Allegato 4

INDIRIZZI E ORIENTAMENTI PER GLI ENTI E LE SOCIETÀ CONTROLLATE E COLLEGATE

  1. Indirizzi per il piano triennale 2001-2003 delle Società controllate

a) SEABO S.p.A.

Nel corso del 2000 il Comune di Bologna ha ritenuto di procedere all’affidamento a SEABO del servizio di gestione delle fognature onde costituire in capo ad un unico soggetto la gestione del ciclo integrato delle acque secondo gli obiettivi e le finalità della L. 36/94 (cosiddetta legge Galli). Ciò si è reso ancor più opportuno in vista della prossima costituzione dell’Agenzia per i Servizi pubblici dell’ambito territoriale di Bologna.

SEABO, inoltre, dal gennaio 2001 sarà anche il gestore, per il Comune di Bologna, dei servizi di illuminazione pubblica e della rete semaforica.

Il progetto che SEABO ha illustrato all’Amministrazione comunale per la realizzazione, attraverso una società controllata e congiuntamente ad altre aziende erogatrici di servizi pubblici a rete della Regione, di una rete di telecomunicazioni nel territorio emiliano-romagnolo, ha consentito la concessione a SEABO del diritto di utilizzo a tal fine delle infrastrutture dei servizi pubblici in gestione.

Nel 2000 e sotto la guida del nuovo Consiglio di Amministrazione, Seabo S.p.A. ha assunto decisamente le caratteristiche imprenditive proprie di una grande società multiutility (la terza in Italia) e ha cominciato positivamente ad affrontare le prime sfide del mercato, a mettere in operatività i progetti elaborati nel biennio precedente e ad impostare nuove attività in settori complementari ed innovativi.

Con la chiusura del bilancio 1/7/99 – 31/12/99 si è consolidato un anno, il 1999, il cui risultato complessivo può essere così rappresentato:

  • valore della produzione

645,6 mld (+2,5% rispetto al 1998)

  • risultato netto

24,3 mld (+27%)

  • risultato/fatturato

3,8%

  • cash-flow

91,7 mld (+11%)

I risultati attesi per l’esercizio 2000, indicati periodicamente nel rapporto trimestrale sull’andamento della gestione per Seabo S.p.A., sono i seguenti:

Il 2000 è stato caratterizzato dai seguenti fatti principali:

Il prossimo triennio 2001-2003 "sancirà" la definitiva entrata di Seabo S.p.A. nel mercato: non solo per la completa liberalizzazione del settore della vendita del gas ai clienti, già di fatto iniziato con le nuove regole tariffarie dell’Autorità in applicazione dal 1 gennaio 2001, ma soprattutto per il salto industriale e "culturale" che la società dovrà fare orientandosi al "cliente" e non solo più al "servizio" come è stato per quasi un secolo. Occorrerà quindi una struttura societaria poliedrica e flessibile (e non più monolitica e statica) che sappia moltiplicare l’imprenditorialità in ogni settore, tradizionale ed innovativo, presentandosi competitiva nei costi e "market-oriented" nell’approccio.

Naturalmente occorre definire le strategie industriali e occorre che tali strategie e progetti, elaborati e proposti dall’azienda e che dovranno necessariamente trovare nella propria sostenibilità economica i presupposti per autofinanziarsi, siano sottoposti alle competenti autorità e da esse approvati.

Il settore "dell'acqua"

Tre sono le grandi priorità industriali del settore.

Innanzi tutto il completamento del progetto derivante dell’accordo di collaborazione con ENEL per l’utilizzo a fini anche idropotabili delle acque dei bacini di Suviana e Brasimone.

In esso è contenuta la concreta possibilità di dare una risposta definitiva ai temi dell’approvvigionamento idrico, della subsidenza in pianura e della qualità dell’acqua, anche in considerazione del crescente livello di inquinamento del sistema acquifero della falda.

La seconda priorità è relativa al completamento del ciclo integrato con la "presa in carico" del sistema fognario. Tale processo è già iniziato ma attende, per poter essere veramente "esecutivo", l’approvazione del Piano d’Ambito e della associata tariffa senza le quali non si potrà dar corso ai grandi investimenti che, in particolare, il sistema depurativo-fognario richiedono.

Infine occorre intervenire sul complesso sistema distributivo dell’acqua, in particolare nella città di Bologna e nei comuni dell’hinterland situati a nord della via Emilia, per diminuire la pressione di esercizio che contribuisce, con valori mediamente doppi o tripli rispetto a tutte le altre realtà regionali, a causare frequenti rotture soprattutto nei mesi estivi.

Completano il quadro dei temi di riferimento del settore acqua, da un lato le iniziative in corso sul "risparmio idrico" (in particolare nei comuni dell’Appennino) e dall’altro il consolidamento dei processi innovativi di trattamento (fitodepurazione, uso di tecniche alternative alla clorazione per il trattamento di sorgenti, ecc.).

Il settore "dell'energia"

La liberalizzazione del mercato della vendita di gas metano e il nuovo sistema di tariffe redatto dall’Autorità sanciscono definitivamente la fine di un "business" ricco che, come noto, ha consentito ad aziende come la nostra di sostenere attività tradizionalmente più "povere" e inefficienze aziendali.

Per questo il "focus" in questo settore va indirizzato da un lato verso la capacità di poter mantenere quanto più possibile quote del mercato ex-monopolistico (naturalmente esprimendo maggiore competitività e arricchendo la gamma dei servizi offerti), dall’altro verso la conquista di quote di mercato in settori complementari o divenuti liberi (servizi di pubblica illuminazione, produzione e vendita di energia elettrica a clienti idonei). In particolare si dovrà perseguire la realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia elettrica, di dimensione e caratteristiche tecnologiche compatibili con i principi dello "sviluppo sostenibile", anche considerando il fatto che le nostre province hanno un elevato deficit di produzione e sono quindi importatrici di energia elettrica.

