Allegato 2

Il quadro demografico, sociale ed economico di Bologna e della sua area metropolitana nel 2000 e gli scenari futuri

1

Le tendenze demografiche

Nel 1999 la popolazione provinciale ha conosciuto per il quarto anno consecutivo una dinamica positiva che ha portato il numero dei residenti a 917.110 unità. L’aumento registrato fra gennaio e dicembre 1999, il più elevato degli ultimi quattro anni, è stato pari a 3.991 unità (+0,4%) (vedi Tavola 1) I livelli più elevati di crescita hanno riguardato i comuni di Castel Guelfo (+3,7%), Fontanelice (+3,6%), Monghidoro e Castello d'Argile (+3,5%).

L’aumento della popolazione è ascrivibile ancora una volta al movimento migratorio. Il saldo fra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche si conferma, infatti, positivo (+7.692 unità), in sensibile crescita rispetto all’anno precedente (+913 unità; +13,5%) e su livelli decisamente superiori alla media dell’ultimo quinquennio.

L’apporto di Bologna appare rilevante; infatti, il saldo migratorio del comune capoluogo migliora decisamente rispetto al 1998 ed è contrassegnato per il quarto anno consecutivo da un valore positivo (+1.516 unità).

Tra gli altri comuni, possiamo segnalare per i valori ampiamente positivi delle dinamiche migratorie Fontanelice, Monghidoro, Bazzano, Castello d'Argile, Castel Guelfo e Castel del Rio. Gli unici comuni con un saldo migratorio negativo sono invece Calderara di Reno, Castenaso, Castiglione dei Pepoli e Zola Predosa.

Il saldo naturale dell’intera provincia si conferma ancora una volta negativo (-3.701 unità), risultando tuttavia il più contenuto degli ultimi anni. Quasi due terzi del deficit sono imputabili al comune di Bologna dove, tuttavia, le nascite risultano posizionate ormai da quattro anni significativamente al di sopra dei bassi livelli raggiunti nei primi anni ’90. Anche nel resto della provincia, comunque, sono pochissimi i comuni che nel 1999 possono vantare un numero di nati significativamente superiore a quello dei morti (Calderara di Reno e Marzabotto in particolare).

Venendo ora a descrivere più diffusamente la situazione del comune capoluogo (vedi Tavola 2), vale la pena sottolineare come nel 1999 la riduzione del numero dei residenti sia stata la più contenuta degli ultimi 25 anni e abbia portato la popolazione di Bologna alla data del 31 dicembre a 381.161 unità, di cui 178.084 maschi e 203.077 femmine.

I fattori che hanno contribuito a questo risultato sono i medesimi che hanno determinato la positiva dinamica demografica della popolazione provinciale nel suo complesso. In particolare, per quel che concerne la dinamica naturale, evidenziamo che:

- il numero dei nati (2.702 bambini), in decisa crescita rispetto al 1998 (+178 pari a +7,1%) è attestato su livelli piuttosto elevati, analoghi a quelli raggiunti verso la fine degli anni '70;

- nonostante il saldo naturale permanga negativo (-2.361 unità), esso si è ridotto del 15,6% grazie anche al calo del numero dei morti (-4,8%).

Questi andamenti sono accompagnati da una crescita sia del tasso di natalità (il numero di nati ogni 1.000 residenti) pari al 7,1 per mille, che del quoziente di fecondità (il rapporto fra numero dei nati e consistenza delle donne in età compresa fra i 15 ed i 49 anni) ormai prossimo ai 33 nati ogni 1.000 donne in età feconda (vedi Tavola 3).

La riduzione del numero dei morti ha invece come diretta conseguenza l'abbassamento del quoziente generico di mortalità a 13,3 morti ogni mille residenti (nel 1998 tale valore era pari a 13,9).

Quanto alla dinamica migratoria, cui abbiamo già accennato, vale la pena specificare che durante il 1999 un numero molto elevato e crescente di persone (11.501 unità; +448 rispetto al 1998, pari a +4%) è immigrato e un numero anch’esso significativo ma tendenzialmente stabile (9.865 unità; +105 rispetto al 1998, pari a +1,1%) è emigrato.

L’esame delle origini e delle destinazioni dei principali flussi in ingresso ed in uscita da Bologna denota che gli immigrati del 1999 provengono per il 30,6% dagli altri comuni della provincia di Bologna, per il 7,7% dalle altre province dell’Emilia Romagna, per il 26% dalle regioni meridionali e per il 19,1% dall’estero (vedi Tavola 4). Occorre evidenziare la contrazione del 13,5% circa dell'immigrazione dalle altre province dell'Emilia Romagna, il modesto ma costante aumento dei flussi da sud e isole (+4,2%) e la significativa crescita (già sostenuta nel 1998 con +13%) del flusso di immigrati provenienti dall’estero (+31,9%).

Anche nel 1999, una quota preponderante dei flussi in uscita dalla città si è indirizzata verso i comuni della provincia (61,3%): dei 6.045 emigrati nel restante territorio provinciale il 58,8% si è fermato nei comuni appartenenti alla prima cintura (zona P.U.I.) - primi fra tutti San Lazzaro di Savena e Casalecchio di Reno, ma anche Pianoro e Castel Maggiore - mentre un ulteriore 10,9% ha scelto come destinazione una delle altre province dell’Emilia Romagna.

L'analisi dei dati relativi ai primi otto mesi del 2000 indica un trend di sostanziale stabilità della popolazione: a fine agosto la variazione è infatti pari a -0,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Rispetto a gennaio si rileva una perdita di circa 1.000 individui. Al 31 agosto 2000 pertanto risiedevano a Bologna 380.228 persone (di cui 177.585 maschi e 202.643 femmine).

Il dato più rilevante di questa prima parte dell'anno sembra riguardare il numero dei nati: ben 1.915 tra gennaio ed agosto 2000, con un aumento del 10,3% rispetto allo stesso periodo del 1999. Il saldo naturale (-1.480 unità) è pertanto migliorato di 180 unità rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno, grazie anche ad una sostanziale stabilità della mortalità.

Il movimento migratorio denota invece un certo peggioramento, pur mantenendo il segno positivo che ha caratterizzato l'ultimo quadriennio. Risulta infatti stabile il numero dei nuovi iscritti in anagrafe (7.945) mentre il numero delle persone cancellate risulta in aumento del 7,3% (7.398 persone; 506 in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

La dinamica demografica ora illustrata ha determinato, come è ovvio, alcuni cambiamenti nella struttura per età della popolazione cittadina. Anche se alla fine del 1999 i residenti di 65 anni e più continuano a rappresentare oltre un quarto (26%) dell'intera compagine demografica bolognese (vedi Tavola 6), il rapporto fra il numero di anziani e quello dei giovani (l’indice di vecchiaia) scende a 287,4 (rispetto a 293 registrato al 31.12.1998). I dati più recenti confermano ulteriormente questa tendenza: ad agosto 2000 l'indice di vecchiaia è sceso a quota 283,1 evidenziando il miglior risultato dell'ultimo quinquennio.

Il territorio provinciale è caratterizzato da una popolazione mediamente più giovane di quella del capoluogo e presenta un’incidenza più contenuta degli ultrasessantacinquenni che rappresentano, alla fine del 1999, il 22,9% di tutti i residenti (vedi Tavola 5). L'indice di vecchiaia per la provincia è pari, alla medesima data, a 216,5. Le differenze esistenti a livello locale quanto a composizione per età della popolazione sono comunque talmente marcate che, nel 1999, gli indici di vecchiaia del comune più giovane (Calderara di Reno) e di quello più vecchio (Castel del Rio) sono pari rispettivamente a 105,4 e a 327,8.

Qualche cenno merita l'analisi delle principali tendenze demografiche a livello subcomunale (vedi Tavola 7). Nell'ultimo anno il calo della popolazione bolognese si è concentrato nelle zone periferiche della città, mentre nel centro storico si assiste ad una sostanziale stabilità del numero di residenti. Per quanto riguarda i singoli quartieri si può notare che solo Reno segnala un incremento annuo dei propri residenti (+276); al contrario, a Savena è avvenuta la maggiore perdita demografica (-578 unità, la metà della contrazione complessiva). A livello di singola zona, può essere interessante osservare come anche Colli e Malpighi registrino un percettibile incremento di popolazione.

In analogia con quanto si registra a livello nazionale, è proseguita anche nel 1999 la crescita dei residenti con cittadinanza straniera (vedi Tavola 8).

Nel capoluogo i residenti stranieri hanno raggiunto al 31 dicembre 1999 le 14.439 unità (+15,6% rispetto al 1998) (vedi Tavola 9). Il ritmo di crescita più accentuato ha ancora una volta riguardato la componente femminile (+17,7% contro il +13,8% di quella maschile) ed è tipico di una fase avanzata di ricongiungimenti familiari. Ad ulteriore dimostrazione di questa tendenza, vale la pena ricordare che nel corso del 1999 sono nati 226 bambini con cittadinanza straniera (l'8,4% del totale dei nati).

Anche i dati relativi ai primi otto mesi del 2000 confermano la crescita della presenza straniera tra i residenti: al 31 agosto essi erano 15.562, il 4,1% della intera popolazione bolognese.

Marocco (2.053 unità), Filippine (1.915) e Cina (1.279) sono i paesi dai quali provengono le rappresentanze più numerose. Fra le altre realtà occorre evidenziare, oltre all'Albania (815), la Jugoslavia (679) e la Tunisia (616), altre presenze che vanno rafforzandosi come il Bangladesh (686), lo Sri Lanka (618) ed il Pakistan (521).

Anche nel resto della provincia la presenza di stranieri è una realtà ormai ampiamente consolidata. Così dalle 24.389 persone rilevate alla data del 31.12.1998 si è passati alle 28.481 del 31.12.1999 (+4.092; +16,8%) raggiungendo il 3,1% della popolazione complessiva.

La presenza straniera assume maggior peso in alcuni comuni montani (Monghidoro, Grizzana Morandi, Loiano, Granaglione e Vergato), mentre l'incidenza più bassa riguarda i comuni di Castenaso, Lizzano in Belvedere, Malalbergo e Ozzano dell'Emilia.

Qualche breve cenno merita l'analisi della dinamica delle famiglie registrate in anagrafe.

Durante lo scorso anno è proseguita la crescita dei nuclei familiari residenti nel comune e nella provincia di Bologna (vedi Tavola 10). Alla data del 31 dicembre 1999 le famiglie residenti nell’intera provincia superavano le 400.000 unità (oltre 5.000 in più rispetto alla fine del 1998; +1,4%), mentre nel comune capoluogo erano oltre le 182.000 unità (+1.914; +1,1%).

Crescono, in termini assoluti e relativi, le famiglie unipersonali che, al termine del 1999, a Bologna raggiungono le 71.533 unità (+2.808 rispetto al 1998; +4,1%). Le famiglie con un solo componente rappresentano ormai il 39,2% di tutti i nuclei residenti a Bologna contro il 30,1% ed il 19,2% delle famiglie costituite, rispettivamente, da due e da tre persone (vedi Tavola 11). La conseguenza diretta di tale andamento è riscontrabile nella dimensione familiare media scesa, al termine dello scorso anno, a 2,06 componenti per nucleo (contro i 2,09 del 1999).

Nei primi otto mesi del 2000 il numero delle famiglie bolognesi ha conosciuto un’ulteriore crescita: già a fine agosto ammontavano a 183.401 con un aumento di 1.000 unità rispetto a fine 1999 (vedi Tavola 11). Tale espansione è in larga parte imputabile, ancora una volta, all'incremento dei nuclei unipersonali passati dai 71.533 di fine anno agli attuali 73.323 (+2,5%) facendo ulteriormente salire l'incidenza di questa tipologia familiare (40% sul totale delle famiglie).

2

Le tendenze sociali

2.1

L'istruzione

a) I nidi e le scuole dell'infanzia

La ripresa delle nascite che ha caratterizzato la dinamica demografica degli ultimi anni ha contribuito ad ampliare, anche nel 1999, l’utenza potenziale dei nidi di infanzia. I residenti compresi fra 0 e 2 anni sono passati, infatti, dalle 7.573 unità di fine 1998 alle 7.714 del 31.12.1999 (+141 unità; +1,9%). Nei primi 6 mesi del 2000 i dati evidenziano una ulteriore crescita dei residenti in questa classe di età che raggiunge le 7.839 unità e fanno prevedere la prosecuzione di questo trend nel breve periodo.

