ALLEGATO 4
INDIRIZZI  E ORIENTAMENTI PER GLI ENTI E LE SOCIETA' CONTROLLATE E COLLEGATE

1. Indirizzi per il piano triennale 2000-2002 delle Società controllate

a) SEABO S.p.A.

Nel 1999 si è sostanzialmente completato il processo di integrazione aziendale tra le due strutture operative di Acoser ed Amiu. Seabo SpA ha assunto le caratteristiche di un’unica grande società pluriservizi (la terza in Italia) e ha cominciato positivamente ad affrontare le prime sfide del mercato e di nuove attività.

E’ stato chiuso un bilancio "straordinario" al 30 giugno 1999 per poter passare al nuovo esercizio sociale (1 luglio-30 giugno), che consentirà alla società di far coincidere l’annata termica con l’esercizio di bilancio. Pertanto si sono consuntivati dati economici e finanziari relativi al primo semestre dell’anno in corso, approvati dall’Assemblea dei Soci del 29.10.99, che possono essere così rappresentati:
· valore della produzione 328,3 mld
· fatturato 314,6 mld
· risultato netto 11,9 mld
· risultato netto/fatturato 3,8%

Il 1999 è stato caratterizzato dai seguenti fatti principali:

Nel corso dell’anno 2000 verrà costituita, con le modalità previste dalla recente Legge regionale 25/1999 di attuazione della L. 36/94 e del Dlgs 22/97, l’Agenzia di Ambito per i servizi pubblici, che assorbirà le funzioni dei Comuni compresi nell’Ambito Territoriale Ottimale di propria competenza, relativamente al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani. La Provincia di Bologna ed i Comuni del territorio provinciale stanno affrontando le prime fasi del processo che, in seguito alla individuazione definitiva dei confini dell’A.T.O. bolognese, porterà alla scelta delle modalità istituzionali ed organizzative di funzionamento dell’Agenzia.

Le strategie industrìali che SEABO potrà prefigurare nell’ambito dei servizi in questione discenderanno quindi anche dalle prospettive di medio periodo che alla società deriveranno dalle scelte effettuate prima dai Comuni dell’Ambito, poi dal costituendo Ente.

Con deliberazione O.d.G. n. 259 del 25/10/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla designazione, da parte del Sindaco, di membri del Consiglio di Amministrazione di SEABO s.p.a. in scadenza.

SEABO Spa dovrà affrontare nei prossimi anni le probabili difficoltà e le realtà derivanti dalla tendenza ormai inarrestabile alla privatizzazione dei servizi pubblici, ed alla piena concorrenzialità fra tutti gli operatori (pubblici e privati).
La sua missione è fornire servizi ambientali di qualità ai cittadini dell'area metropolitana ai prezzi più contenuti possibili.

Gli Amministratori dovranno operare di conseguenza per garantire alla Società la massima efficienza operativa e la migliore capacità gestionale, in modo da assicurare il raggiungimento di questa missione, nel nuovo contesto normativo di concorrenza, di liberalizzazione dei mercati e di superamento di tutti i monopoli, così come previsto dalle recenti leggi nazionali, regionali e dalle direttive europee anche in rapporto ai servizi pubblici locali.

In sintesi il mandato strategico che viene affidato al nuovo C.d.A. consiste nell'accompagnare l'azienda verso il mercato dei servizi ambientali, con una duplice consapevolezza:

Vanno in questa direzione sia la partecipazione alla società consortile ARES che le intese e le convenzioni definite o in via di definizione.

In questa ottica sarà compito dell'Organo amministrativo:

· promuovere le più opportune azioni interne di efficienza organizzativa, gestionale ed operativa, per rendere la struttura e le performances aziendali idonee ad ottimizzare le risorse attuali e competere nel nuovo mercato concorrenziale dei servizi pubblici;

· avviare una corretta e coerente strategia di presenza sui mercati di sbocco, individuando e selezionando le aree ed i settori di servizio su cui concentrare gli sforzi e gli investimenti, anche con opportune alleanze con soggetti esterni, individuando ed indicando alla proprietà nuovi settori sinergici con quelli tradizionali;

· aumentare la competitività di Seabo nel quadro delle politiche che indirizzano i sistemi tariffari al risparmio e al recupero delle risorse naturali;

· affiancare e supportare gli Enti proprietari nella definizione e realizzazione delle strategie di riassetto societario e proprietario, secondo gli indirizzi che saranno messi a punto a livello politico-amministrativo.

Si sottolinea, altresì, l'esigenza che gli Amministratori designati dal Sindaco, fermo restando che debbano rendere conto alla assemblea dei soci, assicurino un costante rapporto con l'Amministrazione Comunale, al fine di consentire al Comune stesso, per quanto di sua competenza, di assolvere al ruolo di indirizzo assegnatogli dalla legge in piena coerenza con le azioni degli Enti e valorizzando, in questo processo, il ruolo e la competenza degli organi interni al Comune, comprese le Commissioni consiliari, come delineati dallo statuto e dal regolamento del Consiglio comunale.

Gli indirizzi consiliari agli amministratori costituiscono una base operativa nel confronto con i Soci e le Organizzazioni Sindacali.

Settore energia: gas

a1) migliorare l’impatto sull’ambiente nel consumo dell’energia favorendo il riutilizzo dei rifiuti; promuovere servizi alle famiglie e alle imprese per il risparmio dell'energia consumata; continuare a sostenere i progetti di riduzione dell'anidride carbonica secondo gli obiettivi indicati dal Comune;

a2) promuovere il teleriscaldamento e cogenerazione. Alla luce delle potenzialità di azione offerte dal recepimento della Direttiva europea 98/30 (decreti legislativi attesi per l'agosto 2000), si dovranno esplorare tutte le opportunità di attivare canali di fornitura diversi da SNAM, grazie alla prossima libertà di vettoriamento; in particolare per la cessione di gas ai clienti "idonei" (grandi consumatori), anche per contrastare le prevedibili azioni dei concorrenti. In questo ambito si potrà anche studiare la possibilità di costituire "joint venture" con produttori o importatori del settore, per possibili iniziative congiunte (ad esempio nel settore della cogenerazione, o della fornitura continuativa di gas ad un consorzio di clienti idonei).

a3) integrare i cicli esistenti con nuovi settori strategici che gli amministratori dovranno valutare e proporre all’ente proprietario al fine di creare sinergie con i settori tradizionali, anche in relazione al settore elettrico.

Elettricità

Sottoporre ad attenta verifica i piani di investimento già messi a punto nel settore della cogenerazione elettricità/calore, nell’ottica dei mutamenti strutturali che stanno investendo il mercato già liberalizzato della produzione di energia elettrica. Gli amministratori dovranno valutare la possibilità di consorziare più clienti idonei operanti nell'ambito locale, dei quali SEABO si porrebbe come capofila, per l'acquisto di energia elettrica sul mercato libero, anche considerando le esigenze e l'interesse del sistema delle piccole e medie imprese e dell'artigianato bolognese: si tratterebbe di un nuovo servizio sicuramente profittevole ed innovativo, senza necessità di investimenti, con ricadute positive sia come presenza ed immagine sul mercato che per l'ottimizzazione del busines elettrico di SEABO. Gli amministratori dovranno anche valutare la possibilità di ampliare l’intervento nel settore con attività che in prospettiva potrebbero interessare la distribuzione.

Nell'ambito delle iniziative tese ad aumentare la gamma dei servizi offerti e il fatturato di SEABO e ad ampliare il campo dei suoi interventi va concretamente esaminata la possibilità di un ingresso nel settore della illuminazione pubblica.

Settore materia: igiene urbana e trattamento rifiuti

Dovrà essere attuata la riqualificazione, già decisa, dell'impianto di incenerimento del Frullo, con riutilizzazione del calore di risulta. Oltre a confermare quindi la scelta opportuna della termovalorizzazione (aumentando il recupero energetico e valutando la possibilità di proporre al Comune nuovi settori strategici), la scelta essenziale è quella della riduzione della quantità di rifiuti prodotti, quella dell'aumento della raccolta differenziata fino al raggiungimento degli obiettivi fissati dal decreto legislativo 22/97 (Ronchi), precisati dal Piano Provinciale per i rifiuti solidi-urbani oggi in vigore. La raccolta differenziata, assieme alla pulizia delle strade, smaltimento ed utilizzo dei rifiuti fa parte di un ciclo integrato che occorre qualificare e rendere competitivo su un mercato che offre buone possibilità di sviluppo.