Continuerà, in armonia con le indicazioni di "Kyoto" nonché alla luce delle interessanti novità del decreto Bersani, l’impegno verso l’implementazione di impiantistica generativa da fonti rinnovabili (termoconversione da rifiuti, cogenerazione, biomasse, ecc.).

Il settore della "materia"

Tale settore è, ad oggi, quello forse più definito: le strategie, i piani autorizzativi, gli investimenti e le politiche tariffarie sono consolidati. Registriamo solo un certo ritardo sul tema del passaggio da "tassa a tariffa" per la quale, conclusasi la fase di istruttoria tecnica con i referenti del Comune di Bologna, Seabo si sta ponendo l'obiettivo dell'1.1.2002.

In questo settore c'è un'altra importante priorità: rendere omogenea, il più rapidamente possibile e in tutto il territorio servito, la qualità del servizio. Oggi, come è noto, il territorio servito da Seabo è costituito da due differenti bacini:

Solo la certezza di poter disporre in tutti i comuni sopraelencati di un omogeneo servizio potrà consentire al sistema impiantistico di trattamento dei rifiuti di Seabo, basato sulla sussidiarietà tra le diverse aree del territorio (a maggior ragione con l'entrata in funzione dei nuovi impianti), di espletare quelle diverse soluzioni integrate e flessibili per cui è stato pianificato, progettato e realizzato.

SINTESI DEI RISULTATI SEABO S.p.A. NEL PERIODO 1997/2000 (Lit/Mld)

 

1997

1998

1999

2000

(preconsuntivo)

Fatturato

581

601

615

683

Risultato

Preimposte

17

27

32

33

Personale

(a fine periodo)

1.862

1.840

1.844

1.815

Investimenti

(contabilizzati)

75

83

59

64

b) ATC

Nell’ultimo scorcio dell’anno 2000 si è avviata concretamente la trasformazione del Consorzio in società per azioni, in ottemperanza alle disposizioni legislative in tal senso ma anche come precisa scelta di Comune e Provincia di Bologna in coerenza con l’obiettivo della individuazione di strumenti organizzativi adeguati a fronteggiare le crescenti complessità settoriali.

I Consigli comunale e provinciale hanno in corso di adozione le deliberazioni inerenti la modificazione di natura giuridica nell’ambito di un processo, che ha già scontato una prima fase di analisi e valutazioni, di complessiva rivisitazione dell’assetto istituzionale ed operativo del settore del trasporto pubblico locale, che si svolgerà nel prossimo anno secondo le modalità definite nella Convenzione sottoscritta tra i due Enti.

Nel corso del 2001, infatti, Comune e Provincia dovranno adottare le scelte definitive in ordine al successivo frazionamento societario di ATC S.p.A. che consentano di raggiungere l’obiettivo della separazione fra la funzione di regolazione e controllo e la gestione dei servizi. Nel frattempo e transitoriamente la società assume anche il ruolo di Agenzia locale per la mobilità, onde non dare soluzione di continuità alla modalità, da tempo adottata da Comune e Provincia, della realizzazione delle proprie scelte attraverso uno strumento comune.

Nella convenzione tra Comune e Provincia di Bologna si è prevista l’apertura all’adesione di altri Comuni dell’area bolognese che potranno altresì richiedere di partecipare alla compagine societaria di ATC S.p.A.

L’anno 2000 è stato affrontato dall’azienda, nella consapevolezza della necessità di predisporre interventi per contenere le prevedibili perdite, con un grande impegno nel contenimento dei costi e unitamente all’obiettivo di non diminuire il livello dell’offerta, anche in considerazione dell’avvio di un trend di crescita dell’utenza, riscontrato nel 1999.

Tale impegno, i cui effetti sono particolarmente significativi a livello dei costi del personale, ha prodotto sostanzialmente i risultati attesi e quindi consente di prevedere una perdita di 7,6 mld da coprire utilizzando il fondo ex legge 204/95 rispetto ai 9 mld del 1999. Preoccupazione, invece, deriva dalla proposta di riparto dei fondi regionali per il 2000 che penalizzano l’Azienda.

Nel 2001 ATC, che avrà acquisito la natura giuridica di società di capitali, potrà mettere in capo, tra le proprie leve gestionali, anche quella finanziaria, come effetto della cessazione dell’obbligo della Tesoreria Unica.

OBIETTIVI DI MAGGIOR RILIEVO PER L’ESERCIZIO 2001

PROGETTO TRAM PER LA CITTA’ DI BOLOGNA

Il progetto tram per la città di Bologna, sviluppato in questi anni prevede un servizio di linea che collegherà Borgo Panigale con San Lazzaro e la stazione di Bologna. Questo progetto definitivo è stato consegnato al Ministero dei Trasporti, in data 31 ottobre 2000 ed è in attesa dell’approvazione finale.

Il costo complessivo delle opere ammonta a circa 369 mld.

Il Comune di San Lazzaro ha richiesto un’estensione del servizio sul suo territorio che colleghi la linea principale, che percorre la via Emilia, con la zona a nord, in pieno sviluppo sia residenziale che artigianale. Il percorso quindi prevederà un ramo che, collegandosi alla linea principale nel centro di San Lazzaro presso l’incrocio via Emilia/Caselle, prosegua verso nord lungo la suddetta via Caselle fino al capolinea che è previsto presso la futura stazione del SFM denominata "Caselle". Il progetto preliminare è stato consegnato il 6 novembre 2000 alla Provincia di Bologna; entro il 6 gennaio 2001 dovrà essere consegnato il progetto definitivo per poter accedere ai finanziamenti per un importo di quasi 18 mld.

 

CONS.

CONS.

CONS.

PRECONS.