La necessità di rispondere adeguatamente a questi andamenti demografici, unitamente alla elevata propensione ad usufruire dei servizi rivolti a questa particolare utenza, ha avuto come conseguenza l'avvio di numerosi interventi tesi a creare sia offerta aggiuntiva dei servizi tradizionali che nuove tipologie.

E' in questo ambito che il Comune di Bologna ha avviato, da alcuni anni, anche la sperimentazione di nuovi servizi come il progetto "Un anno in famiglia" (che prevede l’integrazione del reddito per le madri e i padri interessati ad usufruire dell’aspettativa facoltativa dal lavoro - prevista dalla legge 1204/71 "Tutela delle lavoratrici madri"- dopo la nascita di un figlio), il progetto educatrici familiari e la realizzazione di strutture in convenzione.

L'esame dell’andamento dell’offerta dei nidi comunali evidenzia un'evoluzione in crescita dei servizi rivolti alla prima infanzia come si evince anche dal tasso di copertura dei servizi che passa dal 29,3% nell'anno educativo1998-99 al 30,3% relativamente all'anno in corso (vedi Tavola 12).

Nel 2000 il numero dei posti nido è cresciuto, rispetto all’anno educativo precedente, di 16 unità raggiungendo complessivamente quota 2.164 (1.983 nei nidi tradizionali e 181 in quelli part-time).

Già dal 1999, inoltre, la stipula di una convenzione ha consentito l’apertura di 30 nuovi posti presso una struttura gestita da privati (ex-Botteghe di transizione) nel quartiere Porto che vengono confermati anche per gli anni 2000/2001 e 2001/2002.

Il progetto "Un anno in famiglia" trova nel 2000 ulteriore sviluppo. Il numero degli assegni erogati o da erogarsi - a favore dei genitori che intendono usufruire del periodo di aspettativa facoltativa nel primo anno di vita del figlio - viene aumentato rispetto al 1999 e dovrebbe raggiungere le 175 unità.

L'avvio del progetto "educatrici familiari" nel mese di ottobre del 2000 ha fornito un servizio alternativo ad altri 9 bambini.

Le previsioni relative alla dinamica della popolazione residente fra 0 e 2 anni (ma anche quelle relative alla classe 3-5 anni) hanno sollecitato interventi di realizzazione e ristrutturazione di strutture per l'infanzia ai fini dell'aumento della offerta dei servizi.

L'incremento che si prevede per l'anno educativo 2001-2002 è da ascriversi a tale politica e porta la disponibilità complessiva di posti nido a 2.232 unità (+3,1%).

Il previsto aumento del numero degli assegni erogati ai sensi della ex Legge 1204 (250 nell'anno 2001) ed il consolidamento del progetto "educatrici familiari" (18 bambini coinvolti) portano ad un tasso di copertura dei servizi rivolti alla prima infanzia pari al 31,2%.

L'utenza potenziale delle scuole dell'infanzia risente ovviamente della dinamica demografica in atto negli ultimi anni e presenta un trend in crescita.

La consistenza dei bambini in età 3-5 anni, alla data del 31 dicembre 1999, è risultata pari a 7.082 unità (+305 pari a +4,5%). I dati relativi ai primi sei mesi del 2000 fanno registrare un ulteriore incremento di 159 unità in questa classe lasciando intravedere un aumento anche per il prossimo anno educativo.

Nell'anno scolastico 2000-2001 risultano iscritti ad una scuola materna bolognese 7.654 bambini (vedi Tavola 13).

In particolare, le sezioni della scuola dell'infanzia gestite dal Comune di Bologna sono passate da 207 a 210 con un numero di iscritti pari a 5.175 unità (+1,2%).

La quota di utenza che, nell'anno 2000-2001, si è iscritta alle 31 sezioni gestite dallo Stato (8 più dell’anno precedente) è risultata pari a 683 unità (126 in più rispetto al 1999-2000; in termini relativi +22,6%). Gli iscritti alle 71 sezioni attivate nelle scuole autonome nell’ultimo anno sono risultati pari a 1.796 unità con una netta prevalenza della quota riconducibile alle scuole convenzionate con il Comune di Bologna (57 sezioni - fra queste, 4 sezioni attiveranno la convenzione a partire da gennaio 2001 - con 1.442 iscritti).

A testimonianza del fatto che le strutture bolognesi ospitano una quota significativa di utenza proveniente da altri comuni della provincia, anche nel 2000-2001 il tasso di copertura del sistema delle scuole dell'infanzia di Bologna - ottenuto come rapporto fra gli iscritti alle scuole (comunali, statali e autonome convenzionate e non convenzionate) e la popolazione in età 3-5 anni - è di gran lunga superiore al 100% (precisamente 105,7%).

Il tasso di copertura relativo alle scuole dell’infanzia comunali è pari al 71,5%, quello delle scuole statali al 9,4%, mentre il valore riscontrato per le scuole autonome raggiunge il 24,8% (19,9% convenzionate, 4,9% non convenzionate).

Le previsioni per l'anno scolastico 2001/2002 sono di un incremento di 2 sezioni comunali e di 8 sezioni statali per le quali la trattativa con lo Stato è in corso.

Se ciò si verificasse, i posti disponibili crescerebbero in complesso di 294 unità pari a +3,8% rispetto all'anno in corso.

b) Le scuole dell'obbligo e le scuole secondarie superiori

Nell'anno scolastico 1999-2000 il numero dei bambini iscritti alla scuola elementare è risultato in aumento e pari a 11.839, il 14,4% dei quali frequenta una scuola privata (vedi Tavola 14). Per il prossimo anno, i primi dati sulle iscrizioni, disponibili per la sola scuola pubblica, segnalano un'ulteriore crescita (230 unità in più).

Dopo un lungo periodo di calo si sta manifestando nella scuola media inferiore un recupero di iscritti. Il numero dei giovani studenti compresi fra gli 11 ed i 13 anni, infatti, è ormai prossimo alle 6.600 unità (circa 200 in più rispetto all'anno scorso). Anche in questo caso la quota di utenti che si rivolgono al sistema privato è pari a 14,5%. Le prime indicazioni sugli iscritti alla scuola pubblica per l'anno 2000-2001 indicano un'ulteriore crescita del contingente scolastico (+160 unità).

La tendenza alla riduzione degli iscritti alla scuola secondaria superiore permane anche nell’anno scolastico 1999-2000. Il numero degli alunni è infatti diminuito, in rapporto all’anno precedente, di 500 unità circa attestandosi su poco più di 15.800. La quota di coloro che optano per un istituto privato è in questo caso decisamente più ridotta di quanto abbiamo segnalato per la scuola dell'obbligo: solo il 9,4%.

I percorsi scolastici che nella scuola pubblica attraggono il maggior numero di studenti sono, nell’ordine, i licei scientifici (con il 24,9% di tutti gli iscritti), gli istituti professionali (18,7%), gli istituti tecnici industriali (15,9%), quelli commerciali (11,9%) ed i licei classici (11,3%).

Gli iscritti agli istituti tecnici e professionali gestiti dal Comune di Bologna raggiungono nell’anno scolastico in corso le 2.338 unità (-2,8% rispetto all’anno precedente). Tale diminuzione è però totalmente ascrivibile alle scuole Sirani, i cui effettivi (730 alunni) sono in diminuzione rispetto allo scorso anno. Viceversa, in crescita appaiono le iscrizioni all'istituto Aldini Valeriani (1.608 unità; +4,6%).

Bisogna inoltre ricordare che gli istituti medi superiori gestiti dal Comune di Bologna accolgono (vedi Tavola 15) una quota assai significativa di giovani (pari, nel 1999-2000, al 50,7% del totale) provenienti dagli altri comuni della provincia di Bologna o addirittura da altre province, con comprensibile prevalenza dei comuni confinanti (Castel Maggiore, Calderara di Reno, Pianoro).

c) L'Università

La diminuzione del numero degli immatricolati dell'Ateneo bolognese sembra aver subito una battuta di arresto (vedi Tavola 16). I dati, peraltro provvisori, delle nuove iscrizioni per l'anno accademico 1999-2000 si attestano infatti su di una cifra di poco inferiore alle 17.000 unità. Le donne rappresentano ormai da alcuni anni oltre la metà delle matricole.

Così pure, la popolazione universitaria nel suo complesso torna ad essere in crescita seppure in misura assai più contenuta di quanto accadeva nei primi anni novanta. Nel 1999-2000 risultavano iscritti in uno dei corsi di laurea o di diploma della nostra Università 99.322 persone.

La distribuzione degli studenti fra i diversi percorsi di studio (vedi Tavola 17) evidenzia il prevalere della facoltà di Lettere e Filosofia, che nel 1999-2000 accoglie il 16,7% di tutti gli studenti, seguita da Giurisprudenza ed Economia (entrambe 13,7%), Ingegneria (13,0%), Scienze Politiche (9,4%) e Scienze matematiche, fisiche e naturali (7,1%). Nettamente inferiori risultano le quote registrate per le altre facoltà.

Rispetto a dieci anni fa risulta particolarmente vistoso il ridimensionamento di Giurisprudenza e Medicina. Occorre però ricordare che la distribuzione delle iscrizioni tra le varie facoltà non è solo funzione degli orientamenti prevalenti tra gli studenti e delle normative che possono introdurre limiti alla loro libera scelta, ma è anche ampiamente influenzata dalla durata media degli studi e cioè dall'andamento del numero dei fuori corso.

Per quanto riguarda infine i 9.092 laureati ed i 440 diplomati che hanno conseguito il titolo nel 1999 (vedi Tavola 18) si può ricordare che essi sono costituiti per il 56,3% da donne. Queste ultime appaiono particolarmente rappresentate tra i laureati in discipline umanistiche, mentre si noti che tuttora solo 15 ingegneri su 100 sono donne.

2.2

La sanità

a) Le cause di morte

Occorre preliminarmente osservare come dall'analisi della serie storica dei tassi standardizzati riferiti al comune di Bologna emerga una diminuzione della mortalità, sia con riferimento agli uomini che alle donne.

Anche nel 1999 il più importante contributo in termini di mortalità per entrambi i sessi è dato dalle malattie del sistema circolatorio, fra le quali sono comprese, ad esempio, l’infarto miocardico, l’ictus cerebrale, l’ipertensione arteriosa (vedi Tavola 19). Le morti causate da questo gruppo di cause hanno riguardato nello scorso anno ben 2.008 casi, pari al 39,7% del totale.

La seconda causa di morte in ordine di importanza è costituita dai tumori, ai quali nel 1999 sono attribuibili 1.572 decessi pari, percentualmente, al 31% dei morti residenti complessivi.

In posizione nettamente distaccata si trovano le malattie del sistema respiratorio (8,3%), le cause esterne dei traumatismi e avvelenamenti (3,9%), le malattie dell’apparato digerente (3,3%). e quelle delle ghiandole endocrine e del metabolismo (3,2%).

b) Le strutture ospedaliere

Il sistema sanitario bolognese rappresenta, come è noto, una realtà altamente qualificata in grado di esercitare una forte attrazione non solo sulla popolazione locale.

I 4.191 posti letto disponibili su scala provinciale (191 in meno rispetto al 1998; -4,4%) risultano localizzati nel modo seguente:

I ricoverati durante il 1999 hanno portato il numero delle giornate di degenza a 1.318.987 (-2,2%) con una lieve contrazione della durata media della degenza (6,85 giornate).

A Bologna città, nel 1999, si contavano 3.036 posti letto pubblici, con un calo di 162 unità rispetto al 1998 (-5,1%). Più della metà di questi posti letto (53,5%) sono collocati presso l’azienda ospedaliera S. Orsola-Malpighi.

I pazienti dimessi nel 1999 dai presidi ospedalieri pubblici e dalle case di cura private che sono localizzate nel comune di Bologna appartengono (vedi Tavola 21) per il 44,5% alla Azienda USL Città di Bologna. Dalle aziende degli altri comuni della provincia e delle altre province emiliano-romagnole giungono, rispettivamente, il 26,8% ed il 9,4% dei dimessi. Un ruolo significativo e crescente è occupato inoltre dai pazienti extra-regionali (18,4% del totale dei dimessi).