Settore idrico

In attesa dell'entrata in funzione dei nuovi organi di governo dell'A.T.O. idrico della nostra Provincia (previsti dalla recente Legge Regionale di attuazione della "Galli", che in particolare separa il governo del ciclo delle acque dalla sua gestione) si dovranno favorire le politiche ambientali per ridurre la subsidenza, puntando verso il minor prelievo da falda a favore delle acque di superficie. Sarà compito degli amministratori, anche alla luce degli impegni in essere, individuare le realtà che meglio ottimizzano tale finalità (Bacino di Suviana, Bacino del Brasimone e invaso di Castrola), sapendo che si tratta di risorse naturali utilizzabili grazie alla dimensione metropolitana ed ai rapporti positivi con i Comuni della montagna bolognese. Il tutto in considerazione della costituenda Agenzia di ambito ottimale al fine di valutarne la convenienza e la fattibilità, tenuto conto del bilancio idrico complessivo dell'ambito stesso e del quadro della gestione integrata del ciclo delle acque, che comprende la stessa gestione delle reti fognarie e dei sistemi di depurazione. L'obiettivo ultimo è lo sviluppo strategico del settore che assicuri ai cittadini dell'area metropolitana una buona acqua potabile ed eviti gli sprechi di questa essenziale risorsa naturale.

Strategie organizzative e di miglioramento dell'efficienza operativa.

Un intervento radicale sull'assetto organizzativo/gestionale di SEABO costituisce uno dei compiti fondamentali del nuovo C.d.A, da promuoversi in confronto con le Organizzazioni Sindacali al fine di realizzare sempre più l’efficienza esterna ed interna della Società salvaguardando i livelli occupazionali, aumentando la produttività mediante la saturazione delle risorse interne, ma anche e soprattutto perché si tratta del passaggio fondamentale per preparare l'Azienda al confronto con il mercato, avendo quale orientamento quello di tendere alla separazione dell’assetto patrimoniale e delle reti che rimarranno proprietà degli Enti pubblici proprietari (Holding) da quello gestionale, evidenziando nella gestione separatamente i singoli profili d’intervento.

Riassetto societario e proprietario.

Il futuro assetto strutturale e proprietario di SEABO, alla luce del nuovo scenario concorrenziale che si sta profilando, e del mutamento radicale del quadro normativo sui servizi locali, costituirà una decisione di portata strategica per gli Enti locali soci, con riflessi politico-amministrativi ed economici di grande rilievo per le aziende locali interessate, a favore delle quali, in omaggio del principio della sussidiarietà, dovrà tendere l’azione degli amministratori, nel momento dell’azione nei singoli settori di intervento.

Rinviando quindi ad un momento successivo, e a seguito di un confronto con le Organizzazioni Sindacali, la disamina di queste opzioni, alle quali i nuovi Amministratori saranno chiamati a fornire il loro qualificato contributo (ed in una ulteriore fase a garantirne la realizzazione), affermando però sin da ora che il nuovo assetto proprietario della o delle Società di erogazione dei servizi non dovrà comportare la rinuncia del Comune al proprio ruolo istituzionale di indirizzo e presidio su detti servizi evitando commistioni improprie. Ci si dovrà invece proporre una più moderna ed efficiente modalità di conduzione del settore. Il Comune di Bologna che assieme agli Enti locali della nostra Provincia ha promosso con uno spirito di forte solidarietà con municipalizzate e consorzi lo sviluppo di una importante rete di servizi ambientali, dovrà concentrarsi solamente sui compiti istituzionali e strategici di regolazione, controllo e pianificazione dei servizi, svolti da soggetti imprenditoriali (pubblici e privati) in concorrenza fra loro.

b) ATC

Nel dicembre del 1998 i rappresentanti di Comune e Provincia hanno sottoscritto una nuova Convenzione in seguito alla quale si sono introdotte modifiche allo Statuto consortile e si è perfezionato il conferimento in proprietà al Consorzio ATC dei cespiti di proprietà degli Enti consorziati. Le quote di partecipazione al Consorzio di Comune e Provincia, conseguentemente all’operazione di cui sopra, corrispondono rispettivamente al 61,6% e al 38,4%.

Nel corso del 2000 Comune e Provincia di Bologna sono chiamati a definire le modalità per la trasformazione del Consorzio in società per azioni, che dovrà realizzarsi entro l’anno medesimo in attuazione di quanto previsto dalla Legge regionale 30/1998 nonché dal recente Dlgs 400/1999.

Durante l’esercizio 1999 il Consorzio ha potuto rilevare l’inversione del trend di perdita dell’utenza per il quale anzi prevede un recupero, nel prossimo periodo, di circa il 4%.

Per quanto attiene l’attuazione del Piano Sosta, la messa a regime del sistema ha confermato la disponibilità di n. 24.900 posti auto a pagamento, l’attivazione di n. 636 parcometri e la presenza di oltre 200 punti di vendita dei titoli di sosta.

Confronto degli indicatori maggiormente significativi fra alcune aziende di trasporto

Aziende di trasporto pubblico

Vett.-km prodotte
(000)/ n. conducenti di linea

Vett.-km prodotte
(000)/n. addetti

Costo medio
di un addetto (mln di lire)

Costo personale/vetture
km prodotti (lire)

Totale costi produz./
Vett.- km. prod.

(lire)

Ricavi totali da
traffico/ totale costi produz.

Ricavi totali da
traffico/ totale costi

A.M.T. CATANIA

19,422

12,734

73,071

5.738

7.444

0,154

0,149

A.T.A.F. FIRENZE

20,341

14,073

76,091

5.407

7.847

0,361

0,361

A.M.A.T. PALERMO

18,207

11,479

63,528

5.534

7.371

0,125

0,122

A.T.C. BOLOGNA

25,378

17,991

67,635

3.759

6.695

0,378

0,375

A.M.T. GENOVA

19,335

11,908

77,614

6.518

8.475

0,321

0,304

A.T.M. TORINO

21,394

12,913

71,870

5.566

9.753

0,259

0,255

A.N.M. NAPOLI

10,372

5,623

68,220

12.963

15.162

0,115

0,107

A.T.M. MILANO

34,138

13,893

84,110

6.054

8.645

0,395

0,354

A.T.A.C. ROMA

18,812

11,062

81,641

7.380

10.412

0,207

0,192

E.M.T. MADRID

22,678

14,643

51,913

3.545

4.680

0,710

0,683

Con deliberazione O.d.G. n. 221 del 20/9/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla designazione, da parte del Sindaco, di membri del Consiglio di Amministrazione del Consorzio ATC in scadenza.

La formulazione degli indirizzi consiliari cui è subordinata - ai sensi dell’art. 51, comma 1 del vigente statuto del Comune di Bologna - la definizione da parte del Sindaco dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale in seno al Consiglio di Amministrazione di ATC deve tener conto in via prioritaria del mutato quadro normativo, statale e regionale, di riferimento per il settore del trasporto pubblico locale; ciò al fine di perseguire gli obiettivi indicati dagli accordi di Kioto e dalle direttive europee per una migliore integrazione tra trasporto pubblico e trasporto privato.

Con questi obiettivi lo scenario allineato al mutato quadro normativo è assolutamente innovativo per un settore da sempre regolamentato secondo gli schemi propri delle attività di "servizio pubblico" in senso stretto in un quadro di liberalizzazione e superamento del monopolio pubblico locale dei trasporti e di nuovi compiti di governo delle Regioni e delle Autonomie Locali anche alla luce delle modifiche legislative in materia attualmente all’esame del Parlamento.