BDG

1997

1998

1999

2000

2001

Valore della produzione
al netto ex FNT

103,2

103,9

111,8

121,7

123,2

Contributi ex FNT

136,6

136,4

134,6

134,5

***

Risultato preimposte

5,5

1,0

5,2

5,5

 
Utile/perdita d’esercizio

5,5

1,0

0 *

0 **

 
Personale al 31/12

1.831

1.857

1.941

1.878

1.846

Investimenti contabilizzati

29,2

37,5

73,1

42,6

38,0

* Il pareggio d’esercizio è stato ottenuto con l’utilizzo per £. 9,398 miliardi attinti dal fondo creatosi per effetto della legge 204/95.
** Il pareggio di esercizio si otterrà con l’utilizzo per £. 7,650 mld attinti dal fondo creatosi per effetto della legge 204/95.
*** Alla data odierna non si è in grado ancora di indicare l’entità delle risorse che la Regione metterà a disposizione per l’esercizio 2001.

c) ASAM in liquidazione

La Commissione Amministratrice procederà entro la fine del corrente anno 2000 all’approvazione del Bilancio finale di liquidazione dell’azienda, essendosi finalmente conclusi tutti i residui adempimenti del percorso di liquidazione. In conseguenza di ciò si procederà al trasferimento di tutti gli archivi al Comune, così come dell’attivo netto di liquidazione.

d) Concessionaria Consortile Autostazione S.p.A.

Nel corso del 2000 la società ha continuato ad impegnarsi nell’avvio di iniziative di rivitalizzazione volte a diminuire il degrado della zona circostante; in particolare nel mese di maggio si è ‘inaugurata’ un'opera in legno che percorre tutta la pensilina partenze, realizzata dagli alunni delle scuole vicine all’Autostazione, sotto la tutorship dell’Accademia di Belle Arti, risultato dell’adozione del luogo da parte dei ragazzi e di un lavoro di contatti, progettazione e costruzione durato tutto l’anno scolastico.

Per contribuire alla soluzione dei problemi di mobilità e di inquinamento del Centro storico la società, su richiesta dell’Amministrazione Comunale ed in collaborazione con il Consorzio ATC, ha specializzato la propria attività di accoglienza turistica organizzando anche la possibilità di sosta degli autobus e offrendo altri servizi che si stanno arricchendo via via in considerazione delle richieste e del gradimento degli utenti.

La società ha aderito ed è quindi presente al Portale del Turismo, promosso dall’Amministrazione Comunale ed ha curato la realizzazione di un proprio sito Internet attraverso il quale gli utenti interessati possono accedere a tutte le informazioni utili e gli operatori turistici possono ottenere prenotazioni on line dei servizi.

Nel corso del 2001 si realizzeranno sull’impianto investimenti prevalentemente inerenti l’adeguamento alle norme in materia di sicurezza del seminterrato adibito a garage e dei servizi del Centro Commerciale oltre che alcune migliorie nel piazzale arrivi che consentiranno di offrire agli utenti dell’Autostazione (passeggeri ed operatori) i servizi minimi propri di un terminale.

Rimane, invece, ancora sospeso il tema del riequilibrio economico della gestione, sin qui ottenuto con l’apporto del risultato della gestione immobiliare e finanziaria, non avendo a tutt’oggi la Provincia approvato l’aumento dei pedaggi, che non subiscono incrementi dal 1995.

Sono invece in corso, da parte dell’Amministrazione in confronto anche con l’Amministrazione provinciale e con la collaborazione ed il supporto del Consiglio di Amministrazione della Società, le analisi e valutazioni che porteranno a definire le opzioni in merito al servizio e al rapporto con la società nel medio periodo tenendo in opportuna considerazione la localizzazione strategica dell’impianto, le scelte generali ed i dati sui flussi di traffico e di utenti.

e) SO.CE.CO.

La Società Centri Commerciali S.p.A. Bologna ha proseguito nell’impegno prioritario volto alla alienazione degli immobili realizzati, oltre alla conclusione degli investimenti in corso.

Parte degli obiettivi sono stati conseguiti nel corso del 2000, con la avvenuta vendita dell’intero complesso immobiliare completato nel 1999 a Sasso Marconi, ed il completamento del complesso immobiliare di Faenza, per il quale sono state pure conseguite alcune vendite.

Il risultato economico del 2000, nonostante le alienazioni suddette, risentirà fortemente degli oneri finanziari prodotti dall’indebitamento, specie bancario, ed è prefigurabile una medesima tendenza per gli esercizi successivi.

E’ pertanto opportuno pervenire, a breve, alla adozione dei provvedimenti che, in coerenza al mandato ricevuto, saranno sottoposti ai Soci dagli Amministratori della Società, tesi alla cessazione della attività sociale.

f) Bologna Turismo S.r.l.

La Società organizza e gestisce dal gennaio 2000, per conto del Comune di Bologna, le attività di accoglienza turistica (affidate agli enti locali dalla legge regionale 7/1998) ed è interlocutore di riferimento del Comitato Bologna 2000 per le attività connesse agli eventi promossi dal medesimo per le ovvie correlazioni con i servizi turistici.

L’attività di Bologna Turismo si è altresì sviluppata:

- in collaborazione con la Provincia di Bologna (che presiede istituzionalmente alla programmazione locale in materia nonché svolge funzioni amministrative di vigilanza e controllo) a studiare e realizzare iniziative di valorizzazione turistica del territorio di competenza provinciale, in particolare con riferimento a quelle realtà territoriali sprovviste di strutture informative atte a supportare le iniziative locali.

- con la Camera di Commercio a formulare proposte a sostegno dell’innovazione imprenditoriale e del marketing del territorio, con particolare riferimento alle aree a produzione agroalimentare e vitivinicola, anche in connessione con l’obiettivo del mantenimento del livello qualitativo e della tradizione nella ristorazione locale.