I dipendenti delle Aziende Usl della provincia di Bologna ammontavano nel 1999 a 15.674 unità (+1,1% rispetto al 1998) e per quasi il 63% risultano in carico all’Azienda USL Città di Bologna e all’Azienda ospedaliera S.Orsola-Malpighi (vedi Tavola 22).

c) La tossicodipendenza

Durante il 1999 i tossicodipendenti in carico ai servizi cittadini (vedi Tavola 23) sono stati 1.368 (+8,6% rispetto al 1998). Di questi il 22,1% (302 unità) sono nuovi utenti, mentre coloro che, con o senza interruzione del rapporto, erano già stati in carico ammontano a 1.066.

Il significativo incremento del numero degli utenti è da ascrivere da un lato - per quanto attiene i soggetti già seguiti in precedenza - al prolungamento del trattamento ed al miglioramento delle condizioni di vita che deriva dalla presa in carico da parte dei servizi; dall'altro - per quanto riguarda i nuovi utenti - all'aggancio di nuove tipologie (stranieri, non residenti) grazie anche all'attività degli street workers (307 persone contattate nel 1999) e ad una aumentata offerta di servizi.

Da segnalare la diminuzione del numero degli interventi del servizio 118 per tossicodipendenza (in aumento la percentuale di interventi di tipo "lieve", in diminuzione quelli "critici").

Il numero dei decessi nella città si è stabilizzato negli ultimi tre anni sui 40 soggetti all'anno. In particolare nel 1999 sono decedute 38 persone per overdose rispetto alle 43 dell'anno precedente. L'Osservatorio Epidemiologico sulle tossicodipendenze rileva, fra l'altro, una contestuale e significativa diminuzione di questa causa di morte tra gli utenti o ex utenti dei SERT.

d) L’Aids

Secondo l'Osservatorio epidemiologico del Comune di Bologna i dati riferiti alle segnalazioni di AIDS nel corso del 1999 nella nostra città sembrerebbero indicare:

Dalla documentazione per il 1999 relativa ai nuovi casi e ai morti per Aids nella nostra città (vedi Tavola 24) si ricava che, fra gennaio e dicembre, i nuovi casi denunciati fra i residenti bolognesi sono ridotti a 14 (contro i 39 del 1998) e così pure è diminuito il numero dei morti: dai 25 registrati nel 1998 si è passati infatti ai 14 dello scorso anno. Occorre però segnalare che nella prima parte dell’anno in corso i decessi per Aids ammontano già a 16, quattro in più rispetto allo stesso periodo del 1999.

2.3 I servizi socio-assistenziali per gli anziani

L'insieme dei servizi socio-assistenziali di competenza dei Quartieri rivolti alla popolazione anziana ,coerentemente all'evoluzione dell'utenza potenziale, dovrebbe presentare nel 2001 il seguente sviluppo (vedi Tavola 25):

Si conferma così la tendenza al potenziamento di questi servizi che nel 2000 ha visto aumentare significativamente gli utenti e le ore del servizio di assistenza domiciliare e salire i posti offerti nelle strutture residenziali.

Il complesso delle risorse messe a disposizione dei Quartieri per gli interventi a favore degli anziani (compresi anche buoni mensa, vacanze in città e sussidi per l’autonomia) sale conseguentemente da 37,3 miliardi nel 2000 (Prc2) a 39,4 nel 2001.

2.4

Criminalità

L'analisi della criminalità nella nostra provincia si basa sui risultati presentati nei rapporti della Regione Emilia Romagna relativi a questo tema (Progetto Città sicure) (vedi Tavola 26).

Prima di passare in rassegna gli andamenti registrati dalle diverse tipologie di reati è sicuramente utile richiamare ancora una volta le considerazioni metodologiche e le precauzioni interpretative poste in evidenza ripetutamente dagli autori dei Rapporti, e cioè che: "La statistica sulla delittuosità non indica l’andamento della criminalità reale, ma unicamente il variare quantitativo dei fatti di reato che sono venuti a conoscenza delle forze di polizia: in altri termini questo dato è in funzione tanto dell’andamento reale della criminalità, quanto della propensione denunciataria e del suo variare nel tempo e nello spazio che della efficienza stessa delle agenzie preposte alla repressione dei reati."

Iniziando dal capoluogo, i dati più recenti mostrano una minore frequenza di alcune categorie delittuose (scippi, rapine, furti in appartamento e su auto in sosta). Al tempo stesso si assiste però ad una recrudescenza di borseggi, furti di vetture, reati nel campo della prostituzione o nel commercio di stupefacenti.

Rispetto al 1998, infatti, il numero complessivo dei furti risulta in diminuzione, ma nonostante questo Bologna detiene un triste record in fatto di borseggi (6.746 in 12 mesi). Contestualmente appaiono in aumento i furti d'auto (quasi 4.000, +13,5% in un anno) e quelli nei negozi (poco più di 1.800, +7,7%). Diminuiscono le rapine: nel 1999 ne sono state denunciate 630 contro le 659 del 1998. In aumento appaiono invece i reati collegati allo spaccio degli stupefacenti (953 contro gli 834 del 1998) e ancor di più quelli legati alla prostituzione (126 contro 90).

Anche negli altri comuni della provincia di Bologna si conferma il calo rispetto al 1998 del numero di rapine, scippi, furti in appartamenti ed in auto in sosta, ma in questo caso sono in diminuzione anche i borseggi. In crescita risultano invece, anche in questo caso, i reati connessi al mercato degli stupefacenti.

3

Le tendenze economiche

3.1

Il quadro nazionale

In base ad una stima preliminare effettuata dall'Istat, nel III trimestre del 2000 la crescita del PIL (valutato ai prezzi 1995 e destagionalizzato) risulta pari a +0,5% rispetto al trimestre precedente e a +2,4% nei confronti del terzo trimestre 1999. La crescita congiunturale del PIL sintetizza una riduzione contenuta del valore aggiunto industriale e una crescita di quello dell'agricoltura e dei servizi.

Rispetto ai dati relativi al I e al II trimestre (la variazione tendenziale era rispettivamente del 3% e del 2,6%) emerge dunque un rallentamento dell'economia, dovuto principalmente al caro-petrolio, che fa dubitare della possibilità di raggiungere l'obiettivo del 2,8% su base annua così come ipotizzato dal Governo nella "Relazione previsionale e programmatica per il 2001".

Fra gli indicatori della congiuntura dell'economia reale, l'indice della produzione industriale (il principale ed il più tempestivo) presenta in settembre un incremento tendenziale del solo 1,2% attestando la crescita nei primi nove mesi a +3,8% rispetto allo stesso periodo del 1999.

Nell'ambito delle attività manifatturiere, gli incrementi più sostenuti si hanno nei settori del legno e dei prodotti in legno (+8,7%), della meccanica (+5,1%), della lavorazione dei minerali non metalliferi (+2,7%), dei metalli (+1,9%) e dei mezzi di trasporto (+1%).

Diminuzioni si sono registrate invece per i settori delle pelli e delle calzature (-7,1%), delle raffinerie di petrolio (-3,4%), dei prodotti chimici e fibre sintetiche (-2,2%) e degli alimentari (-2,1%).

Quanto alla destinazione economica, sono i beni di investimento (+2,8%) ad evidenziare l'incremento più significativo seguiti dai beni intermedi cresciuti dell'1,9%. In diminuzione invece l'attività nel settore dei beni di consumo che accusano un calo dell'1,5%.

L'indice degli ordinativi nell'industria (indicatore anticipatore della produzione industriale nel breve-medio periodo) fa registrare un aumento tendenziale nel mese di agosto pari a +18,9% con incrementi significativi sia per quanto riguarda la provenienza interna (+14,8%) che quella estera (+23,8%).

Un fronte che suscita qualche preoccupazione è quello dell’inflazione.

In Italia i dati provvisori delle città campione indicano per l'indice dei prezzi per l'intera collettività a novembre un valore fra il 2,7% e il 2,8%. Si tratta del valore più elevato dalla fine del 1996 che prosegue la tendenza al rialzo registrata in corso d'anno.

E' il trasferimento verso i prezzi finali dei movimenti delle variabili internazionali (petrolio e dollaro in testa) a spiegare in larga parte l'andamento dell'indicatore.

Il permanere però di un differenziale fra i livelli di inflazione italiani e quelli dei nostri partner europei più virtuosi (Germania e Francia in primo luogo) pare riflettere non tanto una diversa reazione alla evoluzione del mercato delle materie prime, bensì il permanere di fattori strutturali che determinano una maggiore dinamicità dei prezzi soprattutto nei servizi privati.

In ulteriore miglioramento appare lo stato dei conti pubblici. Il fabbisogno del settore statale relativo ai primi dieci mesi dell’anno rispetta la tabella di marcia prevista nel DPEF 2001-2004 consentendo di raggiungere senza alcun problema l’obiettivo dell'1,3% nel 2000 e dello 0,8% nel 2001 per il rapporto tra deficit pubblico e PIL.

Segnali positivi giungono anche dal mercato del lavoro: il livello dell'occupazione ha raggiunto il massimo dal 1992. Secondo la rilevazione trimestrale sulle forze di lavoro condotta dall’Istituto nazionale di statistica il numero degli occupati a luglio 2000 è risultato pari a circa 21,3 milioni di unità, con un incremento di 428.000 unità (+2%) nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno. L’aumento su base annua dell’occupazione ha beneficiato della forte crescita delle forme di lavoro atipico; il contributo effettivo degli specifici istituti contrattuali (occupazione dipendente a termine e a tempo parziale) è stato nell’ultimo anno di 202.000 unità (il 47,2% della crescita complessiva dell’occupazione).

A livello settoriale l’incremento annuo più significativo (+3,1) è stato registrato dal settore dei servizi (in primo luogo dal comparto dei servizi alle imprese e dei trasporti e comunicazioni) e delle costruzioni (+2,1%). In netto ed ulteriore calo risulta invece l’agricoltura (-2,4%), mentre l’industria in senso stretto ha interrotto la recente fase di discesa facendo registrare +0,3%.

A seguito degli andamenti descritti si riduce ulteriormente il tasso di disoccupazione, che passa dall’11,1% del luglio 1999 all’10,1% dell’ultima rilevazione (il tasso più basso dal luglio 1993).

Il ricorso alle ore di cassa integrazione guadagni nel mese di luglio è diminuito, nelle grandi imprese dell'industria, dell'8,2 per cento rispetto ad un anno prima facendo registrare, nei primi sette mesi del 2000, una variazione media negativa pari a -28,1% rispetto allo stesso periodo del 1999.

3.2

Il quadro regionale

Il quadro congiunturale regionale che emerge dai rapporti predisposti dall’Unione Regionale delle Camere di Commercio appare caratterizzato, nel periodo gennaio-giugno 2000, da risultati estremamente positivi. La crescita dei primi tre mesi dell’anno si è consolidata nel II trimestre facendo registrare un aumento tendenziale della produzione dell’industria manifatturiera emiliano-romagnola del 5,5%.

Tutti i settori, ad eccezione del gruppo delle "altre attività manifatturiere" (-1,1%), hanno apportato un contributo positivo, anche se gli aumenti più consistenti si sono manifestati nelle industrie dei metalli e delle loro leghe e nelle cartiere.

L’importante settore metalmeccanico ha fatto registrare un incremento del 6,7% migliorando di quasi tre punti percentuali il trend dei dodici mesi precedenti.

Tale andamento deriva dal consolidamento della ripresa della domanda interna (+6,8%), ma anche dalla ulteriore espansione della domanda estera (+8,1%). Tutti i settori presentano variazioni tendenziali positive ad eccezione, sul mercato interno, del comparto dei mezzi di trasporto e delle altre industrie manifatturiere; sul mercato estero risultano in contrazione il comparto delle maglierie, del vestiario e delle pellicce e delle altre industrie manifatturiere.

Le indagini sulle forze di lavoro condotte trimestralmente dall’Istat hanno riscontrato, su scala regionale, per il mese di luglio un tasso di occupazione pari a 51,7% a fronte del 51,1% di dodici mesi prima.