La circostanza che il servizio di trasporto locale mantenga e/o comunque debba logicamente mantenere come propria la qualifica di "servizio pubblico" impone alle Amministrazioni ed alle relative Aziende di impegnarsi in un duplice sforzo: da un lato quello di dare avvio tempestivo e concreto alla trasformazione dello stesso Consorzio ATC in SpA come imposto dalla vigente normativa, dall’altro quello di accompagnare tale attività con una approfondita valutazione (in raccordo e sintonia con l’Amministrazione) del processo di razionalizzazione dell’Azienda compresa la riorganizzazione delle attività esercitate e/o esercitabili da ATC non direttamente riconducibili a quelle tipiche di "gestione del trasporto pubblico". Tale riorganizzazione dell’Azienda deve partire dalla separazione delle funzioni di programmazione, indirizzo e controllo (in capo al Comune e alla Provincia) da quelle di gestione anche attraverso proposte tese ad istituire l’Agenzia per la Mobilità prevista a questo scopo dalla Legge Regionale secondo modalità da individuare.

Contestualmente dovranno essere attentamente riconsiderate le modalità organizzative e di gestione di quelle attività non direttamente rientranti in quelle di erogazione del servizio di trasporto (quali, ad esempio, quelle di ricerca ed applicazione tecnologica integrata, di informazione, di bigliettazione integrata) che ATC svolge in coordinamento con le Amministrazioni di riferimento e quindi con l’Amministrazione comunale e di quelle attività collaterali alla gestione del servizio di trasporto pubblico che, anche per previsione statutaria, possono essere espletate da ATC (come ad esempio, sulla base della convenzione in essere tra Comune di Bologna ed ATC, quelle di gestione della sosta). Per tutte queste attività dovranno essere presentate agli Enti proprietari proposte che potranno prevedere anche la partecipazione dei privati attraverso il loro coinvolgimento nel capitale di quelle strutture societarie che potranno venire all’uopo costituite.

In questa fase di transizione è opportuno che ATC mantenga il carattere di Azienda di servizio per la Mobilità e che la sua trasformazione serva a rendere competitiva l’Azienda nel momento della messa a gara dei servizi di trasporto pubblico perché, nella fase di competizione e concorrenza, si candidi a gestire il servizio integrato di trasporto.

Ulteriore elemento che dovrà ispirare l’attività futura di ATC è rappresentato dalla prosecuzione delle attività che si renderanno necessarie nel contesto del "Progetto Tramvia" e del "Sistema Ferroviario Metropolitano" nonché dal prossimo aggiornamento del PGTU del Comune di Bologna. Tale aggiornamento - che verrà effettuato nei prossimi mesi dall’Amministrazione anche avvalendosi dell’apporto collaborativo di ATC - dovrà muovere dalla considerazione delle criticità emerse nell’attuazione del vigente Piano delineando un sistema di pianificazione della mobilità in grado di salvaguardare il trasporto collettivo e di consentirne una armonica integrazione con ogni altra modalità di trasporto e con il sistema della sosta.

Tale riconsiderazione della missione di ATC nelle more della trasformazione in SpA e nel contesto dei futuri scenari in cui si collocheranno il regime concorrenziale del servizio di trasporto pubblico, l’organizzazione delle attività connesse e di quelle a carattere imprenditoriale che potranno essere ritenute funzionali alla missione di ATC, nonché lo stesso aggiornamento del PGTU, presuppone quindi che l’attività ed il ruolo dei rappresentanti dell’Amministrazione comunale nel Consiglio di Amministrazione di ATC siano, in linea generale, coerenti coi principi generali fin qui richiamati ispirandosi ad alcuni criteri quali:

- approfondimento e discussione, in raccordo con l’Amministrazione comunale del processo di trasformazione in SpA sulla base della vigente normativa regionale;

- delineazione delle possibili soluzioni riorganizzative e di gestione delle attività non rientranti direttamente nell’erogazione del servizio di trasporto pubblico anche con eventuale dismissione;

- espletamento del mandato in stretta correlazione ed aderenza al ruolo del Comune di Bologna, quale Ente preposto al governo della mobilità del territorio comunale, ma pur sempre in raccordo con le azioni di governo della mobilità di dimensione metropolitana di spettanza della Provincia al fine di garantire quelle sinergie indispensabili anche per perseguire gli obiettivi di fondo del PRIT regionale; ciò comunque muovendo dall’indefettibile presupposto della centralità del ruolo di Bologna nel contesto del sistema del trasporto collettivo dell’Emilia Romagna;

- costituzione di forme congiunte (azienda, enti consorziati) di studio e di raccordo permanente sulle azioni da intraprendere nella fase di attuazione della riforma di cui al D.lg 422/97 ed alla L.R. Emilia Romagna n. 30/98;

- collaborazione con l’Amministrazione comunale nelle fasi di verifica ed aggiornamento del PGTU;

- approfondimento dell’evoluzione imprenditoriale di ATC nel campo del trasporto pubblico anche in relazione all’apporto finanziario pubblico nell’ottica del perseguimento dei migliori risultati economico-finanziari, incrementando il numero dei passeggeri, consolidando e migliorando l’affidabilità del servizio al fine di ridurre i costi di gestione;

- implementazione delle azioni gestionali volte a rendere maggiormente confortevole ed accessibile il servizio all’utenza (informazione, controllo, customer satisfaction) e alla salvaguardia dell’ambiente ed alla tutela della salute;

- studio e sviluppo delle azioni che, attraverso la riorganizzazione imprenditoriale di ATC, consentano all’Azienda di essere presente, in termini competitivi, in uno scenario non solo locale ma anche nazionale e comunitario;

- studio per lo sviluppo di un sistema tariffario che, nel rispetto delle leggi e della evoluzione imprenditoriale dell'Azienda ATC, favorisca migliori condizioni di fruibilità con particolare riferimento alla temporalità e di giustizia sociale.

Si sottolinea, inoltre, l'esigenza che tutti gli Amministratori designati dal Sindaco assicurino un costante rapporto con l'Amministrazione Comunale, al fine di consentire al Comune stesso, per quanto di sua competenza, di assolvere al ruolo di indirizzo assegnatogli dalla legge in piena coerenza con le azioni degli Enti e valorizzando, in questo processo, il ruolo e la competenza degli organi interni al Comune, comprese le Commissioni consiliari, come delineati dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio Comunale.

c) ASAM in liquidazione

Nel corso del 1999 si sono concluse tutte le situazioni di contenzioso pendenti che avevano causato il prolungarsi della durata del periodo liquidatorio oltre la conclusione dell’attività propriamente gestionale. Dato corso quindi al trasferimento di tutti gli archivi al Comune la Commissione Amministratrice potrà procedere all’approvazione del Bilancio finale di liquidazione.

Con deliberazione O.d.G. n. 221 del 20/9/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla nomina, da parte del Sindaco, della Commissione Amministratrice di A.S.A.M. in liquidazione.

Agli amministratori viene richiesto di portare a termine entro il 1999 il percorso di liquidazione già delineato nei precedenti indirizzi, in rapporto con gli uffici comunali e con i soggetti gestori delle attività. Il procedimento liquidatorio dovrà seguire le deliberazioni consiliari già approvate nei precedenti mandati.

d) Concessionaria Consortile Autostazione S.p.A.

Sulla base degli indirizzi formulati dall’Amministrazione Comunale la società, nel corso del 1999, si è impegnata nell’avvio di iniziative di rivitalizzazione volte a diminuire il degrado della zona circostante. Al fine inoltre di qualificare il servizio rivolto agli utenti dell’Autostazione la società ha avanzato, nei confronti della Provincia - ente delegato dalla Regione - proposte di modifica del Regolamento per l’esercizio della stazione Autolinee, volte in particolare a consentire all’ente gestore l’assunzione di maggiori leve gestionali.

La società inoltre sta avviando collaborazioni e confronti con diversi soggetti, in particolare il Consorzio ATC e la neocostituita società Bologna Turismo, per verificare la possibilità di ampliamento dell’utilizzo della struttura per contribuire alla soluzione dei problemi di mobilità del Centro storico. In particolare si sta ipotizzando un intervento qualificato di servizio a favore degli operatori turistici che accedono a Bologna e alla apertura di un punto di accoglienza turistica in relazione anche agli eventi straordinari dell’anno 2000.