Fra le attività svolte nel primi 10 mesi di vita, si possono ricordare:

  1. offerte rivolte al turismo scolastico in collaborazione con la Società Trenitalia S.p.A. delle Ferrovie dello Stato;

  2. organizzazione di una attività formativa per gli operatori degli uffici di Informazione ed accoglienza turistica delle Città di Bologna e di Rimini e Provincia in collaborazione con Federculture;

  3. lo sviluppo del Portale del Turismo in collaborazione al Settore Informazione al Cittadino e Settore Sistemi informativi del Comune di Bologna, nonché la creazione del sito "Bologna Turismo"

  4. presentazione a Bologna del Turismo Istriano, del Turismo d’Alsazia e della Compagnia aerea Portugalia Airlines.

  1. Orientamenti per il piano triennale 2001-2003 delle Società collegate

  1. Aeroporto G. Marconi di Bologna S.p.A.

  2. La Camera di Commercio di Bologna, socio di riferimento della Società, con il consenso del Comune e della Provincia di Bologna e della Regione Emilia-Romagna, ha indetto una gara per la scelta dell'advisor per la privatizzazione della Società. Il nome della Società incaricata dovrebbe essere individuato entro la fine dell'anno in corso e sarà scelto all'interno della graduatoria che attualmente si sta completando ad opera della Commissione appositamente insediata. Con questo atto si inizia formalmente il processo che porterà all'ingresso, all'interno della società che gestisce lo scalo bolognese, di azionisti privati che rileveranno parte delle quote detenute dagli Enti locali.

    Prosegue il processo di liberalizzazione dell'handling: la presenza di più società che gestiscono i servizi di assistenza a terra agli aeromobili, ai passeggeri ed alle merci negli aeroporti con un traffico superiore ai tre milioni di passeggeri è stata stabilita nella Direttiva Comunitaria nel 1996 e recepita nell'ordinamento italiano nel gennaio del 1999. A Bologna, la liberalizzazione del mercato si è avviata nella seconda metà del 2000 con la presenza di un secondo handler (BOLOGNA AIRPORT SERVICE) al quale si è aggiunto, da novembre, un'altra società (AVIAPARTNER).

    Il 18 dicembre 2000 sarà inaugurato il secondo lotto dell'aerostazione con l'apertura al pubblico della parte dedicata alla ristorazione e ad attività commerciali. Alla fine di settembre si era già avuta una parziale apertura con l'entrata in funzione di 18 banchi check-in in aggiunta a quelli esistenti. La superficie complessiva dell'aerostazione aumenterà quindi dagli attuali 20.000 metri quadri a 30.000.

    Oltre all'aerostazione, altre opere vedono impegnata la Società e tra queste le più importanti sono relative al completamento della via di rullaggio e all'interramento della ferrovia per il prolungamento della pista. La prossima ultimazione della via di rullaggio consentirà l'aumento degli slot orari e una riduzione dell'impatto acustico sulle zone limitrofe all'aeroporto dovuta alla riduzione dei tempi di utilizzo della pista. Per quanto riguarda l'interramento della ferrovia, con l'aggiudicazione della gara d'appalto, si è aperto il cantiere con l'inizio dei lavori preparatori. Si stima che la durata dei lavori sia di circa un biennio. Alla conclusione si potrà dare avvio ai lavori di prolungamento della pista.

    La Società mantiene vivo il proprio interesse e la propria attenzione ai problemi di impatto acustico e di tutela ambientale, che ha fatto sì che l’Aeroporto di Bologna fosse il primo in Italia ad avviare il monitoraggio dell'impatto acustico degli aeromobili sulle popolazioni limitrofe.

    La Carta dei Servizi, adottata alla fine dello scorso anno contenente tra l’altro gli standard di qualità assunti dalla Società con riferimento ad alcuni servizi chiave, consente, attraverso la possibilità offerta all'utenza di effettuare reclami, di dare forma concreta all'impegno per una maggiore qualità dei servizi.

  3. Società Interporto S.p.A.

Nel corso dell’anno 2000 la società, oltre a svolgere l’attività di gestione degli immobili di proprietà, ha appaltato i lavori relativi alla realizzazione di due magazzini, per oltre 19.000 mq. complessivi e del valore di Lire 19,6 miliardi; tali interventi fanno parte dell’atto aggiuntivo alla Convenzione ex Legge 240/90 per i quali è previsto un apporto finanziario del Ministero dei Trasporti di 9,3 miliardi.

La realizzazione di tali immobili è prevista tra la fine del 2001 e il primo semestre 2002; conseguentemente si prevede l’entrata in esercizio dei magazzini nel corso dell’anno 2002.

Per quanto riguarda gli spazi dedicati al Centro Direzionale e dei Servizi dell’Interporto, l’esercizio in corso ha visto lo studio di un progetto di massima relativo alla sopraelevazione della palazzina Nuovi Uffici sita nel suddetto Centro, per circa 1.800 mq., in considerazione dell’interesse alla disponibilità di spazi da adibire ad uso ufficio manifestata da parte degli operatori del trasporto.

Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, l’esercizio in corso ha visto, a seguito della riduzione dei tassi sui finanziamenti a medio e lungo termine, la rinegoziazione di un mutuo BEI di originari 12 miliardi dall’11,60% al 6,23%.

Il mantenimento delle previsioni di crescite contenute del costo del denaro nel mercato a medio e lungo termine, consentirà alla società di reperire delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione degli investimenti programmati, ad un costo sostanzialmente in linea con la redditività attesa dalla locazione di detti immobili.

c) CAAB S.c.p.A.