Sempre nel periodo gennaio-luglio 2000 l'occupazione è cresciuta in media dell'1,3%. Il tasso di disoccupazione scende al 3,3%, rispetto ad un dato nazionale che si attesta sul 10,1%.

Nei primi otto mesi del 2000 la Cassa integrazione guadagni è stata caratterizzata dalla forte riduzione degli interventi anticongiunturali. Le ore autorizzate dalla gestione ordinaria sono diminuite del 40,2% rispetto allo stesso periodo del 1999: una tendenza in linea con la buona intonazione congiunturale che ha caratterizzato l'industria sia manifatturiera che delle costruzioni (i maggiori utilizzatori della CIG). Fra gennaio e agosto 2000 le ore autorizzate dalla Cassa integrazione guadagni straordinaria sono risultate invece in forte aumento (+59,5% rispetto al corrispondente periodo del 1999).

Lo scenario disegnato, per il breve e medio termine, dal rapporto dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio indica per il terzo e quarto trimestre 2000 una ulteriore lieve accelerazione del ritmo di crescita della produzione industriale che determinerà un tasso medio di crescita nel 2000 di oltre il 6%. Successivamente il ritmo di crescita rallenterà, pur mantenendosi a livelli significativi.

La fase di accelerazione degli ordini esteri, interrottasi nel II trimestre del 2000, appare momentanea (si ipotizza un ritorno a tassi superiori al 9%), mentre anche la domanda interna, se pur a livelli inferiori rispetto a quelli registrati nei dodici mesi trascorsi, rimarrà ad un tasso superiore all'attuale media decennale di crescita.

3.3

Il quadro provinciale

a) La produzione

L'analisi congiunturale riferita alla provincia di Bologna evidenzia un quadro positivo dei principali indicatori.

Secondo le indagini svolte da Unioncamere, la produzione industriale registra nel I semestre del 2000 un incremento significativo pari a +4,9%. Hanno trovato conferma, nella prima parte dell'anno in corso, i segnali positivi emersi a fine 1999 quando la variazione congiunturale fece registrare +8,9% e quella tendenziale +0,6%, dopo un periodo contrassegnato da valori negativi.

All’origine di questi risultati si trova un incremento della domanda i cui valori tendenziali risultano positivi e crescenti dal terzo trimestre del 1999, fino ad evidenziare +10,8% nel corso del secondo trimestre 2000. La componente estera si mantiene nell'anno su incrementi significativi (+13,1% nel secondo trimestre), ma anche gli ordini provenienti dal mercato interno sono caratterizzati da una positiva dinamica.

b) Il movimento anagrafico delle imprese

Nel 1999 il sistema imprenditoriale della nostra provincia fa registrare un saldo attivo fra le imprese iscritte e quelle cancellate dal Registro delle Imprese gestito dalla Camera di commercio (vedi Tavola 27).

Al netto del settore "Agricoltura, caccia e silvicoltura" le nuove iscrizioni sono state infatti pari a 6.112 unità (+4,0%) mentre le cessazioni hanno raggiunto la quota di 4.818 unità (-8,8%). Lo stock delle imprese attive è passato pertanto dalle 69.396 imprese di fine 1998 alle 70.327 del 1999.

Nei primi nove mesi dell'anno in corso, accanto ad un numero di iscrizioni (5.233) superiore a quello delle cancellazioni (3.989), si segnala un modesto incremento, rispetto al dato di chiusura dell’anno precedente, del numero delle imprese attive (71.256 contro 70.327 pari a +1,3%).

Il buon andamento nel periodo gennaio-settembre 2000 rende ancora più evidente una tendenza di lungo periodo presente anche a livello nazionale: e cioè, il continuo e graduale accrescimento delle imprese che adottano, per la loro costituzione, una qualche forma societaria. Rispetto al settembre 1999, le società di capitale incrementano infatti la loro consistenza del 5,5%, quelle di persone registrano un +0,9%.

Anche le ditte individuali crescono dello 0,9% e continuano ad occupare alla fine di settembre 2000 una posizione di assoluta predominanza (quasi 39.700 unità) rappresentando ben il 55,7% delle imprese attive. Al secondo posto si trovano collocate le società di persone che ammontano ad oltre 17.000 unità (24,3% delle imprese attive), seguite dalle società di capitale (12.861 unità pari al 18% del totale).

c) L'occupazione

L’indagine sulle forze di lavoro, condotta trimestralmente dall’Istat, evidenzia ancora una volta l’ottimo posizionamento di Bologna, sia in ambito nazionale che regionale (vedi Tavola 28). Nel 1999, infatti, il tasso di attività della nostra provincia è superiore di oltre cinque punti percentuali rispetto a quello nazionale (53,2% contro 47,9%). Anche rispetto alla media regionale Bologna evidenzia una maggiore partecipazione al mercato del lavoro, in particolare modo della componente femminile. Il tasso di disoccupazione di Bologna (3,3%) - diminuito rispetto a quello dell’anno precedente (4,4%) - si posiziona ancora una volta notevolmente al di sotto del valore nazionale (11,4%). L’intonazione positiva del mercato del lavoro della nostra provincia si coglie anche dal confronto con le province delle 18 maggiori città italiane nel quale Bologna si distingue per il più basso tasso di disoccupazione.

Durante i primi sei mesi del 2000 calano le ore concesse nella provincia di Bologna dalla gestione ordinaria della Cassa Integrazione Guadagni. Si passa infatti dalle 968.951 ore concesse tra gennaio e giugno 1999 alle 540.134 ore dello stesso periodo del 2000 (-44,3%). Un andamento opposto si registra per gli interventi straordinari passati nel medesimo intervallo temporale dalle 164.494 ore del 1999 alle 196.352 ore del corrente anno (+19,4%).

d) Il reddito prodotto

Le stime del valore aggiunto pro-capite a prezzi 1990 delle province italiane per il periodo 2000-2003, presentate dall’istituto di ricerca Prometeia nello scorso ottobre, consentono di apprezzare l’ottimo piazzamento su scala nazionale dell’area bolognese.

Per entrambi gli anni, Bologna si presenta infatti al primo posto della graduatoria nazionale (vedi Tavola 30). Il dato pro-capite relativo alla nostra provincia è pari a 39,6 milioni nel 2000 per raggiungere nel 2003 i 42,8 milioni ad un tasso medio annuo di crescita pari a +2,6%.

Tra le altre grandi città solo Milano (38,8 milioni nel 2000; 41,2 milioni nel 2003) riesce ad avvicinarsi al valore stimato per Bologna.

Trieste, Firenze e Verona seguono nella graduatoria con valori compresi fra i 32 e 35 milioni nel 2000 e fra 35 e 37 milioni nel 2003. Nelle ultime posizioni si trovano città del Mezzogiorno (Catania, Napoli e Palermo) con valori pari a meno della metà dei livelli bolognesi.

Quanto alla dinamica prevista nel periodo in considerazione, il tasso di crescita medio anuo di Bologna si colloca in linea con la media nazionale (+2,6%). Tra le prime province per dinamismo troviamo Catania (3,3%), Firenze e Genova (3%).

e) L'inflazione

A Bologna nel mese di novembre 2000 l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività ha fatto registrare una variazione mensile pari a +0,6% ed un tasso tendenziale del +2,7%. Il dato risulta in deciso aumento rispetto a quello registrato nel mese di ottobre (+2,3%) e comunque il più elevato dei primi undici mesi dell'anno.

Il primo quadrimestre del 2000 era stato infatti caratterizzato da una sostanziale stabilità dei prezzi intorno al +2,1%. Nel secondo quadrimestre, i valori tendenziali si erano presentati in aumento facendo registrare un massimo ad agosto pari a +2,5%. I mesi di settembre ed ottobre sembravano aver portato ad un ridimensionamento dell'indice (vedi Tavola 32).

L'analisi dell'inflazione con riferimento alle tipologie di beni che compongono il paniere evidenzia andamenti alquanto differenziati.

Tutti i capitoli di spesa evidenziano incrementi nei valori tendenziali (rispetto a quelli calcolati nel mese di ottobre), ad eccezione del capitolo dell'istruzione che aveva peraltro già fatto registrare un aumento congiunturale lo scorso mese pari a +4,8%.

L'impennata inflazionistica è dovuta in larga parte agli aumenti delle tariffe per l'energia elettrica e il gas per riscaldamento e cottura cibi (+1% la variazione tra ottobre e novembre), ma si registrano anche rincari, tra gli altri, nei prezzi di alcuni generi alimentari (+0,7%), nei mobili e servizi per la casa (+1%), nell'abbigliamento e calzature (+0,6).

Fra i capitoli che a Bologna evidenziano andamenti costantemente al di sopra dell’indice generale si segnalano: "abitazione, acqua, energia e combustibili" (dal 4,2% di gennaio al 6,3% di novembre), "istruzione" (dal 2,2% al 9,4%), "trasporti" (dal 4% al 3,5%) e "alberghi, ristoranti e pubblici esercizi" (dal 2,7% al 3,3%).

Sul versante opposto, invece, mostrano andamenti inferiori alla media i seguenti capitoli: "bevande alcoliche e tabacchi" (dal 2% allo 0,3%), "mobili, articoli e servizi per la casa" (dall'1,2% al 2,5%), "ricreazione, spettacoli e cultura" (dallo 0% all'1,3%) e "comunicazioni" (da -2,9% a -3%).

Quest'ultimo capitolo è l'unico ad evidenziare costantemente variazioni tendenziali negative, anche se l'aumento dei prezzi dei servizi postali ha determinato a novembre una variazione mensile positiva pari a +0,1%.

Esaminando i dati relativi alle 12 città campione capoluoghi di regione si evidenziano le situazioni poste agli estremi della graduatoria predisposta sulla base dei tassi tendenziali dell’indice dei prezzi al consumo.

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, gli incrementi più elevati si sono registrati a Bari (+3,6%), Trieste (3,4%), Torino (+3,3%), Venezia (3,2%).

Gli aumenti più contenuti hanno interessato, invece, Napoli (2%), Palermo e Genova (2,3%).

Bologna si colloca in linea con il dato medio nazionale (+2,7%) assieme a Perugia.

f) Le nuove abitazioni e l’andamento del mercato immobiliare

Il 1999 appare come un anno del tutto particolare per quel che riguarda l’attività edilizia a Bologna. Tanto la progettazione di nuove abitazioni quanto l’attività di inizio dei lavori hanno infatti toccato in quest’anno uno dei livelli più alti dell’ultimo decennio.

Le abitazioni progettate nel 1999, vale a dire quelle per le quali è stata rilasciata dal Comune una regolare concessione edilizia, sono risultate pari a 1.110 (vedi Tavola 33), più del doppio rispetto al valore pur considerevole raggiunto nel 1998 (479 abitazioni). Tale incremento è imputabile anche alla approvazione definitiva di numerosi piani particolareggiati.

Ancora più significativo appare l’aumento registrato rispetto all’anno precedente dal numero delle abitazioni iniziate, quelle cioè per le quali è stato comunicato al Comune, da parte del titolare della concessione, l’inizio dei lavori.

Nello scorso anno è stata avviata la costruzione di ben 1.325 abitazioni, un numero addirittura 6 volte superiore rispetto a quello registrato nel 1998 (218 alloggi iniziati).

Nei primi otto mesi del 2000 l'attività di progettazione sembra essere ritornata su valori più consueti ed infatti il numero delle concessioni rilasciate tra gennaio e agosto 2000 (540) è risultato nettamente inferiore rispetto a quello rilevato nello stesso periodo del 1999 (933). Anche le indicazioni relative all'inizio lavori nel 2000 mostrano un vero e proprio dimezzamento dei valori raggiunti l'anno prima: solo 453 abitazioni cominciate rispetto alle 1.118 dello stesso periodo dell'anno scorso.

Per quanto concerne le abitazioni ultimate, nel 1999 la comunicazione di conclusione dei lavori trasmessa al Comune da titolari di concessioni edilizie ha riguardato 211 abitazioni contro le 329 dell’anno precedente. A partire dal 2000 comincia ad essere portata a termine una parte delle numerose costruzioni messe in cantiere negli scorsi anni: tra gennaio e agosto il numero delle ultimate è raddoppiato rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (225 contro 151).