Per affrontare, invece, il riequilibrio economico della gestione, sin qui ottenuto con l’apporto del risultato della gestione immobiliare e finanziaria, la società sta proponendo alla Provincia l’aumento dei pedaggi che non subiscono incrementi dal 1995.

L’Amministrazione comunale nel corso dell’anno 2000, in confronto anche con l’Amministrazione provinciale, tanto in virtù delle nuove competenze derivate all’ente dalla recente legislazione regionale, nonché in considerazione del ruolo svolto in qualità di azionista della società, definirà le proprie scelte in merito al servizio e al rapporto con la società nel medio periodo tenendo in opportuna considerazione la localizzazione strategica dell’impianto, le scelte generali ed i dati sui flussi di traffico e di utenti.

e) SO.CE.CO.

La Società Centri Commerciali si è fortemente impegnata a recuperare nel corso del 1999 le mancate alienazioni dei centri commerciali già realizzati negli esercizi precedenti e a concludere gli investimenti in corso di realizzazione per i quali esistevano interessanti prospettive di realizzazione, conseguendo già nel 1999 e prefigurando per il 2000 una significativa inversione di tendenza dei risultati economici.

Nei prossimi esercizi la società, che ha consentito in questi anni all’Amministrazione comunale di conseguire positivi risultati per lo sviluppo del tessuto commerciale della città, opererà per consentire all’Amministrazione il progressivo disimpegno dal settore di attività.

Con deliberazione O.d.G. n. 221 del 20/9/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla nomina, da parte del Sindaco, di membri del Consiglio di Amministrazione della Società Centri Commerciali s.p.a..

La Società Centri Commerciali, e quindi gli Amministratori nominati per il mandato 1999-2003, deve fortemente impegnarsi a completare le alienazioni dei centri commerciali già realizzati negli anni precedenti e a concludere gli investimenti in corso di realizzazione, riportando all’equilibrio la situazione finanziaria oltre che quella patrimoniale.

L’Amministrazione comunale ritiene quindi concluso il ruolo a suo tempo affidato alla Società per lo sviluppo del tessuto commerciale della città e conseguentemente ritiene che gli Amministratori debbano avanzare proposte per la cessazione dell’attività da effettuarsi nella forma tecnica ritenuta più opportuna e conveniente (liquidazione, cessazione, fusione con altre società) senza che ciò comporti, per quanto possibile, ulteriori aggravi finanziari ed economici per il Comune. A questo fine il contributo propositivo degli amministratori della società costituirà elemento essenziale nella valutazione delle scelte strategiche ed operative conseguenti.

Si sottolinea, inoltre, l'esigenza che tutti gli Amministratori nominati dal Sindaco assicurino un costante rapporto con l'Amministrazione Comunale, al fine di consentire al Comune stesso, per quanto di sua competenza, di assolvere al ruolo di indirizzo assegnatogli dalla legge in piena coerenza con le azioni degli Enti e valorizzando, in questo processo, il ruolo e la competenza degli organi interni al Comune, comprese le Commissioni consiliari, come delineati dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio Comunale.

f) Bologna Turismo

Nel giugno 1999 è stata costituita, con la partecipazione minoritaria di Provincia e della Camera di Commercio Industria Agricoltura ed Artigianato di Bologna, la società Bologna Turismo s.r.l..

La società, che opererà, a partire dal gennaio 2000, sulla base di un contratto di servizio con il Comune di Bologna, in relazione alle funzioni di accoglienza turistica e alla programmazione degli eventi (affidate agli enti locali dalla nuova legge regionale 7/1998), costituisce la modalità organizzativa che l’Amministrazione comunale ha inteso adottare, d’intesa con gli altri soci, per affrontare con strumenti gestionali più flessibili i prossimi eventi di "Bologna 2000 - Capitale Europea della cultura" e del Giubileo, nella consapevolezza che rappresentano occasioni straordinarie per l’affermazione di un sistema avanzato di offerta turistica e per la diffusione capillare di una cultura dell’ospitalità e dell’accoglienza nel territorio bolognese.

La società quindi sarà l’interlocutore di riferimento del Comitato per Bologna 2000 quanto all’implementazione delle attività connesse agli eventi specifici per le ovvie correlazioni con il servizio di accoglienza che dovrà effettuare un significativo salto di qualità e quantità.

La Provincia di Bologna, in virtù dei compiti istituzionali in materia di programmazione locale nonché delle proprie funzioni amministrative di vigilanza e controllo e non da ultimo in considerazione della valenza metropolitana delle attività da svilupparsi, e la Camera di Commercio per l’evidente interesse ad agire a sostegno dell’innovazione imprenditoriale e del marketing del territorio, potranno contemporaneamente validamente supportare, tanto in qualità di soci quanto di referenti istituzionali, le proposte strategiche ed operative che la società saprà elaborare.

2. Orientamenti per il piano triennale 2000-2002 delle Società collegate

a ) Società Aeroporto G. Marconi di Bologna

Con l’eliminazione dallo statuto della società del vincolo della maggioranza del capitale pubblico, già deliberata dai soci nel corso del 1998, si è aperta la strada all’ampliamento della compagine societaria. La società, con l’accordo dei soci, ha commissionato l’elaborazione di un piano industriale che consenta di definire le caratteristiche dei potenziali partners, nonché le priorità di sviluppo ed un coerente piano economico-finanziario. I risultati di tale analisi dovrebbero essere prodotti entro i primi mesi dell'anno 2000.

Nel corso del 1999 è proseguita la realizzazione delle opere volte al potenziamento delle infrastrutture aeroportuali necessarie a mantenere il passo con l'incremento del traffico e ridurre al contempo l'impatto con l'ambiente.

In particolare il progetto di prolungamento della pista di volo ha ottenuto la pronuncia di compatibilità richiesta dalla procedura di "V.I.A." e nei primi mesi dell'anno 2000 si potrà dare il via alla gara per l’affidamento dei lavori.

Un'altra opera importante in corso è il completamento delle vie di rullaggio della testata 30 e la relativa holding-bay, che si prevede sarà ultimata entro la metà del prossimo anno.

Anche la sopraelevazione del parcheggio multipiano e lunga sosta per complessivi 1.200 ulteriori posti auto è stata ultimata nel corso del 1999.

Proseguono, inoltre, i lavori per la realizzazione del secondo lotto dell'aerostazione passeggeri e della nuova torre di controllo, che saranno ultimate entro la prima metà del prossimo anno.

Infine da quest’anno la società ha adottato una Carta dei Servizi, elaborata con la collaborazione dell'ENAC, delle compagnie aeree e dell'Associazione Consumatori, che consentirà agli utenti dell'Aeroporto di Bologna una maggior tutela attraverso il monitoraggio di definiti indicatori di qualità.

b) Società Interporto

Nel corso del 1999 la Società oltre a svolgere l’attività di gestione degli immobili di proprietà ha portato a termine l’adeguamento di un magazzino (circa 22.000 mq.) all’attività di logistica con la realizzazione dell’impianto antincendio " sprinkler " ad alto contenuto tecnologico.

Per quanto riguarda le attività collegate all’applicazione della L. 240/90 solo in data 23 luglio 1999 il Ministero dei Trasporti ha predisposto e sottoscritto con la società l’atto aggiuntivo alla Convenzione Originaria del 1992 che assegna a fronte di un investimento di Lire 18,8 miliardi un contributo di Lire 9,3 miliardi.

Con la firma del predetto atto la società dovrà realizzare entro il 2002 un magazzino di mq. 12.360 del costo di Lire 11 miliardi (a saturazione della capacità edificatoria del 1° PPE) ed un magazzino di mq. 8.600 del costo di Lire 7,7 miliardi (da realizzare nel 2° PPE) entrambi da adibire ad attività di logistica.

La previsione di stabilità del costo del denaro nel mercato a medio lungo termine consentirà alla società il reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dei predetti investimenti ad un costo sostanzialmente in linea con la redditività attesa dalla locazione di detti immobili.