L'inizio dell'attività del Centro Agroalimentare è avvenuta il 20 Marzo 2000, al termine di un impegno poliennale che ha consentito di ottenere, nell’immediato, due risultati quanto mai significativi: si è positivamente realizzato uno degli obiettivi primari per cui la Società è stata a suo tempo costituita ed, al tempo stesso, si sono liberate le aree strategiche, site in prossimità della Stazione Centrale, occupate dall’ormai obsoleto mercato ortofrutticolo, rendendole così utilizzabili per nuovi interventi congeniali allo sviluppo della città, oltre ad aver alleviato un’area centrale da un pesante impatto sotto il profilo ambientale.

Nella nuova sede operano al momento 35 grossisti, un centinaio di piccoli produttori, alcune delle più importanti realtà cooperative regionali e alcuni grossisti ‘specializzati’ su prodotti particolari. L’insieme movimenta annualmente circa 3,6 milioni di quintali/anno per un volume di affari di circa 700 miliardi. Altre attività presenti sono un magazzino di prodotti surgelati, i magazzini ‘picking’ e circa 30 attività di servizi.

Come per ogni grande opera, anche per il Centro Agroalimentare sarà ora necessario un periodo di sperimentazione, che consentirà di effettuare gli interventi migliorativi che verranno suggeriti dall’operatività e dalle opportunità offerte da nuovi servizi diretti a garantire la freschezza e la qualità dei prodotti a vantaggio dei consumatori finali.

Va ancora segnalato come, all’interno del Direzionale destinato all’insediamento di attività di ricerca e di servizio realizzato da CAAB, si trasferirà la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bologna con laboratori, didattica ed uffici, unitamente ad un incubatore economico (Almacube) e ad un'organizzazione parallela di collegamento tra Università e mondo del lavoro (Almaweb).

La Società ha avviato un processo di valorizzazione delle aree contigue al Centro Agroalimentare che dovrebbe incentivare l’interesse di nuovi insediamenti.

Il Comune di Bologna, nel corso del 2001, procederà ad ulteriori sottoscrizioni del capitale sociale di CAAB, peraltro già programmati nel Piano degli investimenti per il 2000, onde fornire il proprio contributo al riequilibrio della situazione patrimoniale della società che ha affrontato in questi anni l’investimento necessario per la realizzazione del Centro Agroalimentare sulla base di un piano industriale redatto dal Consiglio di Amministrazione della Società.

Sono altresì in corso gli approfondimenti giuridici preliminari per affrontare la definizione dell’assetto societario dell’ente gestore dell’area mercatale alla luce delle disposizioni della normativa regionale in materia.

d) Finanziaria Bologna Metropolitana S.p.A.

Le principali iniziative che la Società ha attualmente in corso sono le seguenti:

  1. Ex-Manifattura Tabacchi

La società sta realizzando il Programma di Riqualificazione Urbana dell'ex-Manifattura Tabacchi curando, su incarico del Comune di Bologna e dell'Università, la gestione unitaria e coordinata delle attività di progettazione e realizzazione degli interventi.

Nell'area troveranno collocazione:

E’ già stata ultimata la realizzazione dell’asilo nido-scuola materna, inaugurato nel settembre 2000, mentre sono in fase di completamento i lavori per il recupero del Castellaccio e delle case di Via Azzo Gardino ed è in pieno svolgimento la realizzazione della cineteca, della biblioteca e degli insediamenti universitari; è stato avviato il primo intervento di ristrutturazione dell’ex-Forno del Pane, destinato ad ospitare la Galleria d’Arte Moderna, e alcune opere di urbanizzazione; è in corso la progettazione del 2° intervento relativo all’ex Forno del Pane, del recupero del porto, della sistemazione del parco Cavaticcio e del giardino dell’ex-Manifattura.

Importo complessivo degli interventi: 72 miliardi.

b) Pilastro

Un analogo Programma di Riqualificazione Urbana è in corso al Pilastro e interessa:

Importo complessivo degli interventi: 6,5 miliardi.

c) Insediamenti universitari

Con l'Università di Bologna sono in corso due ulteriori rapporti di collaborazione che riguardano iniziative di particolare rilevanza per la città:

Importo complessivo degli interventi: 218 miliardi.

Importo complessivo dell’intervento: 141 miliardi.

d) Bertalia-Lazzaretto

Sempre nella zona del Lazzaretto è da tempo in corso una collaborazione tra Finanziaria Bologna Metropolitana e Comune di Bologna per la definizione del suo assetto urbanistico, che ha già portato alla stesura del Disegno Urbano Concertato e ad approfondite verifiche delle previsioni insediative del comprensorio nell'ambito dell'intero quadrante nord-ovest; il comparto è stato anche oggetto di una variante al PRG.

La previsione di insediamento nella zona della seconda sede della Facoltà di Ingegneria, che rientra nel Protocollo di Intesa sottoscritto tra l’Amministrazione municipale e l’Ateneo, ha indotto Comune e Università a promuovere un’ampia partecipazione, a livello internazionale, di architetti e urbanisti per la definizione dell’assetto dell’area. Finanziaria Bologna Metropolitana è stata quindi incaricata di curare un Concorso Internazionale di Progettazione, avviato nei mesi scorsi e che si concluderà all’inizio del 2001 con l’individuazione del progettista cui sarà affidato l’incarico della progettazione definitiva ed esecutiva degli insediamenti universitari ed una consulenza urbanistica generale sull’assetto dell’intera zona.

e) Quartiere fieristico-direzionale

Nella zona fieristica-direzionale, che rappresenta il comparto di intervento "storico" della società, sono in corso diverse iniziative:

Importo complessivo degli interventi: 74 miliardi

Importo complessivo dell’intervento: 75 miliardi

Importo dell’intervento: 13 miliardi

f) Altre iniziative

Per quanto riguarda la collaborazione a favore della Provincia di Bologna, sta ormai per concludersi la fase relativa alla progettazione di interventi di adeguamento e ristrutturazione di diversi istituti superiori nel territorio provinciale.

e) Fiere Internazionali di Bologna - Ente Autonomo

I risultati attesi per il 2000 e le prospettive delineate per il 2001 consentono di apprezzare i risultati raggiunti negli ultimi anni da BolognaFiere. Il valore della produzione atteso per il 2000 supera infatti i 104 miliardi di Lire ed è previsto per il 2001 superare i 111 miliardi. La spesa complessiva in investimenti passa dai quasi 19 miliardi attesi per il 2000 ai 24 miliardi preventivati per il 2001.