Per quel che riguarda la dislocazione delle nuove edificazioni sul territorio comunale, si segnala che le ultimazioni di alloggi residenziali nel 1999 hanno riguardato principalmente i quartieri Reno (111 nuove abitazioni, concentrate nella zona Barca) Navile (44) e San Vitale (24), gli stessi quartieri in cui, peraltro, si sono registrati negli ultimi dieci anni i maggiori incrementi nel patrimonio abitativo e dunque nella popolazione ivi residente. Poco meno del 50% dei nuovi alloggi costruiti fra il 1990 ed il 1999 si è concentrato in due sole zone della città: più di 1.000 abitazioni sono state costruite a Corticella (in particolare nelle zone Dozza e Croce Coperta) ed oltre 800 nella zona San Vitale (soprattutto nella zona di via Larga).

Secondo l’ultimo rapporto sull’andamento del mercato immobiliare elaborato dall’Osservatorio sul Mercato Immobiliare di Nomisma, il primo semestre del 2000 è risultato piuttosto vivace quanto a volume di transazioni soprattutto nelle zone semicentrali e periferiche. Sensibile è anche l'aumento segnalato nei prezzi delle abitazioni del centro città (+4%). A maggio 2000 il prezzo medio di un'abitazione libera indipendentemente da tipologia e localizzazione è stimato prossimo ai 3,3 milioni per metro quadrato, con un campo di variazione compreso fra i 2,9 milioni di lire in media nella periferia e i 4,7 milioni medi nelle zone di pregio.

Le previsioni formulate per il secondo semestre dell'anno sono improntate ad una generale stabilità del volume di compravendite, salvo un leggero aumento per le aree centrali e periferiche.

g) Il movimento turistico

Gli arrivi di turisti segnalati nel 1999 nell'intera provincia ammontano a quasi 1.270.000 unità, in leggera crescita rispetto al 1998 (+2,4%). Bologna ha coperto più della metà degli ingressi di turisti, richiamandone poco meno di 670.000, numero pressochè analogo a quello registrato nel corso dell'anno precedente (vedi Tavola 35). Le presenze sono risultate pari a 1.309.182 unità nella sola Bologna e a 2.858.397 nell'intera provincia. In media, dunque, ogni ospite si trattiene per circa due giorni.

Ricordiamo che il capoluogo dispone attualmente di 75 esercizi alberghieri, che contano circa 4.000 camere e 7.500 letti. Due ostelli e un campeggio completano l'offerta di posti per quanti desiderano, per motivi di svago o lavoro, soggiornare nella nostra città.

Vale la pena segnalare che la componente straniera costituisce circa un terzo degli arrivi nella nostra città, percentuale in netta crescita se si pensa che dieci anni fa solo un turista su quattro era straniero.

Le nazionalità più rappresentate appaiono nell'ordine quelle di tedeschi, francesi, statunitensi, inglesi, spagnoli, svizzeri, giapponesi, olandesi e austriaci.

La percentuale di non italiani tra i turisti si abbassa se si analizzano i flussi in arrivo e le presenze negli altri comuni della provincia: in questo caso, infatti, gli stranieri rappresentano rispettivamente il 23% ed il 17% del totale.

Da ultimo, ottimi risultati si stanno ottenendo sul fronte turistico per quanto riguarda il 2000, grazie alla concomitanza del Giubileo e della nomina di Bologna a capitale europea della cultura, eventi che stanno richiamando numerosi visitatori ed in previsione dei quali la città è stata interessata da una serie copiosa di interventi volti ad aumentarne il fascino e la capacità di accoglienza.

Il confronto tra i primi sette mesi di quest'anno e l'analogo periodo del 1999 mostra infatti un aumento del 7,2% degli arrivi che ammontano complessivamente a 396.434 persone. Pare aumentata anche la tendenza a fermarsi più a lungo in città: le presenze infatti sono aumentate del 10,6% e sono pari a 821.963. La tendenza è in particolare ad un aumento di turisti stranieri (+21,3%), che rappresentano ormai il 36% delle presenze a Bologna. Dati altrettanto confortanti riguardano i risultati del 2000 per il turismo in provincia.

Il Centro Studi Prometeia, che ha monitorato strutture alberghiere e ristorative, rivela alcuni dati assai significativi legati all'impatto economico di questo "boom": stimando la spesa media giornaliera pari a circa 200.000 lire per i turisti alberghieri ed a 85.000 lire per gli escursionisti (di passaggio a Bologna per una sola giornata) si arriva ad un aumento del Pil a livello provinciale di circa 80 miliardi, grazie all'impiego di circa 900 persone in occupazioni temporanee o permanenti.

h) L'Aeroporto

Continuano anche nel 1999 gli ottimi risultati dell'Aeroporto Marconi, che nel corso degli ultimi dieci anni ha visto più che triplicare il proprio movimento.

Il numero dei passeggeri che, fra gennaio e dicembre, hanno utilizzato lo scalo della nostra città ha superato per la prima volta la soglia dei 3 milioni, con un incremento del 15% rispetto all’anno precedente, crescita di gran lunga superiore alla media nazionale (vedi Tavola 36).

I passeggeri dei voli internazionali (prossimi a 2,2 milioni) hanno fatto registrare rispetto al 1998 una crescita assai consistente e pari al 22,4%, grazie anche ai nuovi collegamenti con Madrid, Barcellona e Lione. Molto più contenuto è risultato l’incremento del numero dei passeggeri dei voli nazionali che raggiungono quota 1.134.899 (+3,2% sull’anno precedente).

Le merci movimentate sono state pari a 21.533 tonnellate, con una crescita complessiva del 3,4%.

Nel corso del 1999 sono proseguiti l'avvio e la realizzazione di opere volte al potenziamento delle infrastrutture aeroportuali. In particolare, segnaliamo il progetto di prolungamento della pista di volo di 350 metri (costo: 140 miliardi), la prima rete italiana di monitoraggio acustico (parzialmente finanziata dal Comune), il prolungamento della via di rullaggio, i lavori per la realizzazione del secondo lotto dell'aerostazione passeggeri e il completamento della nuova torre di controllo. Inoltre è stata ultimata la sopraelevazione del parcheggio multipiano e lunga sosta per complessivi ulteriori 1.200 posti auto.

Un andamento in crescita ha caratterizzato anche i primi otto mesi del 2000. Fra gennaio ed agosto il numero complessivo di passeggeri è stato superiore a 2.400.000 unità (+7,3% rispetto allo stesso periodo del 2000), con un tasso di espansione dei passeggeri nei voli internazionali ancora più elevato (+13,6%). In questi ultimi mesi sono inoltre diventati operativi nuovi collegamenti settimanali per Cuba e Capo Verde e giornalieri con Lussemburgo e Stoccarda.

i) La Fiera e il Palazzo della Cultura e dei Congressi

Il polo fieristico bolognese, il secondo in Italia dopo Milano, denota il raggiungimento di ottimi risultati anche nel 1999. I visitatori professionali hanno approssimato nello scorso anno 1.250.000 unità (vedi Tavola 37). Le superfici vendute ammontano complessivamente a più di 895.000 metri quadrati (+6,9% sul 1998), mentre il numero di espositori ha oltrepassato le 20.000 unità, oltre un quarto dei quali non italiani.

Gli ultimi due anni sono stati di grande importanza per lo sviluppo del Quartiere Fieristico con il completamento nel 1998 e l’entrata in funzione "a regime" nel 1999 del nuovo padiglione 19/20. Nel corso del 1999, poi, il Comune e la Fiera hanno siglato un accordo grazie al quale il complesso fieristico potrà essere riqualificato ed espanso nel prossimo futuro. Tale accordo prevede infatti l'acquisizione da parte dell'Ente Fiera dell'edificio sede della Gam (in attesa di trasferimento nell'area ex Manifattura Tabacchi) nonché di alcune aree della zona nord-est della città.

L'ampliamento si accompagnerà ad un vasto programma di interventi di ristrutturazione, tra i quali, ad esempio, il collegamento tra i vari padiglioni per mezzo di percorsi coperti e a mobilità meccanizzata. Inoltre la realizzazione di una nuova uscita autostradale "dedicata" ed il potenziamento dell'attuale stazione ferroviaria della fiera dovrebbero contribuire a risolvere gran parte delle problematiche legate all’accesso dei visitatori.

l) L’Interporto

I dati raccolti per il 1999 sull’Interporto di Bologna evidenziano una diminuzione significativa del movimento ferroviario che interessa questo scalo (-10,7%), diminuzione attribuibile ai due comparti combinato e containers (vedi Tavola 38). Se, infatti, nel 1998 entrambi segnavano 790.000 tonnellate di merci in transito, nel 1999 il trasporto su containers si è attestato intorno alle 706.000 tonnellate (-10,5%) e quello combinato sulle 686.000 (-13,1%). L'unica tipologia in crescita è quella del trasporto tradizionale, che fa registrare spostamenti merci per circa 100.000 tonnellate.

Tra i principali investimenti compiuti nel corso del 1999, la Società Interporto ha portato a termine l’adeguamento di un magazzino (circa 22.000 mq.) all’attività di logistica con la realizzazione dell’impianto antincendio "sprinkler" ad alto contenuto tecnologico. Inoltre è stato sottoscritto con il Ministero dei Trasporti un atto aggiuntivo alla Convenzione originaria del 1992 a seguito del quale verranno realizzati entro il 2002 due ulteriori magazzini destinati alla medesima attività per complessivi 20.960 mq.

I dati relativi ai primi otto mesi del 2000 sembrano indicare che è tuttora in corso un ridimensionamento del volume di traffico ferroviario (-2,9%), che si è attestato intorno alle 943.000 tonnellate, di cui circa 555.000 in modalità intermodale-containers e 340.000 in intermodale-combinato, mentre il movimento tradizionale ha riguardato quasi 48.000 tonnellate di merci.

 

Tav. 1 - Movimento della popolazione residente nella provincia di Bologna negli anni 1998 e 1999.

     

1998

1999

Nati vivi

6.914

7.302

Morti

11.167

11.003

Saldo naturale

-4.253

-3.701

 

Iscritti

32.985

35.377

Cancellati

26.206

27.685

Saldo migratorio

6.779

7.692

Saldo totale

2.526

3.991

Popolazione residente al 31 dicembre

913.119

917.110

 

Bologna

382.006

381.161

Pui

194.994

196.189

Pianura

146.748

148.255

Montagna

84.943

86.054

Imolese

104.428

105.451

Fonte: Istat.

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Tav. 2 - Movimento della popolazione residente nel comune di Bologna negli anni 1998, 1999 e nel periodo gennaio-agosto 2000.

   

1998

1999

gennaio-agosto

2000

 

Nati vivi

2.524

2.702

1.915

 

Morti

5.321

5.063

3.395

Saldo naturale

-2.797

-2.361

-1.480

 

Iscritti

11.302

11.830

7.945

 

Cancellati

10.260

10.314

7.398

Saldo migratorio

1.042

1.516

547

Saldo totale

-1.755

-845

-933

Popolazione residente a fine periodo

382.006

381.161

380.228

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 3 - Tassi specifici di fecondità delle donne residenti nel comune di Bologna negli anni 1998 e 1999.

 

Classi di età

1998

1999

15-19

3,59

4,79

20-24

19,15

22,79

25-29

44,93

42,54

30-34

68,86

72,39

35-39

39,74

46,39

40-44

9,29

10,35

45-49

0,40

0,57

50-54

 

0,07

Totale

30,40

32,77

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 4 - Flussi migratori per e dal comune di Bologna negli anni 1998 e 1999 e nel periodo gennaio agosto 2000 secondo la provenienza e la destinazione.

Provenienza/destinazione

1998

1999

gennaio-agosto 2000

immigrati

emigrati

immigrati

emigrati

immigrati

emigrati

 

provincia Bologna

3.563

6.097

3.517

6.045

2.380

4.256

altre province Emilia Romagna

1.028

1.100

889

1.071

604

769

nord (eclusa Emilia R.)

1.000

734

1.013

770

675

541

centro

931

551

898

605

677

441

sud e isole

2.864

886

2.985

977

2.085

724

estero

1.667

392

2.199

397

1.341

208

Totale

11.053

9.760

11.501

9.865

7.762

6.939

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 5 - Popolazione residente nella provincia di Bologna al 31 dicembre 1999 per grandi classi di età e sesso(a).

