenze di turisti italiani evidenziano una crescita più contenuta (+9,4%) rispetto a quelle dei turisti stranieri (+14,1%), che rappresentano il 29% delle presenze a Bologna.

Nella prima metà del 2001 le presenze straniere più rilevanti appaiono nell'ordine quelle di inglesi, statunitensi, tedeschi, francesi, olandesi, spagnoli, giapponesi, svedesi, svizzeri, greci, austriaci e belgi.

Anni 2000-2001

Turismo a Bologna e provincia

Arrivi di turisti

Variazione annua:

gennaio - giugno

+3,5%

Presenze di turisti

Variazione annua:

gennaio - giugno

+5,7%

Analizzando l'intera provincia, nei primi sei mesi dell'anno 2001 gli arrivi crescono di 22.318 unità (complessivamente 661.689 turisti; +3,5%), mentre le presenze sono in totale 1.569.707 (+5,7%).

In provincia di Bologna nel periodo gennaio - giugno 2001 i turisti stranieri rappresentano il 37% delle presenze complessive. Hanno soggiornato soprattutto tedeschi, inglesi, statunitensi, francesi, olandesi e spagnoli.

 

Anni 2000-2001

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