La Fiera di Bologna, nello scenario fortemente competitivo del settore in cui opera, si propone di attivarsi su diversi fronti, ponendo particolare attenzione alla internazionalizzazione delle proprie attività, alla qualificazione, anche dimensionale del quartiere fieristico e allo sviluppo di Internet.

Il calendario del prossimo anno prevede: la realizzazione di 27 manifestazioni a cui si aggiungono le 6 rassegne organizzate all’estero dalla controllata Fairsystem, la cui consolidata attività sul mercato internazionale spazia dal Medio Oriente alla Russia, dal Brasile alla Cina, e le 3 nuove iniziative della joint venture costituita in Grecia con il gruppo multimediale Lambrakis, per un totale di oltre 43.000 mq. espositivi venduti complessivamente all’estero.

Inoltre nel 2001 un terreno di forte impegno diretto per BolognaFiere sarà rappresentato dalle attività necessarie per sviluppare e consolidare il programma di lavoro avviato con il lancio del portale EDILIO rivolto ai progettisti dell’edilizia.

Una delle esigenze prioritarie della Fiera di Bologna è infatti quella di aumentare la capacità espositiva del quartiere fieristico, così come richiesto da alcune grandi manifestazioni che continuano a segnalare necessità di espansione nonostante la disponibilità del nuovo padiglione inaugurato nel 1998 e l’edificazione di strutture provvisorie. Per questo motivo nel corso del 2001 BolognaFiere sarà impegnata nelle attività di progettazione e ottenimento delle concessioni edilizie per la costruzione di un nuovo padiglione espositivo nella zona nord del quartiere. In particolare, la variante di PRG in corso di approvazione da parte del Comune aumenterà la capacità edificatoria del quartiere fieristico fino a 200.000 mq. di superficie utile estendendo la zona destinata a Quartiere Fieristico. La nuova struttura verrà realizzata a nord, sarà a due piani e collegata ai padiglioni 19-20-23-24, e sarà dotata di un proprio accesso indipendente verso il parcheggio Michelino. Contemporaneamente dovrà darsi avvio ad un intervento complessivo di rifunzionalizzazione dei padiglioni del nucleo storico costruito nel 1965, che realizzi il collegamento degli edifici e consenta ai visitatori di passare dall’uno all’altro senza necessità di andare all’esterno. Si tratta di un intervento che, per gli elevati riflessi sull’attività fieristica, dovrà essere svolto in un piano poliennale al fine di minimizzare le interferenze con le rassegne.

E’ in corso la realizzazione di un restyling generale dell’area espositiva per migliorarne sia l’immagine che la funzionalità complessiva.

Altro tema di rilevante interesse è quello del miglioramento della viabilità limitrofa al Quartiere Fieristico, nonché della capacità di parcheggio delle auto. L’Amministrazione Comunale è da tempo impegnata sulla definizione di alcuni progetti quali la realizzazione di una nuova uscita autostradale in fiera, direttamente collegata al parcheggio Michelino, e la valutazione della possibilità della realizzazione di una fermata della metropolitana in corso di progettazione.

A seguito dell’accordo fra i Presidenti di Assindustria Bologna, BolognaFiere ed Aeroporto, è stato infine formato un gruppo di lavoro allo scopo di valutare la realizzazione di collegamenti infrastrutturali fra Aeroporto – Stazione e Fiera.

E’ del febbraio di quest’anno la nuova Legge della Regione Emilia-Romagna sull’ordinamento del sistema fieristico regionale che prevede la trasformazione in società per azioni degli enti autonomi fieristici. I soci dell’Ente e la regione Emilia Romagna hanno provveduto alla nomina del collegio di esperti che dovrà proporre, secondo le disposizioni della legge regionale, le procedure e le modalità di tale trasformazione. Nel corso del 2001, quindi, i soci dovranno affrontare le decisioni conseguenti al percorso di trasformazione.

Con deliberazione O.d.G. n. 258 del 19/9/2000, il Consiglio comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla designazione, da parte del Sindaco, di rappresentanti presso l’Ente Autonomo Fiere di Bologna:

"La Legge regionale 25.2.2000, n. 12 ha determinato le modalità ed i tempi per la trasformazione dell’Ente in Società per azioni.

In questa fase pertanto assume particolare rilievo il processo di trasformazione avviato che pone in primo luogo l’esigenza di un coinvolgimento costante dei livelli istituzionali, Soci pubblici e Associazioni che sono soci dell’Ente nella sua attuale configurazione.

Ne consegue la prioritaria esigenza di garantire un costante raccordo fra i Rappresentanti del Comune e l’Amministrazione comunale per consentire a quest’ultima di condurre i necessari contatti con gli altri partner al fine di portare a conclusione il processo avviato, perseguendo l’obiettivo di una privatizzazione che veda la presenza maggioritaria dei Soci privati.

In questo contesto una attenzione particolare andrà rivolta anche alla definizione dei rapporti fra l’Ente Fiere e la Finanziaria Bologna Metropolitana S.p.A. per definire le modalità di utilizzazione piena delle strutture del Quartiere Fieristico.