 

Classi di età

Maschi

Femmine

Totale

v. assoluti

%

v. assoluti

%

v. assoluti

%

0 - 14

49.708

11,3

47.154

9,9

96.862

10,6

15 - 29

74.304

16,8

70.473

14,8

144.777

15,8

30 - 44

110.190

25,0

105.900

22,3

216.090

23,6

45 - 64

121.118

27,4

128.539

27,0

249.657

27,2

65 e oltre

85.996

19,5

123.731

26,0

209.727

22,9

Totale

441.316

100,0

475.797

100,0

917.113

100,0

(a) La struttura per età della popolazione residente nella provincia viene rilevata, tramite un'apposita indagine, direttamente dalla Provincia di Bologna.
La consistenza della popolazione residente differisce pertanto da quella di fonte Istat, riportata nella Tav. 1, e derivante dal movimento della popolazione.

Fonte: Provincia di Bologna - Settore Programmazione, Ufficio di statistica e Anagrafi comunali.

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Tav. 6 - Popolazione residente nel comune di Bologna al 31 agosto 2000 per grandi classi di etàe sesso.

 

Classi di età

Maschi

Femmine

Totale

v. assoluti

%

v. assoluti

%

v. assoluti

%

0 - 14

17.914

10,1

17.174

8,5

35.088

9,2

15 - 29

28.627

16,1

26.792

13,2

55.419

14,6

30 - 44

44.483

25,0

43.093

21,3

87.576

23,0

45 - 64

48.124

27,1

54.681

27,0

102.805

27,0

65 e oltre

38.437

21,6

60.903

30,1

99.340

26,1

Totale

177.585

100,0

202.643

100,0

380.228

100,0

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 7 - Popolazione residente nel comune di Bologna al 31 agosto 2000 per quartiere, zona e sesso.

 

Quartieri

Valori assoluti

Variaz. pop. totale

31.8.1999-31.8.2000

Zone

Maschi

Femmine

Totale

assol.

%

Borgo Panigale

11.507

12.581

24.088

-105

-0,4

Navile

30.783

33.610

64.393

-62

-0,1

 

Bolognina

15.202

17.388

32.590

-61

-0,2

Corticella

8.694

8.919

17.613

21

0,1

Lame

6.887

7.303

14.190

-22

-0,2

Porto

15.499

17.665

33.164

-91

-0,3

 

Marconi

6.763

7.948

14.711

-77

-0,5

Saffi

8.736

9.717

18.453

-14

-0,1

Reno

14.908

16.788

31.696

276

0,9

 

Barca

9.651

10.774

20.425

20

0,1

Santa Viola

5.257

6.014

11.271

256

2,3

San Donato

14.758

16.692

31.450

-159

-0,5

Santo Stefano

23.242

27.796

51.038

-216

-0,4

 

Colli

3.788

4.451

8.239

160

2,0

Galvani

6.403

7.377

13.780

-31

-0,2

Murri

13.051

15.968

29.019

-345

-1,2

San Vitale

21.577

25.041

46.618

-153

-0,3

 

Irnerio

6.655

7.632

14.287

-45

-0,3

San Vitale

14.922

17.409

32.331

-108

-0,3

Saragozza

17.057

20.057

37.114

-37

-0,1

 

Costa-Saragozza

11.274

13.260

24.534

-140

-0,6

Malpighi

5.783

6.797

12.580

103

0,8

Savena

28.219

32.399

60.618

-578

-0,9

 

Mazzini

18.100

20.659

38.759

-356

-0,9

San Ruffillo

10.119

11.740

21.859

-222

-1,0

Senza fissa dimora

35

14

49

-43

-46,7

Centro storico

25.604

29.754

55.358

-50

-0,1

Zone periferiche

151.946

172.875

324.821

-1.075

-0,3

Senza fissa dimora

35

14

49

-43

-46,7

Comune di Bologna

177.585

202.643

380.228

-1.168

-0,3

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 8 - Stranieri residenti nella provincia di Bologna al 31 dicembre 1998, 1999 per aree geografiche e principali paesi di cittadinanza.

 

Aree geografiche e

31.12.1998

31.12.1999

paesi di cittadinanza

M

F

Totale

M

F

Totale

Europa

3.231

3.512

6.743

3.844

4.179

8.023

di cui U.E.

1.034

1.346

2.380

1.100

1.412

2.512

Albania

831

504

1.335

1.101

699

1.800

Jugoslavia

578

521

1.099

648

606

1.254

Africa

6.125

3.734

9.859

6.916

4.576

11.492

di cui Etiopia

100

219

319

91

191

282

Marocco

3.593

2.111

5.704

4.115

2.608

6.723

Somalia

75

234

309

88

280

368

Tunisia

1.289

406

1.695

1.412

538

1.950

Asia

3.420

2.766

6.186

4.014

3.230

7.244

di cui Bangladesh

396

121

517

491

170

661

Cina

707

669

1.376

779

717

1.496

Filippine

702

1.043

1.745

824

1.209

2.033

Iran

189

122

311

190

127

317

Pakistan

663

203

866

809

273

1.082

Sri Lanka

292

214

506

370

277

647

America

481

1.083

1.564

501

1.180

1.681

di cui Usa

136

138

274

140

148

288

Perù

89

193

282

111

224

335

Oceania

11

13

24

13

16

29

Apolidi

6

7

13

7

5

12

Totale

13.274

11.115

24.389

15.295

13.186

28.481

Fonte: Osservatorio Comunale delle Immigrazioni su dati anagrafici.

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Tav. 9 - Stranieri residenti nel comune di Bologna al 31 dicembre 1998, 1999 e al 31 agosto 2000 per aree geografiche e principali paesi di cittadinanza.

 

Aree geografiche e

31.12.1998

31.12.1999

31.8.2000

paesi di cittadinanza

M

F

Totale

M

F

Totale

M

F

Totale

Europa

1.624

1.747

3.371

1.878

2.079

3.957

2.002

2.250

4.252

di cui U.E.

675

801

1.476

721

853

1.574

739

877

1.616

Albania

330

192

522

415

270

685

492

323

815

Jugoslavia

284

264

548

342

319

661

353

326

679

Africa

2.185

1.401

3.586

2.434

1.686

4.120

2.541

1.860

4.401

di cui Etiopia

84

181

265

73

159

232

65

150

215

Marocco

1.076

547

1.623

1.238

690

1.928

1.279

774

2.053

Somalia

54

171

225

58

189

247

60

195

255

Tunisia

455

89

544

473

125

598

476

140

616

Asia

2.534

2.014

4.548

2.947

2.354

5.301

3.183

2.609

5.792

di cui Bangladesh

352

100

452

434

142

576

508

178

686

Cina

533

512

1.045

593

562

1.155

657

622

1.279

Filippine

610

893

1.503

712

1.036

1.748

784

1.131

1.915

Iran

127

76

203

124

82

206

122

86

208

Pakistan

366

51

417

443

76

519

429

92

521

Sri Lanka

252

188

440

318

234

552

348

270

618

America

329

629

958

330

701

1.031

352

737

1.089

di cui Usa

96

83

179

96

93

189

100

99

199

Perù

79

164

243

93

187

280

106

215

321

Oceania

8

7

15

10

9

19

10

8

18

Apolidi

6

6

12

7

4

11

6

4

10

Totale

6.686

5.804

12.490

7.606

6.833

14.439

8.094

7.468

15.562

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 10 - Famiglie residenti nel comune e nella provincia di Bologna al 31 dicembre 1998 e 1999.

   

31.12.1998

31.12.1999 (a)

Comune di Bologna

180.488

182.402

altri comuni della provincia(a)

214.655

218.176

Provincia

395.143

400.578

(a) Dati provvisori.
Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo;
Prefettura di Bologna.

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Tav. 11 - Famiglie residenti nel comune di Bologna al 31 dicembre 1998, 1999 e al 31 agosto 2000 per numero di componenti.

 

N. componenti

31.12.1998

31.12.1999

31.8.2000

v. assoluti

%

v. assoluti

%

v. assoluti

%

1

68.725

38,1

71.533

39,2

73.323

40,0

2

54.606

30,3

54.909

30,1

54.934

30,0

3

35.626

19,7

35.047

19,2

34.526

18,8

4

17.093

9,5

16.630

9,1

16.355

8,9

5

3.411

1,9

3.255

1,8

3.217

1,8

6 e oltre

1.027

0,6

1.028

0,6

1.046

0,6

Totale

180.488

100,0

182.402

100,0

183.401

100,0

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 12 - Servizi per la prima infanzia del Comune di Bologna: andamento dei principali indicatori negli anni educativi dal 1998-99 al 2001/2002.

   

1998-99

1999-2000

2000-2001

2001-2002
(PREVISIONI)

Popolazione in età 0-2 anni (a)

7.573

7.714

7.839

8.117

 

lattanti

2.466

2.668

2.795

2.800

semidiv./divezzi

5.107

5.046

5.044

5.317

Posti di nido tradizionale

1.966

1.988

1.983

2.035

 

lattanti

340

388

387

423

semidiv./divezzi

1.626

1.600

1.596

1.612

Posti di nido part-time

152

160

181

197

 

lattanti

15

25

19

25

semidiv./divezzi

137

135

162

172

Totale dei posti nido

2.118

2.148

2.164

2.232

 

lattanti

355

413

406

448

semidiv./divezzi

1.763

1.735

1.758

1.784

Altri posti in strutture convenzionate

 

30

30

30

Assegni ex Legge 1204 (b)

104

125

175

250

Progetto educatrici familiari (c)

   

9

18

Offerta complessiva servizi

2.222

2.303

2.378

2.530

Tasso di copertura dei servizi

29,3

29,9

30,3

31,2

(a) Per gli anni educativi 1998-99 e 1999-2000 la popolazione è riferita al 31.12, per gli altri anni al 30.6.
(b) Dati riferiti agli anni solari 1998, 1999 e 2000.
(c) Servizio gestito dal Settore Istruzione. Il dato 2000-2001 è il numero massimo con cui il Settore intende avviare il servizio nell'Ottobre 2000, per poi raddoppiarlo nell'anno successivo in basa alla verifica di questo primo anno di sperimentazione.
Fonte: Comune di Bologna - Coordinamento Organizzazione decentrata.

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Tav. 13 - Sistema integrato delle scuole dell'infanzia: andamento dei principali indicatori negli anni scolastici dal 1998-99 al 2001-2002.

   

1998-99

1999-2000

2000-2001

2001-2002 (PREVISIONI)

Popolazione in età 3-5 anni (a)

6.777

7.082

7.241

7.483

Scuole dell'infanzia comunali

 

sezioni attivate

206

207

210 (b)

212 (c)

iscritti

5.018

5.114

5.175

5.269

% copertura

74,0

72,2

71,5

70,4

Scuole dell'infanzia statali

 

sezioni attivate

20

23

31 (d)

39 (e)

iscritti

476

557

683

883

% copertura

7,0

7,9

9,4

11,8

Scuole dell'infanzia autonome convenzionate

 

sezioni attivate

54

54

57 (f)

57

iscritti

1.306

1.384

1.442

1.442

% copertura

19,3

19,5

19,9

19,3

Totale sistema integrato scuole dell'infanzia

 

sezioni attivate

280

284

298

308

iscritti

6.800

7.055

7.300

7.594

% copertura

100,3

99,6

100,8

101,5

Scuole dell'infanzia autonome non convenz.