Esaurita la capacità edificatoria del 1° PPE la società, nel corso del 1999, ha presentato al Comune di Bentivoglio la variante generale al Progetto di Sfruttamento Edilizio del 2° e 3° PPE e stipulato la conseguente Convenzione. Successivamente la società ha presentato il primo stralcio del 2° PPE per la parte riguardante i terreni in proprietà.

Con deliberazione O.d.G. n. 221 del 20/9/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla nomina, da parte del Sindaco, di membri del Consiglio di Amministrazione della Società Interporto Bologna s.p.a..

1) La missione aziendale della Società consiste nella realizzazione di un complesso integrato di infrastrutture logistiche, ferroviarie e stradali per fare di Bologna uno dei poli logistici di rilievo europeo dei traffici commerciali nord - sud e per favorire - attraverso diverse modalità di trasporto - lo scambio qualificato di merci e quindi dare impulso alle relazioni commerciali, evitando l'ingresso in città di automezzi pesanti per il trasporto delle merci non più compatibili con le attività urbane e stradali.

2) I componenti del Consiglio di Amministrazione nominati dal Sindaco si dovranno impegnare, così come già indicato negli indirizzi espressi nel 1995 con deliberazione O.d.G. n. 196 del 20.07.1998:

2.1- a gestire la realizzazione delle infrastrutture non solo secondo le esigenze espresse dal mercato, ma favorendo l'uso dell'intermodalità ferro/gomma (implementando la modalità ferroviaria) coerentemente a numerosi atti assunti dall'Amministrazione comunale, utilizzando al meglio le opportunità offerte dai finanziamenti statali, regionali ed europei;

2.2- a perseguire la missione aziendale, quindi completare il complesso di strutture e infrastrutture interportuali favorendo l'evoluzione dell'Interporto verso la realizzazione di una piattaforma logistica integrata a servizio dell'intero comparto produttivo e distributivo locale in collaborazione con le Ferrovie dello Stato, il CAAB, il Centergross e la Società Aeroporto G. Marconi di Bologna;

2.3- a perseguire la creazione del sistema logistico intermodale emiliano-romagnolo che concentri sui tre poli principali di Bologna, Parma e Ravenna, evitando una polverizzazione interportuale in ambito regionale, i flussi di trasporto per rendere competitivo il sistema intermodale, inoltre rendere possibile un significativo trasferimento delle quote del trasporto merci dalla strada alla ferrovia;

2.4- a stabilire collaborazioni con altri interporti nazionali per lo sviluppo di attività sinergiche alla crescita del trasporto intermodale delle merci nonché con le altre strutture della rete interportuale (intermodale) europea, al fine di offrire servizi che aumentino la competitività delle aziende di trasporto insediate nell'interporto in sintonia con lo sviluppo della modalità ferroviaria per merci già deciso in tale ambito;

2.5- ad operare per raggiungere la massima redditività aziendale;

3) I rappresentati del Comune nel Consiglio di Amministrazione sono altresì tenuti:

3.1- a promuovere le iniziative opportune per accrescere lo sviluppo della Società con particolare attenzione al riconoscimento, da parte degli imprenditori, dei consumatori e delle istituzioni, delle opportunità che offre l'Azienda e delle potenzialità insite in essa;

3.2- a presentare proposte che possano prevedere un maggiore coinvolgimento di privati interessati allo sviluppo della Società, anche studiando una eventuale diminuzione della partecipazione azionaria del Comune.

Si sottolinea, inoltre, l'esigenza che tutti gli Amministratori nominati dal Sindaco assicurino un costante rapporto con l'Amministrazione Comunale, al fine di consentire al Comune stesso, per quanto di sua competenza, di assolvere al ruolo di indirizzo assegnatogli dalla legge in piena coerenza con le azioni degli Enti e valorizzando, in questo processo, il ruolo e la competenza degli organi interni al Comune, comprese le Commissioni consiliari, come delineati dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio Comunale.

c) Società CAAB

L’8 maggio è stato ufficialmente inaugurato alla presenza del Ministro dell’Industria e delle autorità cittadine il Centro Agro-Alimentare di Bologna. I lavori di realizzazione sono stati completati ed i singoli spazi sono stati già assegnati agli operatori che li stanno dotando delle attrezzature necessarie allo svolgimento dell’attività commerciale L’avvio delle contrattazioni nella nuova sede, con la contestuale chiusura dell’attuale mercato ortofrutticolo di via Fioravanti 22, è previsto tra dicembre 1999 ed il gennaio 2000.

La società sta procedendo alla organizzazione delle attività gestionali del Centro. Sono già stati affidati i servizi industriali da svolgersi all’interno.

I lavori di adeguamento del fabbricato destinato alla nuova sede della Facoltà di Agraria sono completati e la loro consegna all’Università di Bologna è prevista entro il dicembre 1999 per consentire l’avvio delle attività didattiche nella nuova sede già da quest’anno.

Con deliberazione O.d.G. n. 221 del 20/9/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla designazione, da parte del Sindaco, di membri del Consiglio di Amministrazione di CAAB s.c.p.a. in scadenza.

La Società, e quindi gli Amministratori che opereranno nel mandato 1999-2001, hanno il prioritario compito di dare operatività alla struttura di recente inaugurata e quindi di costituire tutte le condizioni organizzative e di servizi che consentano un pronto trasferimento degli operatori dall’attuale Mercato Ortoflorofrutticolo.

La società di gestione, portando avanti una politica aziendale improntata all'ottimizzazione tra costi aziendali e prestazioni effettuate, dovrà attuare una continua verifica e reinterpretazione dei servizi agli operatori ed agli utenti per mantenere l'interesse e la funzionalità della struttura nei confronti del mercato e poter garantire alla città un adeguato servizio. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla definizione dell'Ente gestore del Centro Agroalimentare nel rispetto di quanto previsto dalla recente legislazione regionale in materia. Ciò, oltre ad innescare lo sviluppo di una funzione economica di grande rilevanza, dovrà anche consentire ritorni di redditività degli investimenti che consentano un riequilibrio della pesante situazione economica e finanziaria attuale.

Altro elemento di cruciale interesse per gli Amministratori dovrà essere il raggiungimento di buoni risultati nell’ambito dell’attività più propriamente immobiliare e quindi con la cessione delle aree annesse al Centro Agro-Alimentare, assicurando l'equilibrato e armonico sviluppo delle strutture e dei servizi previsti nel progetto. La gestione dell'infrastruttura, oltre ad innescare lo sviluppo di una funzione economica di grande rilevanza, dovrà anche contribuire alla creazione di risorse reddituali per alleviare l'ingente impegno finanziario sopportato durante la fase realizzativa.

Il Consiglio di Amministrazione ha il compito quindi di elaborare le strategie necessarie al passaggio dalla fase di realizzazione delle opere a quella del consolidamento aziendale, economico e finanziario. Ha altresì il compito di avanzare proposte circa il rafforzamento della mobilità sia stradale che ferroviaria al fine di evitare possibili problemi alla circolazione derivanti dal prevedibile aumento del traffico nelle zone. Si ritiene utile quindi che, da un’approfondimento del quadro normativo regionale di settore (recentemente modificatosi) e sulla base di un’accurata analisi economica e finanziaria, gli Amministratori si ritengano impegnati a formulare ai Soci, entro un periodo di sei mesi, ipotesi, anche alternative, di strategie aziendali e societarie di medio periodo, nonchè una diversa destinazione delle aree e degli immobili.

Si sottolinea, inoltre, l'esigenza che tutti gli Amministratori designati dal Sindaco assicurino un costante rapporto con l'Amministrazione Comunale, al fine di consentire al Comune stesso, per quanto di sua competenza, di assolvere al ruolo di indirizzo assegnatogli dalla legge in piena coerenza con le azioni degli Enti e valorizzando, in questo processo, il ruolo e la competenza degli organi interni al Comune, comprese le Commissioni consiliari, come delineati dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio Comunale.

d) Società Finanziaria Bologna Metropolitana

Tra le diverse iniziative che la società ha attualmente in corso, le principali sono le seguenti:

1) Ex-Manifattura Tabacchi

La società sta realizzando il Programma di Riqualificazione Urbana dell'ex-Manifattura Tabacchi curando, su incarico del Comune di Bologna e dell'Università, la gestione unitaria e coordinata delle attività di progettazione e realizzazione degli interventi.