Il Comune di Bologna, considerata la rilevanza della Fiera di Bologna nel sistema fieristico regionale, che va qualificato ulteriormente per reggere la competizione con i sistemi fieristici nazionali e stranieri, considerando inoltre lo sviluppo del quartiere fieristico elemento fondamentale per l’economia della città, ritiene importante che ciò avvenga in un quadro di forte collaborazione con le Istituzioni pubbliche e le imprese locali, anche per ciò che attiene alle conseguenze delle attività fieristiche sul contesto sociale della città.

La forte concorrenza europea impone all’Ente autonomo Fiere di Bologna uno sforzo sempre maggiore di modernizzazione e potenziamento dei servizi e delle infrastrutture, in un’ottica di qualità degli interventi.

È indispensabile la ricerca di nuovi mercati ed un’attenzione particolare allo sviluppo del settore.

È auspicabile il potenziamento delle relazioni e collaborazioni con realtà fieristiche estere in modo da offrire maggior competitività nel processo di globalizzazione dei mercati."

f) Bologna Congressi S.p.A.

La Società, che come noto gestisce il Palazzo della Cultura e dei Congressi e dal 10 marzo 2001 il Palazzo di Re Enzo e Podestà, entrambi di proprietà comunale, confermerà con la chiusura dell’esercizio 2000 il pareggio economico di bilancio che i soci avevano programmato.

A tale risultato si giunge dopo 5 anni di gestione impegnativa cui hanno concorso in modo significativo i soci rispondendo alla richiesta di aumento di capitale da 390 a 3.000 milioni, risorse interamente impiegate in investimenti tecnologici e di rifunzionalizzazione per mantenere le strutture ai massimi livelli di risposta al mercato e in azioni coordinate di promozione e sviluppo a sostegno non solo dell’offerta specialistica ma soprattutto della destinazione Bologna per il turismo culturale e d’affari.

Il programma è quello di mantenere i livelli raggiunti con l’ambizione di migliorare ulteriormente i risultati economici e finanziari dopo il periodo unanimemente considerato di assestamento in presenza della nuova compagine societaria.

Infatti, accanto all’impegno di proseguire sulle linee di sviluppo fino ad ora individuate, i soci hanno in corso un approfondimento sulle strategie della società al fine di individuare un percorso che raccolga gli ulteriori risultati di crescita che si individuano potenzialmente nei due settori di attività propri di Bologna Congressi:

g) Società BOLOGNA 2000

Nel corso dell’Assemblea dei Soci del 26 maggio 2000 è stato delineato, per Bologna 2000, un modello societario in grado di dare certezze all'avvio di un processo operativo, in virtù del quale, a variante urbanistica approvata, la Società sarà messa nelle condizioni di disporre di ricavi, evitando, così, erosione del capitale sociale per finanziare le attività, così come avvenuto nel periodo intercorso dalla data di consegna ai Soci degli elaborati tecnico urbanistici e di analisi economico finanziaria, avvenuta in data 11 aprile 1998, ad oggi.

Si è convenuto che per il prosieguo delle attività di Bologna 2000 venga adottato un modello societario che, mantenendo intatta la propria missione ed i contenuti operativi, possa far fronte alle intere esigenze economico-finanziarie attraverso la predisposizione di "prodotti" specifici, a favore dei Soci (Comune di Bologna e Ferrovie dello Stato) ed avrà per oggetto gli obiettivi fondamentali individuati all'atto della sua costituzione.

In particolare le attività della Società, anche alla luce del nuovo Protocollo d’intesa che il Comune di Bologna e Ferrovie dello Stato stanno per sottoscrivere, saranno per il prossimo biennio orientate alla predisposizione di "prodotti" che trovano sintesi nell'esigenza di concretizzare i contenuti del Protocollo e del successivo Accordo di Programma.

Lo scenario delineato lascia supporre che successivamente alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa si potrà avviare l'iter amministrativo dell'Accordo di Programma che dovrà riprendere, sulla base dei contenuti evidenziati anche dal "Master Plan sull'assetto infrastrutturale", gli accordi per la realizzazione della o delle varianti urbanistiche sulle aree ferroviarie dismissibili, per poi giungere alla Conferenza dei Servizi ed al successivo passaggio in Consiglio comunale per la ratifica.

Solo a valle, pertanto, della chiusura della Conferenza dei Servizi, l'attività della Società potrà contare su ricavi, comprensivi di spese generali ed imprevisti, che deriveranno dai nuovi prodotti commissionati dai Soci (allo stato, Stesura Piano Particolareggiato per conto di FS e Aree FS all'interno del Piano Infrastrutturale/Mobilità su Area vasta Metropolitana per conto del Comune di Bologna).

h) Cup 2000 S.r.l.

Le principali attività per l’anno 2000 hanno riguardato:

  1. Gestione del Cup Metropolitano Bolognese: rete di accesso costituita da 120 sportelli sul territorio delle Aziende Usl Bologna Città, Bologna Nord e Bologna Sud, 192 farmacie collegate al Cup, per un totale di circa 6,8 ml di prestazioni ambulatoriali prenotate annue. Nel corso dell’anno sono state attivate, presso la sede di Cup 2000, 20 postazioni di call center, che serve per prenotazioni, disdette ed informazioni oltre 2.000 cittadini al giorno.

  2. Presso le farmacie bolognesi è stato avviato il servizio "Cup solidarietà" (servizi di assistenza, salute e solidarietà in rete), realizzato in collaborazione con il Comune di Bologna.

    Il Cup Metropolitano è stato inoltre esteso alla Azienda Usl di Imola da novembre, attraverso 19 sportelli Cup, 28 farmacie, 3 studi associati di medici di medicina generale, 3 punti Cup presso sedi comunali. L’intera provincia di Bologna è così collegata da un’unica rete Cup che prenota su tutte le strutture (ospedali e poliambulatori) del SSN ed anche su gran parte delle strutture private: si tratta della più grande rete di accesso informatizzato alla sanità d’Europa.