 

sezioni attivate

12

12

14

14

iscritti

323

323

354

354

% copertura

4,8

4,6

4,9

4,7

Totale complessivo

 

sezioni attivate

292

296

312

322

iscritti

7.123

7.378

7.654

7.948

% copertura

105,1

104,2

105,7

106,2

(a) Per gli anni scolastici 1998-99 e 1999-2000 la popolazione è riferita al 31.12, per gli anni successivi al 30.6.
(b) Rispetto all'anno precedente si sono aperte tre sezioni comunali nei quartieri Porto (Dall'Olio), Reno (Seragnoli), Saragozza (A.Serra).
(c) Apertura di 2 sezioni nel q.re Borgo Panigale (A. Moro, G. Rossi), chiusura di una sezione nel q.re San Vitale (Piuinsieme) compensata da un'apertura alle A. Frank nello stesso quartiere.
(d) Rispetto all'anno precedente aprono 2 sezioni nel q.re S. Stefano (Marconi), 2 al q.re Porto (De Amicis), 2 a Navile (nuova scuola Navile, c/o Bentini) e 2 a S. Vitale (al momento aprono c/o Rodari a San Donato, poi si trasferiranno nella sede delle Scandellara, nel q. re S. Vitale).
(e) Subordinate all'esito della trattativa in corso con lo Stato per l'attivazione di ulteriori sezioni.
(f) Già considerate fra le convenzionate 4 sezioni che effettivamente attiveranno la convenzione a partire dal Gennaio 2001.
Fonte: Comune di Bologna - Coordinamento Organizzazione decentrata.

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Tav. 14 - Alunni delle scuole elementari, medie e secondarie superiori (pubbliche e private) di Bologna negli anni scolastici dal 1998-99 al 2000-2001.

   

1998-99

1999-2000

2000-2001(a)

Elementari

11.704

11.839

 

Scuole pubbliche

9.962

10.130

10.360

Scuole private

1.742

1.709

 

Medie

6.400

6.591

 

Scuole pubbliche

5.520

5.637

5.797

Scuole private

880

954

 

Secondarie superiori

16.329

15.807

 

Scuole pubbliche

14.726

14.327

 
 

Ginnasi e Licei classici

1.539

1.613

 

Licei scientifici

3.901

3.572

 

Liceo e Istit. artistico

703

709

 

Magistrali

831

900

 

Tecnico agrario

261

251

 

Tecnico commerciale

1.737

1.708

 

Tecnico industriale

2.200

2.280

 

Tecnico per geometri

646

517

 

Tecnico per attività sociali "E.Sirani"

160

101

 

Professionale

2.748

2.676

 

di cui Istituti comunali

2.405

2.338

 
 

Aldini Valeriani

1.537

1.608

 

E. Sirani

868

730

 

Scuole private

1.603

1.480

 

Fonte: Comune di Bologna - Settore Istruzione e Sport.
(a) Comune di Bologna - Settore Istruzione e Sport e Provveditorato agli studi di Bologna (Dati provvisori).

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Tav. 15 - Iscritti all'Aldini Valeriani ed alle Sirani nell'anno scolastico 1999-2000 per comune di residenza.

   

Aldini Valeriani

Sirani

Totale

Bologna

798

354

1.152

Anzola Emilia

20

18

38

Argelato

53

5

58

Baricella

23

7

30

Bazzano

1

5

6

Bentivoglio

33

7

40

Budrio

25

11

36

Calderara di Reno

68

26

94

Camugnano

1

 

1

Casalecchio di Reno

18

39

57

Casalfiumanese

     

Castel Guelfo

1

 

1

Castello d'Argile

11

1

12

Castello di Serravalle

 

5

5

Castel Maggiore

122

22

144

Castel San Pietro Terme

4

2

6

Castenaso

27

29

56

Castiglione dei Pepoli

13

3

16

Crespellano

6

14

20

Crevalcore

2

1

3

Dozza

     

Gaggio Montano

2

 

2

Galliera

13

1

14

Granaglione

 

1

1

Granarolo dell'Emilia

36

8

44

Grizzana Morandi

6

1

7

Imola

1

4

5

Lizzano in Belvedere

     

Loiano

7

1

8

Malalbergo

35

3

38

Marzabotto

9

9

18

Medicina

10

4

14

Minerbio

35

6

41

Molinella

8

3

11

Monghidoro

3

 

3

Monterenzio

4

3

7

Monte San Pietro

5

17

22

Monteveglio

 

1

1

Monzuno

7

6

13

Ozzano dell'Emilia

20

11

31

Pianoro

49

18

67

Pieve di Cento

4

3

7

Porretta Terme

1

 

1

Sala Bolognese

2

5

7

San Benedetto Val di Sambro

3

1

4

San Giorgio di Piano

18

2

20

San Giovanni in Persiceto

6

4

10

San Lazzaro di Savena

28

15

43

San Pietro in Casale

22

7

29

Sant'Agata Bolognese

2

 

2

Sasso Marconi

10

14

24

Savigno

1

3

4

Vergato

6

4

10

Zola Predosa

12

20

32

provincia Bologna

1.591

724

2.315

altre province

17

6

23

Totale

1.608

730

2.338

Fonte: Comune di Bologna - Settore Istruzione e Sport.

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Tav. 16 - Iscritti al I anno ed in complesso all'Università di Bologna negli anni accademici dal 1988-89 al 1999-2000.

 

anno accademico

Iscritti al I anno

Iscritti in complesso

Totale

Femmine

Totale

Femmine

1988-89

14.545

7.271

69.066

32.877

1989-90

16.204

8.180

73.258

35.368

1990-91

16.227

8.161

78.217

38.085

1991-92

17.193

8.840

82.279

40.603

1992-93

17.305

8.752

86.043

42.827

1993-94

18.762

9.684

91.567

46.267

1994-95

18.028

9.112

94.272

47.998

1995-96

18.237

9.533

96.157

49.487

1996-97

18.188

9.668

100.529

52.174

1997-98

17.097

9.093

98.092

51.217

1998-99

16.191

8.592

97.537

51.429

1999-2000(a)

16.941

8.714

99.322

52.403

(a) Documentazione provvisoria. Fonte: Università degli studi di Bologna.

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Tav. 17 - Iscritti in complesso all'Università di Bologna negli anni accademici 1989-90 1994-95 e 1999-2000 per facoltà di iscrizione.

 

facoltà

1989-90

1994-95

1999-2000(a)

v.ass.

%

v.ass.

%

v.ass.

%

Giurisprudenza

13.449

18,4

15.527

16,6

13.644

13,7

Scienze politiche

6.681

9,1

9.661

10,2

9.317

9,4

Economia

9.800

13,4

12.920

13,7

13.606

13,7

Scienze statistiche

1.212

1,7

1.689

1,8

1.372

1,4

Lettere e Filosofia

13.000

17,7

16.687

17,7

16.609

16,7

Conserv. dei beni culturali (b)

       

2.477

2,5

Scienze della formazione(c)

4.138

5,6

6.992

7,4

5.377

5,4

Psicologia(d)

       

2.393

2,4

Scuola super. int. e trad.

62

0,1

611

0,6

899

0,9

Lingue e letter. straniere (e)

       

2.045

2,1

Medicina e Chirurgia

4.991

6,8

3.468

3,7

4.065

4,1

Scienze mat. fis. e natur.(f)

4.901

6,7

7.092

7,5

7.032

7,1

Chimica industriale

558

0,8

775

0,8

471

0,5

Farmacia

2.081

2,8

2.535

2,7

2.928

2,9

Ingegneria

8.350

11,4

12.538

13,3

12.895

13,0

Agraria

2.392

3,3

2.061

2,2

1.917

1,9

Medicina veterinaria

1.643

2,2

1.716

1,8

1.609

1,6

Scienze motorie (g)

       

566

0,6

Architettura (h)

       

100

0,1

Totale

73.258

100,0

94.272

100,0

99.322

100,0

(a) Documentazione provvisoria.
(b) Facoltà attiva a partire dall'a.a. 1996/97, in precedenza corsi di laurea/diploma attivi presso la facoltà di Lettere e Filosofia.
(c) Facoltà di Magistero fino all'a.a. 1995-96.
(d) Facoltà attiva a partire dall'a.a. 1996-97, in precedenza corso di laurea attivo presso la facoltà di Magistero.
(e) Facoltà istituita nell'a.a. 1995-96; in precedenza erano attivati corsi di laurea presso le facoltà di Lettere e filosofia e Magistero.
(f) Compreso il corso di laurea in Biotecnologie.
(g) Facoltà attiva a partire dall'a.a. 1999-2000.
(h) Facoltà attiva a partire dall'a.a. 1999-2000.
Fonte: Università degli studi di Bologna.

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Tav. 18 - Laureati e diplomati all'Università di Bologna nell'anno solare 1999 per facoltà e sesso.

 

facoltà

Maschi

Femmine

Totale

v.ass.

%

v.ass.

%

v.ass.

%

Giurisprudenza

595

14,3

898

16,8

1.493

15,7

Scienze politiche

337

8,1

536

10,0

873

9,2

Economia

777

18,6

769

14,3

1.546

16,2

Scienze statistiche

73

1,8

121

2,3

194

2,0

Lettere e Filosofia

334

8,0

941

17,6

1.275

13,4

Conserv. dei beni culturali

7

0,2

54

1,0

61

0,6

Scienze della formazione

38

0,9

328

6,1

366

3,8

Psicologia

84

2,0

351

6,5

435

4,6

Scuola super. int. e trad.

14

0,3

126

2,3

140

1,5

Lingue e letter. straniere

1

     

1

 

Medicina e Chirurgia

164

3,9

317

5,9

481

5,0

Scienze mat. fis. e natur.

350

8,4

354

6,6

704

7,4

Chimica industriale

57

1,4

45

0,8

102

1,1

Farmacia

65

1,6

196

3,7

261

2,7

Ingegneria

1.076

25,7

198

3,7

1.274

13,4

Agraria

137

3,3

63

1,2

200

2,1

Medicina veterinaria

61

1,5

65

1,2

126

1,3

Totale

4.170

100,0

5.362

100,0

9.532

100,0

di cui: Laureati

3.964

95,1

5.128

95,6

9.092

95,4

Diplomati

206

4,9

234

4,4

440

4,6

Fonte: Università degli studi di Bologna - Osservatorio Statistico.

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Tav. 19 - Morti residenti nel comune di Bologna negli anni 1998 e 1999 secondo la causa di morte.

 

Causa di morte

1998

1999

 

v. assoluti

%

v. assoluti

%

Mal. infettive e parassitarie

33

0,6

46

0,9

Tumori

1.611

30,3

1.572

31,0

Mal. ghiandole endocrine e metabolismo

177

3,3

162

3,2

Mal. sistema nervoso e organi dei sensi

121

2,3

113

2,2

Mal. sistema circolatorio

2.101

39,5

2.008

39,7

Mal. apparato respiratorio

407

7,6

420

8,3

Mal. apparato digerente

167

3,1

166

3,3

Mal. apparato genito-urinario

51

1,0

56

1,1

Sintomi e stati morbosi maldefiniti

122

2,3

67

1,3

Cause esterne dei traumatismi e avvelenamenti

249

4,7

199

3,9

Altre cause

282

5,3

254

5,0

Totale

5.321

100,0

5.063

100,0

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 20 - Indicatori di attività degli istituti di cura pubblici della provincia di Bologna nel 1999.

   

n. medio di posti letto

giornate di degenza

n. medio giornate di degenza

presenza media giornaliera

Azienda USL Città di Bologna

1.069

371.221

7,76

1.017,04

Ospedale Maggiore C.A. Pizzardi e Bellaria

1.022

364.213

7,75

997,84

Clinica malattie nervose e mentali

47

7.008

8,53

19,20

Azienda ospedaliera di BO: Policlinico S. Orsola - Ospedale M. Malpighi

1.625

502.957

6,25

1.377,96

Istituto Ortopedico Rizzoli

342

94.190

5,59

258,05

Bologna

3.036

968.368

6,67

2.653,06

Altri comuni della provincia

1.155

350.619

7,40

960,60

Provincia di Bologna

4.191

1.318.987

6,85

3.613,66

Fonte: Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Sanità.

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Tav. 21 - Pazienti dimessi nel 1999 dai presidi ospedalieri pubblici e dalle case di cura private del comune di Bologna per azienda di residenza.

 

Azienda di residenza dei pazienti

Istituti di cura pubblici e
case di cura private site
nel Comune di Bologna

Az. osped.
S. Orsola-Malpighi

Istituto Ortopedico
Rizzoli

Totale

città di Bologna

38.535

42.341

2.469

83.345

altri comuni della provincia di Bologna

25.036

23.227

2.021

50.284

altre province dell'Emilia Romagna

7.478

8.357

1.786

17.621

altre regioni italiane

11.809

13.393

9.306

34.508

estero

830

572

173

1.575

in complesso

83.688

87.890

15.755

187.333

Fonte: Regione Emilia Romagna, Assessorato alla Sanità.