Nell'area troveranno collocazione:
· strutture comunali: cineteca, biblioteca, scuola materna, Galleria di Arte Moderna, edilizia residenziale pubblica;
· insediamenti universitari: laboratori del DAMS, dipartimento di Scienza delle Comunicazioni;
· funzioni di servizio e infrastrutture.

Sono già in fase di completamento i lavori per il recupero del Castellaccio e di Via Azzogardino ed è in pieno svolgimento la realizzazione della cineteca, della biblioteca e della scuola materna; è in corso la progettazione della ristrutturazione dell’ex-Forno del Pane, destinato ad ospitare la Galleria d’Arte Moderna, e delle opere di urbanizzazione dell’intero complesso.

2) Pilastro

Un analogo Programma di Riqualificazione Urbana è in corso al Pilastro e interessa:
· opere stradali (Via Pirandello e Piazza Lipparini);
· verde pubblico (parco Pasolini);
· edifici pubblici da ristrutturare (scuola media Saffi).

3) Insediamenti universitari

Con l'Università di Bologna sono in corso due ulteriori rapporti di collaborazione che riguardano iniziative di particolare rilevanza per la città:

4) Bertalia-Lazzaretto

Sempre nella zona del Lazzaretto è da tempo in corso una collaborazione tra Finanziaria Bologna Metropolitana e Comune di Bologna per la definizione del suo assetto urbanistico, che ha già portato alla stesura del Disegno Urbano Concertato e ad approfondite verifiche delle previsioni insediative del comprensorio nell'ambito dell'intero quadrante nord-ovest; il comparto è stato anche oggetto recentemente di una variante al PRG.

Le previsioni urbanistiche e quelle relative agli insediamenti universitari dovranno ora trovare quella sintesi che consenta una razionale integrazione tra le diverse funzioni previste (istituti didattici, direzionale, residenze, servizi, infrastrutture, ecc.).

5) Quartiere fieristico-direzionale

Nella zona fieristica-direzionale, che rappresenta il comparto di intervento "storico" della società, sono in corso diverse iniziative:

6) Altre iniziative

E' proseguita regolarmente la collaborazione, svolta a favore del Comune di Bologna tramite una società totalmente controllata, relativa all'istruttoria delle domande di condono edilizio 1985 (circa 43.000); l'attività si è conclusa a fine ottobre 1999 nel rispetto dei termini inizialmente previsti.
E’ ormai in fase conclusiva anche la collaborazione prestata a favore della Provincia di Bologna per la progettazione di interventi di adeguamento e ristrutturazione di diverse scuole superiori nel territorio provinciale.

Sotto l’aspetto "istituzionale", sono state approvate il 13 maggio 1999 modificazioni statutarie per adeguare la società al nuovo quadro legislativo e per conseguire la piena aderenza ai nuovi modelli operativi delineati per i soggetti attuatori di interventi di interesse generale sul territorio; parallelamente è proseguita la ricerca delle soluzioni più idonee alla questione della titolarità del quartiere fieristico, nel rispetto degli obiettivi dei diversi soggetti interessati e nell’ambito del quadro normativo, nazionale e regionale, che si va delineando nel settore.

e) Fiere Internazionali di Bologna - Ente Autonomo

In questi anni si è confermato il trend di crescita dell’attività fieristica sotto i diversi profili (numerico e qualitativo) che la caratterizzano. I visitatori professionali superano il milione e 220 mila unità, e fra questi è significativo l’incremento dei visitatori professionali esteri, arrivati ben oltre 115.000. Le aziende che scelgono Bologna per proporre la propria attività alle manifestazioni nazionali ed internazionali di settore sono oltre 20 mila, di cui oltre un quarto non italiane, ed impegnano una superficie espositiva che supera complessivamente i 900.000 mq .

Ai 27 momenti fieristici in programma per il prossimo anno si affianca la consolidata presenza di rassegne organizzate all’estero tramite la controllata Fairsystem, con un programma di iniziative che ha consentito di superare i 36.000 mq. di aree espositive vendute all’estero e che anche nel 2000 prevede la realizzazione di almeno 8 eventi, che spaziano dal Medio Oriente alla Russia, dal Brasile alla Cina.

Gli ultimi due anni sono stati di grande importanza per lo sviluppo del Quartiere Fieristico con il completamento nel 1998 e l’entrata in funzione "a regime" nel 1999 del nuovo padiglione 19 e 20, per un valore finale complessivo superiore ai 60 miliardi, investimenti straordinari dei quali la Fiera si è fatta carico in completa autonomia, sia attraverso le fonti di autofinanziamento diretto, sia con ricorso al credito bancario, i cui oneri passivi sono, comunque, tutti coperti dal risultato operativo della gestione caratteristica ed istituzionale.

Grazie a tale importante investimento, che ha consentito di soddisfare le crescenti richieste di spazi espositivi da parte delle maggiori rassegne internazionali ospitate, il valore della produzione complessivo atteso per il 1999 supera i 94 miliardi di Lire e quello previsto per il prossimo anno supera i 100 miliardi.

Il Programma del 1999 e del 2000 risulta inoltre caratterizzato dai progetti di miglioramento delle performance strategiche gestionali:
· aumento del livello di internazionalità delle attività fieristiche e dei servizi;
· potenziamento delle strutture e introduzione di nuovi servizi;
· definizione di una politica di attività e sviluppo, con riferimento sia alla gestione commerciale - della quale si accentua il respiro internazionale - che al potenziamento di una politica di qualificazione delle risorse umane.

Una particolare attenzione dovrà inoltre essere posta sul fatto che comunque sia, i cambiamenti dei prossimi anni non mancheranno di determinare mutamenti di carattere strutturale destinati a impattare direttamente sulle politiche fieristiche di molte imprese.

Infatti sul mercato fieristico italiano, europeo e internazionale sono in atto processi di forte crescita della competitività, rapida internazionalizzazione del business, tendenza alla concentrazione, apertura di nuovi terreni di sfida rappresentati dallo sviluppo delle tecnologie di comunicazione e di Internet, rischio di un potenziale squilibrio tra offerta e domanda di spazi espositivi in Europa.

Sul fronte delle attività di BolognaFiere all’estero, il 2000 rappresenterà l’anno di decollo operativo della importante joint venture costituita nell’estate scorsa con il gruppo editoriale greco Lambrakis per la realizzazione di nuove manifestazioni fieristiche in Grecia tramite la società Expoplan mentre, per quel che riguarda gli altri mercati, si tratterà di operare per valutare la possibilità di consolidare – anche tramite il lancio di nuove iniziative – la nostra posizione nelle aree in cui siamo già presenti.

In questa prospettiva si inserisce anche la possibilità di intensificare la collaborazione con gli altri Enti Fieristici della Regione Emilia Romagna – in particolare Rimini e Parma – e con la stessa Regione, in un quadro generale orientato a consolidare la capacità propositiva del sistema regionale verso l’estero.

Accanto ai temi più spiccatamente commerciali, il 2000 vedrà BolognaFiere impegnata anche sulle due nuove linee strategiche dell’azienda riferite all’innovazione e al miglioramento della qualità dei servizi per i clienti e al consolidamento dei rapporti con la città.

Un esempio di quali sinergie possa liberare la collaborazione tra Fiera e Città è costituito dalle prime esperienze di apertura della città agli operatori fieristici condotte in via sperimentale nel corso del 1999 e dalle attività che vedono il comune impegno nell’ambito delle iniziative per Bologna capitale europea della cultura nel 2000.

Sotto il profilo della gestione del quartiere e delle strutture fieristiche, nel corso del prossimo anno l’impegno sarà innanzitutto rivolto all’attuazione del protocollo d’intesa con l’Amministrazione Comunale teso ad ottenere un ampliamento e una riqualificazione del quartiere fieristico.