  3. Gestione del Servizio di Accettazione utenti ambulatoriali (PdA) e compensazione della mobilità sanitaria per l’Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi: 30 sportelli, ubicati in 8 punti del Policlinico, che forniscono informazione sull’attività specialistica, accettazione ed incasso per un totale di oltre 900.000 operazioni annue.

  4. Sviluppo di nuovi servizi per la telemedicina, nell’ambito di un progetto ministeriale in collaborazione con l’Azienda Usl Città di Bologna e in qualità di outsourcer di Telemedicina Rizzoli S.p.A.

  5. Realizzazione della seconda tranche del progetto SISM (Sistema Informativo Socio-sanitario Metropolitano Bolognese), in collaborazione con il Comune, con l’obiettivo di costruire indicatori sanitari e sociali per la predisposizione di Piani di salute, l’alimentazione dell’osservatorio epidemiologico e la realizzazione di sistema informativo per i cittadini.

  6. Progetto di sviluppo di un sistema gestione delle liste d’attesa per i ricoveri elettivi per interventi chirurgici in regime di degenza ordinaria e di chirurgia di giorno nell’ambito di una convenzione con la Regione Emilia Romagna.

  7. Gestione del Cup dell’area metropolitana genovese: 108 sportelli, 245 farmacie (di cui 195 collegate telefonicamente), e 25 postazioni di call center, che servono circa 4.500 cittadini al giorno.

  8. Partecipazione, con un gruppo di imprese liguri leader nell’ICT, alla implementazione del Piano strategico di informatizzazione dell’Azienda Ospedaliera "S. Martino di Genova".

  9. Partecipazione alla progettazione e realizzazione di grandi sistemi metropolitani nelle seguenti città o province:

  1. Partecipazione alla realizzazione di grandi portali per la sanità su rete Internet.

L’obiettivo di Cup 2000 per il prossimo triennio consiste nel consolidare la capacità di innovazione della Società, in particolare attraverso un pieno utilizzo delle tecnologie telecomunicative in rete Internet (servizi di portale, e-services, cup-web) e aumentare la penetrazione sul mercato nazionale nell’area della distribuzione telematica di servizi alla persona e dell’accesso alla sanità, ai servizi socio-assistenziali e di benessere, realizzando tutte le possibili economie di scala legate alla produzione, in modo da garantire competitività dei costi e livelli avanzati di servizio.

Le principali linee di sviluppo per il prossimo triennio sono rappresentate da:

i ) AFM S.p.A.

Il 2000 è stato il primo anno della partnership tra i Comuni soci e GEHE AG in AFM S.p.A.. L’anno più importante per le attese e l’attenzione che azionisti, cittadini, lavoratori, ed i vari interlocutori dell’impresa avevano su questa innovazione amministrativa ed imprenditoriale insieme.

I risultati sono andati oltre le più rosee aspettative per la capacità degli azionisti pubblici e privati di lavorare insieme, con una valutazione positiva dei cittadini, come verificato dalla ricerca realizzata dall’Università di Bologna e presentata il 28 ottobre 2000 in Cappella Farnese al primo "compleanno", che ha registrato un aumento dei servizi nelle Farmacie comunali ed in quelle private per l’aumento della concorrenza, ed un clima aziendale positivo e propositivo.

Gehe AG ha partecipato alla gara indetta dal Comune di Cremona aggiudicandosi il 78% delle azioni della società che gestisce le 15 Farmacie comunali cremonesi. Questa è una nuova opportunità di sviluppo e sinergie che riguarda anche AFM S.p.A..

Notevoli ed interessanti i risultati nel 2000 per quanto riguarda le Farmacie: raddoppiato il numero di ore/aula di formazione del personale, registrato un forte coinvolgimento dei dipendenti, avviati nuovi servizi, quali l’estensione dei punti di prenotazione CUP e degli autotest a tutte le Farmacie; sul territorio bisogna invece segnalare: l’iniziativa Pronto Salute (consigli al telefono e consegna a domicilio di farmaci e prodotti dell’area sanitaria e salutare 24 ore al giorno e per 365 giorni l’anno per gli anziani oltre 65 anni in assistenza domiciliare dai Comuni ed i disabili) e le 90 occasioni di incontro per l’educazione alla salute.

Anche nella Distribuzione Intermedia l’Azienda è cresciuta con l’acquisizione di un magazzino di prodotti omeopatici e l’investimento, in via di completamento entro dicembre, sul magazzino di Bologna per aumentarne l’efficienza.

Per ultimo, ma non meno importante, l’utile prima delle imposte e del goodwill previsto per il 2000 sarà il 21% più alto del 1999.

Inoltre il 1 ottobre 2000 il Comune di Castel San Pietro Terme è diventato socio di AFM S.p.A. di Bologna, affidando contestualmente alla società la gestione delle 2 Farmacie comunali per 15 anni, il che porta a 38 il numero totale delle Farmacie in gestione.

Per il 2001 la strategia del gruppo GEHE è di continuare a proporsi come partner dei Comuni che vogliono cedere la maggioranza azionaria delle società per la gestione delle Farmacie comunali, continuando a migliorare i servizi delle Farmacie per farne un modello di farmacia in Italia.

L’obiettivo è di valorizzare le Farmacie comunali sempre più come parte del Sistema Sanitario con nuovi screening utili a prevenire le malattie, di continuare negli investimenti per migliorare l’ambiente in Farmacia con 6 ristrutturazioni, di completare la gestione degli assortimenti (prodotti più utili in ciascuna Farmacia per la sua posizione geografica), di incrementare i servizi sul territorio, ottimizzando le sinergie a livello di gruppo per migliorare ancora la soddisfazione dei cittadini ed i risultati economici dell’impresa.