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Tav. 22 - Dipendenti delle Aziende USL della provincia di Bologna negli anni 1998 e 1999.

   

1998

1999

Azienda USL Città di Bologna

4.891

4.905

Azienda ospedaliera di Bologna

Policlinico S. Orsola - Osp. Malpighi

4.821

4.968

Istituto Ortopedico Rizzoli

1.116

1.125

Bologna

10.828

10.998

Altri comuni della provincia

4.671

4.676

Provincia di Bologna

15.499

15.674

Fonte: Comune di Bologna, Osservatorio Epidemiologico.

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Tav. 23 - Soggetti in carico ai Settori Tossicodipendenze delle USL di Bologna negli anni dal 1988 al 1999.

   

nuovi utenti(a)

in carico o
rientrati(b)

totale

1988

287

318

605

1989

292

503

795

1990

380

484

864

1991

363

537

900

1992

371

777

1.148

1993

315

831

1.146

1994

358

933

1.291

1995

301

1.004

1.305

1996

351

1.017

1.368

1997

221

1.030

1.251

1998

261

999

1.260

1999

302

1.066

1.368

(a) Che hanno avuto un primo contatto con il servizio nel corso dell'anno.
(b) Già in carico in anni precedenti con o senza interruzione del rapporto.
Fonte: Regione Emilia Romagna (fino al 1997).
Dal 1998 Azienda USL Città di Bologna - Osservatorio Epidemiologico.

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Tav. 24 - Nuovi casi denunciati e morti per A.I.D.S. fra la popolazione residente a Bologna negli anni dal 1987 al 1999 e nel periodo gennaio-agosto 2000.

nuovi casi
denunciati(a)

morti

1987

27

21

1988

41

29

1989

49

34

1990

56

38

1991

76

67

1992

84

53

1993

65

60

1994

88

72

1995

84

88

1996

71

89

1997

52

37

1998

39

25

1999

14

14

gennaio-agosto 2000

n.d.

16

(a) Denuncia obbligatoria dal gennaio 1987.
Fonte: Regione Emilia Romagna - Servizio di prevenzione collettiva.

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Tav. 25 - Andamento negli anni dal 1996 al 2001 dei principali servizi, gestiti dal Comune di Bologna, rivolti alla popolazione anziana.

   

1996

1997

1998

1999

PRC2

2000

Budget

2001

Strutture residenziali (n. utenti medi assistiti)

1.006

978

974

915

963

992

Centri diurni (n. posti offerti a fine anno)

98

118

140

201

202

216

Assistenza domiciliare

           

n. utenti medi

1.389

1.498

1.650

1.668

1.850

1.900

n. totale ore (in migliaia)

286,2

305,0

311,1

348,0

382,1

398,0

Fonte: Comune di Bologna - Coordinamento Organizzazione decentrata.

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Tav. 26 - Delitti denunciati negli anni dal 1997 al 1999 all'Autorità giudiziaria dalla Polizia di Stato, dall'Arma dei Carabinieri e dal Corpo della Guardia di Finanza nel comune e nella provincia di Bologna.

   

comune di Bologna

provincia di Bologna

1997

1998

1999

1997

1998

1999

Omicidi volontari

6

6

10

7

6

13

Tentati omicidi

28

20

12

38

28

19

Scippi

475

597

512

709

813

641

Borseggi

6.397

6.603

6.746

7.552

8.028

7.754

Furti su auto in sosta

4.821

5.152

4.740

8.132

8.832

7.222

Furti di autoveicoli

3.424

3.500

3.971

5.140

5.285

5.356

Furti in appartamento

2.037

2.701

2.452

5.042

6.002

5.341

Furti in negozi

1.769

1.684

1.813

3.107

2.951

2.950

Rapine

522

659

630

710

849

779

Lesioni dolose

317

455

695

549

695

978

Violenze sessuali

46

43

51

50

61

71

Produzione, commercio, ecc. di stupefacenti

808

834

953

1.167

1.059

1.268

Sfruttam., favoregg., ecc. della prostituzione

58

90

126

72

105

139

Fonte: Elaborazioni a cura del Progetto Città sicure della Regione Emilia Romagna su dati forniti dalla Prefettura.

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Tav. 27 - Variazioni nell'Anagrafe delle imprese della provincia di Bologna negli anni 1998 e 1999 e nel periodo gennaio-settembre 2000(a).

   

1998

1999

gennaio-settembre 2000

Iscrizioni

5.877

6.112

5.233

Cancellazioni

5.285

4.818

3.989

Differenza (iscrizioni-cancellazioni)

592

1.294

1.244

Imprese registrate a fine periodo

78.711

80.005

81.393

Imprese attive:

69.396

70.327

71.256

-

società di capitale

11.773

12.276

12.861

-

società di persone

16.966

17.154

17.349

-

ditte individuali

39.410

39.612

39.698

-

altre forme

1.247

1.285

1.348

(a) Con esclusione del settore "Agricoltura, caccia e silvicoltura"
Fonte: Movimprese.

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Tav. 28 - Tassi di attività, di occupazione e di disoccupazione della provincia di Bologna e dell'Italia nel 1998 e nel 1999.

   

1998

1999

Bologna

Italia

Bologna

Italia

Tasso di attività

50,7

47,6

53,2

47,9

Tasso di occupazione

48,5

42,0

51,5

42,4

Tasso di disoccupazione

4,4

11,8

3,3

11,4

Fonte: Istat - Serie revisionata sulla base dei nuovi criteri adottati nell'estate del 1999.

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Tav. 29 - Cassa Integrazione Guadagni nella provincia di Bologna negli anni 1998, 1999 e nel periodo gennaio-giugno 2000.

   

1998

1999

gennaio-giugno 2000

Cassa Integrazione Guadagni

Gestione ordinaria

919.727

1.559.194

540.134

Gestione straordinaria

970.008

435.178

196.352

Fonte: I.N.P.S. - Istituto Nazionale della Previdenza Sociale di Bologna - Comitato Provinciale

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Tav. 30 - Valore aggiunto al costo dei fattori per abitante in milioni di lire a prezzi 1990 delle province delle principali città italiane per gli anni 2000 e 2003 (stime)

   

2000

2003

Var. %
media annua

Bari

19,5

20,9

2,4

Bologna

39,6

42,8

2,6

Brescia

28,8

31,3

2,8

Cagliari

18,7

19,8

2,0

Catania

15,9

17,6

3,3

Firenze

34,1

37,2

3,0

Genova

30,7

33,6

3,0

Messina

17,8

19,0

2,3

Milano

38,8

41,2

2,0

Napoli

16,8

18,3

2,8

Padova

31,1

33,6

2,5

Palermo

17,4

18,6

2,4

Roma

30,4

32,5

2,2

Taranto

19,1

20,1

1,8

Torino

30,7

33,1

2,5

Trieste

34,5

36,9

2,3

Venezia

28,8

30,8

2,2

Verona

32,6

35,2

2,6

Italia

25,4

27,4

2,6

Fonte: Prometeia

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Tav. 31 - Tassi tendenziali degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati al netto dei tabacchi a Bologna e in Italia negli anni 1998 e 1999.

   

Bologna

Italia

1998

1999

1998

1999

Gennaio

1,6

1,8

1,6

1,3

Febbraio

2,3

1,5

1,8

1,2

Marzo

2,3

1,7

1,7

1,4

Aprile

2,1

1,9

1,8

1,6

Maggio

2,1

1,9

1,7

1,6

Giugno

2,5

1,6

1,8

1,5

Luglio

2,5

1,7

1,8

1,7

Agosto

2,5

1,7

1,9

1,6

Settembre

2,5

1,7

1,8

1,8

Ottobre

2,0

2,2

1,7

1,8

Novembre

2,1

2,0

1,5

2,0

Dicembre

2,1

2,1

1,5

2,1

Fonte: Istat

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Tav. 32 - Tassi tendenziali dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività (indice NIC) nel periodo gennaio-novembre 2000.

   

Bologna

Italia

Gennaio

2,1

2,2

Febbraio

2,1

2,4

Marzo

2,2

2,5

Aprile

2,1

2,3

Maggio

2,3

2,5

Giugno

2,4

2,7

Luglio

2,4

2,6

Agosto

2,5

2,6

Settembre

2,4

2,6

Ottobre

2,3

2,6

Novembre

2,7

2,7

Fonte: Istat.

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Tav. 33 - Abitazioni in fabbricati residenziali e non residenziali progettate,iniziate e ultimate nel comune di Bologna negli anni 1998, 1999 e nel periodo gennaio-agosto 2000.

   

1998

1999

gennaio-agosto 2000

Opere progettate

 

abitazioni

479

1.110

540

stanze

1.503

3.768

1.784

Opere iniziate

 

abitazioni

218

1.325

453

stanze

740

4.362

1.455

Opere ultimate

 

abitazioni

329

211

225

stanze

1.230

766

746

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 34 - Abitazioni ultimate nel comune di Bologna negli anni 1998 e 1999 per quartiere e zona.

 

Quartieri

1998

1999

Zone

   

Borgo Panigale

16

16

Navile

52

44

Bolognina

12

 

Corticella

21

42

Lame

19

2

Porto

4

 

Marconi

4

 

Saffi

   

Reno

99

111

Barca

17

110

Santa Viola

82

1

San Donato

 

13

Santo Stefano

7

2

Colli

1

 

Galvani

2

 

Murri

4

2

San Vitale

79

24

Irnerio

1

 

San Vitale

78

24

Saragozza

35

 

Costa-Saragozza

32

 

Malpighi

3

 

Savena

37

1

Mazzini

34

 

San Ruffillo

3

1

Totale

329

211

Fonte: Comune di Bologna - Settore Pianificazione e Controllo.

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Tav. 35 - Movimento turistico ed attrezzature alberghiere ed extralberghiere nel comune e nella provincia di Bologna negli anni 1998, 1999 e nel periodo gennaio-luglio 2000.

 

1998

1999

gennaio-luglio 2000

 

Provincia

     

Arrivi

1.237.364

1.267.033

741.290

Presenze

2.846.241

2.858.397

1.777.635

Attrezzatura alberghiera

     
 

esercizi

347

344

 

camere

11.055

11.066

 

letti

20.636

20.893

 

Attrezzatura extralberghiera

     
 

esercizi

90

88

 

camere

1.673

1.698

 

letti

4.898

5.030

 

Comune

     

Arrivi

664.370

667.555

396.434

Presenze

1.319.378

1.309.182

821.963

Attrezzatura alberghiera

     
 

esercizi

76

75

 

camere

4.035

4.004

 

letti

7.394

7.503

 

Attrezzatura extralberghiera

     
 

esercizi

3

4

 

camere

227

232

 

letti

705

712

 

Fonte: A.P.T. - Azienda di promozione turistica Bologna e provincia.

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Tav. 36 - Movimento dei passeggeri nell'Aeroporto G. Marconi di Bologna negli anni 1998, 1999 e nel periodo gennaio-agosto 2000.

   

1998

1999

gennaio-agosto 2000

Interni

1.099.418

1.134.899

748.922

Internazionali

1.786.676

2.186.911

1.673.488

In complesso

2.886.094

3.321.810

2.422.410

Fonte: Società Aeroporto G. Marconi di Bologna

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Tav. 37 - Espositori e visitatori delle rassegne del quartiere fieristico di Bologna negli anni 1998 e 1999.

   

1998

1999

Superficie netta in mq.

837.300

895.414

Espositori

20.141

20.409

Visitatori

1.228.641

1.249.623

Fonte: Ente autonomo per le fiere di Bologna - Bologna Fiere.

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Tav. 38 - Movimento ferroviario merci (in tonnellate) dello scalo di Bologna Interporto negli anni 1998 e 1999 e nel periodo gennaio-agosto 2000.

   

1998

1999

gennaio-agosto 2000

Containers

788.682

705.930

555.160

Combinato

789.164

686.097

339.768

Tradizionale

95.376

101.584

47.669

Totale

1.673.222

1.493.611

942.597

Fonte: F.S. Ferrovie dello Stato S.p.A. - Direzione Regionale

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