Nell’ambito Nord-Est della città il quartiere fieristico è stato individuato sulla base della L.R. 19/98 quale area in cui operare interventi di riqualificazione e integrazione urbana. E’ in corso di elaborazione una variante al Piano Regolatore Generale che permetterà di potenziare i servizi e le aree espositive all’interno del quartiere fieristico e di assicurare alla Fiera di Bologna le condizioni per mantenere il proprio ruolo di volano dell’economia e per competere nel mercato internazionale.

Inoltre l’accordo con la Società Autostrade, il Comune, la Provincia e l’Anas per la ridefinizione della viabilità autostradale e tangenziale, potrebbe contribuire a risolvere gran parte delle problematiche legate all’accesso, viabilità e parcheggi nelle zone circostanti la fiera.

La linea concordata con l’Amministrazione Comunale, nell’ambito dei confronti avuti, è quella di migliorare la viabilità limitrofa al Quartiere Fieristico, nonchè la capacità di parcheggio delle auto, anche a seguito degli interventi prefigurati nella zona limitrofa al Quartiere Fieristico (Duc Fiera, nuova torre Regione, ecc.).

Tale linea ha come momento centrale la realizzazione di una nuova uscita autostradale in fiera, direttamente collegata al parcheggio Michelino.

Ulteriore elemento per il potenziamento dei posti auto è un edificio da destinarsi a parcheggio multipiano, da costruirsi nell’area di proprietà di BolognaFiere posta sulla Via Calzoni – Via Maserati; tutto ciò è stato possibile grazie alla variante al Piano Regolatore Generale già approvata dal Comune di Bologna che ha trasformato la destinazione d’uso di un’area prevista dall’attuale PRG.

I soci dell’Ente hanno concordato sull’opportunità di valutare criteri e modalità della trasformazione in società di capitali, che si potrà realizzare non appena verrà emanata l’attesa Legge Regionale in materia. Contestualmente i soci affronteranno la definizione dei rapporti di proprietà del quartiere fieristico e quindi i rapporti con finanziaria Bologna Metropolitana S.p.A..

f) Bologna Congressi

Nel 1999 si è confermato il ruolo della società nello sviluppo del turismo culturale e d’affari per la nostra città.

Bologna Congressi partecipa insieme alle principali istituzioni cittadine al progetto di accoglienza per il 2000 ed è parte attiva nella realizzazione di iniziative che, migliorando i servizi di informazione e accoglienza, affermino la destinazione Bologna anche oltre l’appuntamento di cui è protagonista quale città della cultura.

Sono testimonianza della vitalità della società gli incrementi di oltre il 10% registrati nel numero delle manifestazioni gestite direttamente e nel fatturato sia dell’attività tipica di "gestione sale e servizi" sia di quella di "agenzia viaggi" per l’incoming d’affari.

Consapevole dell’eccezionalità che caratterizza il 2000, Bologna Congressi continua a lavorare con prospettive che necessariamente interessano i prossimi 3-5 anni:
· posizionamento su scala regionale per il coordinamento dell’offerta congressuale in concorrenza con le principali destinazioni europee;
· programmazione della propria attività in considerazione dei nuovi spazi che in città saranno destinati a meeting, congressi ed esposizioni (in particolare Palazzo Re Enzo e Podestà);
· complementarietà con l’attività fieristica nell’organizzazione di iniziative e servizi che possano garantire un soddisfacente rapporto tra visitatori e città.

g) Società BOLOGNA 2000

L’approvazione, da parte del Consiglio Comunale, nel 1999, di un atto di indirizzi finalizzato all’apertura della Conferenza di servizi preliminare alla conclusione dell’Accordo di Programma inerente la variante urbanistica per la valorizzazione delle aree ferroviare, porta a compimento gli obiettivi della prima fase di vita della società e consentirà, alla chiusura della Conferenza, di affrontare la discussione sulle scelte delle modalità operative e degli strumenti per la realizzazione.

Nei primi mesi del 2000, infatti, Amministrazione Comunale e FS s.p.a. dovranno definire se confermare la società come comune strumento di realizzazione delle proprie strategie e identificare le modalità operative.

h) Cup 2000

I progetti e gli obiettivi di Cup2000 per il 1999 hanno riguardato:

1) Avvio del Cup Metropolitano Bolognese
Il passaggio dal Cup cittadino al Cup Metropolitano, con l’estensione della rete di prenotazione Cup alle Aziende Sanitarie Usl Bologna Nord e Bologna Sud (ed entro marzo 2000 anche del comprensorio imolese) avvenuta a partire dal 12 luglio ’99, ha comportato:
- un aumento del numero di sportelli dedicati: da 36 a 102;
- un aumento del numero delle farmacie collegate alla rete Cup: da 89 a 192;
- un aumento dell’offerta sanitaria gestita: da 830 a 1557 agende mediche.

2) Progettazione, avvio e gestione del Servizio di Accettazione utenti ambulatoriali (PdA) per l’Azienda Ospedaliera S. Orsola Malpighi
Da luglio 1999 presso i 30 sportelli PdA, ubicati in 8 punti del Policlinico, i cittadini possono ricevere informazioni sull’attività specialistica ed effettuare tutte le operazioni amministrative necessarie ad accedere alle prestazioni ambulatoriali.

3) Avvio del Cup dell’area metropolitana genovese
Il servizio, che coinvolge tre Aziende Sanitarie, con un bacino di utenza di 800.000 abitanti, si è avviato nel maggio 1999.

4) Progettazione di un sistema di gestione dei ricoveri ospedalieri programmati e di Servizio di Accettazione utenti ambulatoriali (PdA) per l’Azienda Ospedaliera "S.Martino di Genova".

5) Altri progetti che impegnano attualmente la Società:
- direzione della gestione del servizio Cup a Venezia;
- progettazione del Cup di Palermo, di Firenze e di Urbino;
- attivazione per il Policlinico "S. Matteo" di Pavia del sistema Cup Ospedaliero e sua estensione alle farmacie;
- servizi di assistenza, salute e solidarietà in rete per il Comune di Bologna: Cup Solidarietà;
- collaborazione con le Aziende sanitarie di Bologna e il Comune di Bologna per la progettazione sperimentale di servizi di telemedicina con alcuni servizi ospedalieri (in particolare cardiologia, gastroenterologia e ortopedia).

I progetti di Cup2000 per il prossimo triennio sono invece i seguenti:

1) collaborazione all’avvio di sistemi Cup 2000 (Cup di seconda generazione) in altre regioni e città italiane, nonché fornitura di assistenza generale per la realizzazione di nuovi Cup (Sardegna, Milano, Roma e altri);

2) sviluppo di progetti per la Regione Emilia Romagna:
· prenotazione ricoveri e gestione delle liste d’attesa;
· sperimentazione della sanity card e del cosiddetto redditometro;
· progettazione di un sistema Cup integratore su scala regionale o per bacini infra-regionali.

3) sviluppo di progetti per le Regioni Liguria ed Emilia Romagna, che hanno sottoscritto un Accordo di collaborazione:
· accesso ai servizi socio-sanitari
· riorganizzazione dei grandi ospedali
· telemedicina: teleconsulto, teleassistenza, telesoccorso, con sperimentazioni congiunte rivolte ad una pluralità di soggetti.

4) sviluppo di progetti per il Comune di Bologna :
· sviluppo del Cup Solidarietà e di altri progetti nell’area Socio-Sanitaria;
· servizio per sperimentazione, nelle farmacie, di servizi di interesse collettivo d'intesa con il Comune;
· sportello polifunzionale;

5) sviluppo di progetti per le Aziende sanitarie metropolitane: realizzazione del call center.

6) sviluppo di progetti per Ausl Città di Bologna:
· sperimentazione dello sportello polifunzionale;
· sviluppo della telemedicina;
· medici di medicina generale in rete Cup;
· realizzazione dell’accettazione ospedaliera.

7) Partnership con le farmacie dell’area bolognese per il progetto Cup Salute e per un utilizzo più ampio della rete delle farmacie per offrire una gamma maggiormente diversificata di sevizi;

8) Partnership con le aziende leader nell’information technology per la sanità per lo sviluppo di progetti Cup sul territorio nazionale.

Con deliberazione O.d.G. n. 237 del 18/10/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla designazione, da parte del Sindaco, di membri del Consiglio di Amministrazione di Cup 2000 s.r.l., in scadenza.

L’Amministratore che rappresenta il Comune di Bologna dovrà contribuire a portare a completo sviluppo le finalità contenute nello statuto di CUP 2000 S.r.l. con particolare riferimento all’obiettivo centrale di innovazione e razionalizzazione del sistema di prenotazione sanitaria cittadino e provinciale.

A tali fini il Comune di Bologna inoltre, intende promuovere e sviluppare il servizio CUP e la Società CUP 2000 S.r.l. una volta valutata la convenienza economica complessiva, anche con riferimento alle assunzioni di personale già effettuate.

Con tali limiti si dovranno quindi assecondare le iniziative della società volte al reperimento di risorse finanziarie ed organizzative al fine di ampliare i propri orizzonti sia per quanto attiene alla tipologia dei servizi forniti che agli ambiti territoriali di intervento.

L’Amministratore dovrà pertanto adoperarsi affinché gli obiettivi previsti siano perseguiti attraverso una precisa programmazione dei mezzi disponibili sia sul piano economico-finanziario che organizzativo come pure delle risorse umane presenti. A tale proposito si evidenziano i seguenti obiettivi:

· portare a termine l’implementazione delle nuove procedure di CUP 2000 attraverso la creazione di una moderna rete degli accessi (sportelli, farmacie, medici di base) al fine di ottimizzare le modalità di fruizione da parte del cittadino delle prestazioni sanitarie (semplificazione delle procedure e riduzione dei tempi di attesa non ancora adeguati alle esigenze degli utenti e diversificazione delle modalità di pagamento del ticket);

· aumentare il volume e la tipologia delle prestazioni fruibili attraverso la rete CUP fino a raggiungere almeno il 90% dei servizi attualmente erogabili dalle strutture sanitarie cittadine e provinciali;

· completare il servizio di prenotazione in tutto l’ambito provinciale attraverso l’effettiva attuazione degli obiettivi previsti per il CUP Metropolitano e valutare la possibilità e l'opportunità di estensione del servizio a livello extra provinciale;

· considerare anche di potenziare ed estendere l’attività di consulenza e collaborazione con altre realtà territoriali per la diffusione di sistemi innovativi di accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali, incentivando in particolare le forme di collaborazione interistituzionale a partire dall'applicazione del Protocollo d’intesa tra Regione Emilia Romagna e Regione Liguria;

· garantire un'adeguata formazione degli operatori, tesa ad un aggiornamento continuo delle tipologie ed opportunità previste per i cittadini nella fruizione dei servizi erogati da tutte le strutture sanitarie;

· Il Rappresentante del Comune di Bologna dovrà attivarsi al fine di reperire all'interno della Società le necessarie collaborazioni utili a garantire un costante rapporto con gli organi interni al Comune in termini di aggiornamento sullo stato di attuazione dei progetti e sui piani di sviluppo strategico.

i) AFM

Alla fine del 1998 si è inaugurata la nuova farmacia centrale di Piazza Maggiore con incremento degli spazi destinati al cliente ed il recupero architettonico delle volte nella stessa storica sede inaugurata nel 1957, con un successivo considerevole successo commerciale oltre che di servizio.

Nel corso del 1999 si è conclusa la gara per la cessione dell’80% delle azioni di proprietà del Comune di Bologna e altri sette Comuni. La procedura, che ha visto la partecipazione di operatori del mercato nazionale ed internazionale, e che è stata condotta dal Comune di Bologna, si è conclusa con la aggiudicazione a GEHE AG, gruppo tedesco con partecipazioni in diversi stati europei e leader della gestione di farmacie in Gran Bretagna oltre che leader europeo della distribuzione intermedia.

Il trasferimento delle azioni è avvenuto nel mese di giugno ed è stato preceduto ed accompagnato da una positiva collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di Bologna ed il nuovo partner privato che, tra l’altro, ha consentito la sottoscrizione di un accordo sindacale.

Il Comune di Bologna e tutti gli altri Comuni soci di AFM s.p.a., ora in minoranza, si vedono attribuiti dallo statuto societario, modificato in virtù delle disposizioni della L. 474/94, e dal contratto di cessione delle azioni, poteri speciali che garantiscono la possibilità di intervento sulle decisioni fondamentali per la vita aziendale e societaria. Il contratto di servizio con la società regola, come in precedenza, le modalità e i criteri di esercizio del servizio pubblico e della vigilanza da parte degli enti titolari. Inoltre gli impegni assunti contrattualmente da GEHE AG in sede di acquisizione del pacchetto azionario di maggioranza, garantiscono in merito al perseguimento degli obiettivi del Piano Aziendale, presentato in sede di gara.

Dal punto di vista aziendale nel 1999 si sono perseguiti gli obiettivi di rinnovo delle farmacie (5 restiling) e lo sviluppo di servizi per la salute (Pronto salute: servizio di emergenza per la consegna dei farmaci a domicilio per anziani e nuclei familiari ‘deboli’). Si sono inoltre avviate le nuove attività di gestione integrata tra farmacia e distribuzione intermedia, la rinegoziazione dei contratti con i fornitori, una più incisiva azione di marketing nelle farmacie, oltre alla implementazione dei sistemi informativi per l’anno 2000.

Nel 2000 si affronterà la sfida di fare delle farmacie gestite da AFM un modello per l’Italia, utilizzando anche la leva dei servizi per il benessere e la salute (in linea con la Carta dei Servizi) , e di sviluppare i servizi e l’assortimento offerti come grossisti.

Con deliberazione O.d.G. n. 221 del 20/9/1999, il Consiglio Comunale di Bologna, ai sensi degli artt. 49 e seguenti dello Statuto comunale, ha approvato i seguenti indirizzi connessi alla nomina, da parte del Sindaco, di un membro del Consiglio di Amministrazione di AFM s.p.a..

L’amministratore che verrà nominato nel consiglio di Amministrazione di AFM S.p.A. dovrà esercitare un fondamentale ruolo di garanzia e di rappresentanza per tutti i Comuni soci e affidatari del servizio che detengono la titolarità delle farmacie gestite dalla Società.

Di particolare rilevanza sarà la funzione di controllo, nell’interesse degli Enti rappresentati, che l’amministratore dovrà svolgere per quanto attiene al rispetto del Contratto di servizio e dell’annessa "Carta dei Servizi delle farmacie" favorendo la coniugazione della cultura industriale e commerciale con quella di pubblico servizio la cui connotazione deve rimanere evidente nel cittadino. In quest’ottica l’amministratore che rappresenta la parte pubblica dovrà esercitare altresì un ruolo propositivo e migliorativo della qualità del servizio.

Poiché inoltre il contratto di cessione del pacchetto azionario di maggioranza di AFM S.p.A., ed in particolare il Piano Aziendale ad esso allegato, prevede diversi impegni da svilupparsi da parte del nuovo socio, assolutamente rilevante sarà il contributo anche propositivo, che l’amministratore rappresentante i Comuni potrà dare al riguardo, oltre che di verifica e di controllo della corretta attuazione degli impegni presi.

Infine, il rappresentante dei Soci pubblici nel Consiglio di Amministrazione di AFM S.p.A. dovrà adoperarsi al fine di verificare il rispetto degli accordi sottoscritti dall’Amministrazione comunale di Bologna e dalle OO.SS., nonchè dei patti parasociali.

Si sottolinea, inoltre, l'esigenza che l'Amministratore nominato dal Sindaco assicuri un costante rapporto con l'Amministrazione Comunale, al fine di consentire al Comune stesso, per quanto di sua competenza, di assolvere al ruolo di indirizzo assegnatogli dalla legge in piena coerenza con le azioni degli Enti e valorizzando, in questo processo, il ruolo e la competenza degli organi interni al Comune, comprese le Commissioni consiliari, come delineati dallo Statuto e dal Regolamento del Consiglio Comunale.